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Enea e Fincantieri firmano accordo per nuove tecnologie in campo energetico

L’Ente di ricerca italiano e il colosso industriale oltre ai progetti si scambieranno anche il personale- Le sperimentazioni sull’idrogeno e la cattura della CO2 punti strategici- Fincantieri ha investito 160 milioni di euro.

Enea e Fincantieri firmano accordo per nuove tecnologie in campo energetico

Ancora una partnership. Enea dopo intese con Enel GP e CNR per lo sviluppo di tecnologie sostenibili, ha firmato un protocollo anche con Fincantieri per individuare aree di comune interesse per programmi di ricerca e innovazione. I due soggetti lavoreranno su efficienza energetica, sistemi di generazione di energia da fonti rinnovabili, produzione, trasporto e distribuzione di idrogeno, celle a combustibile, sostenibilità in ambiente marino e terrestre. LNei prossimi giorni verranno attivati specifici gruppi di lavoro con la possibilità di uno scambio di personale fra ricercatori ENEA e personale del Gruppo triestino.

LE SINERGIE

Attraverso l’accordo ENEA ha l’obiettivo di favorire una più ampia diffusione della cultura e della ricerca scientifica nei settori in cui ha una riconosciuta competenza. Fincantieri vuole accrescere il ruolo di leader tecnologico globale nei propri settori di business. Le sfide per entrambi sono di alto profilo e presuppongono contesti politici adeguati. Gli investimenti senza ricerca hanno margini di rischio elevati. Le sinergie che possono nascere da buone realtà nazionali in sostanza interpretano lo sforzo di ammodernamento del Paese. “Questo accordo apre la strada per una collaborazione fra ricerca e impresa di particolare significato, con un gruppo leader a livello internazionale su tematiche quali la sostenibilità, l’alta formazione, la ricerca e il trasferimento dell’innovazione, sempre più strategiche per la crescita e la competitività” ha detto il Presidente ENEA Gilberto Dialuce.

IDROGENO E CO2

Tra i settori sui quali l’Ente si confronterà con Fincantieri spiccano in particolare le applicazioni sull’uso dell’idrogeno come fonte pulita e la cattura della CO2 molto sentita nel settore marittimo. C’è la necessità di accelerare, evidentemente, per non rincorrere Paesi, industrie e brevetti in due ambiti cosi’ interessanti. Fincantieri, che negli ultimi anni ha investito 160 milioni di euro in progetti per la decarbonizzazione e la digitalizzazione vede nell’accordo la conferma di una strategia innovativa . “Il 60% della nostra spesa di R&I alimenta lo sviluppo di tecnologie pulite che contribuiranno a creare prodotti e servizi più ecosostenibili, orientati ad un uso efficiente delle risorse e alla tutela della biodiversità” è stato il commento di Giuseppe Bono, Amministratore delegato di Fincantieri. L’accordo dovrebbe, infatti, consolidare non solo i buoni risultati acquisiti fino a oggi, ma anche supportare la futura competitività del Gruppo in scenari mondiali. E il 2022 è appena iniziato.

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