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Embargo sul petrolio russo entro 6 mesi: ecco il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia

La gradualità serve a evitare spaccature tra i 27 membri dell’Ue, ma l’Ungheria si è messa di traverso – Prevista anche l’esclusione di Sberbank dal sistema Swift – Sanzioni in arrivo per il Patriarca ortodosso

Embargo sul petrolio russo entro 6 mesi: ecco il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia

Sì all’embargo sul petrolio russo, ma in modo graduale, arrivando a chiudere i rubinetti solo fra sei mesi. Questa la principale proposta del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia presentata mercoledì dalla Commissione europea all’Europarlamento. Il via libera formale è atteso per il 9 maggio. Prima però dovrà essere superata l’opposizione di alcuni Paesi, come l’Ungheria e la Slovacchia, che dipendono totalmente dal greggio russo e si sono dichiarati contrari all’embargo.

“Proponiamo un embargo che riguardi il petrolio proveniente via mare e via oleodotto, greggio e raffinato – ha spiegato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen – Vogliamo però un embargo graduale, che avvenga in modo ordinato, per permettere a noi e ai nostri partner di assicurarsi vie di approvvigionamento alternative. Questo è il motivo per cui elimineremo gradualmente le forniture russe di petrolio greggio entro sei mesi e dei prodotti raffinati entro fine anno”.

La gradualità è funzionale alla ricerca di un compromesso. Per approvare l’embargo sul petrolio russo è infatti necessaria l’unanimità dei 27 Paesi membri dell’Ue, e Bruxelles temeva che mosse più decise su un fronte delicato come l’approvvigionamento energetico avrebbero rischiato di causare defezioni. Del resto, alcuni Paesi – come l’Ungheria e la Slovacchia, che non hanno sbocco sul mare – sono totalmente dipendenti dal petrolio russo.

Le altre sanzioni previste nel sesto pacchetto

Sberbank fuori da Swift

Tra le altre misure contenute nel sesto pacchetto di sanzioni c’è anche l’esclusione da Swift, sistema internazionale di pagamenti interbancari, di tre banche russe, tra cui Sberbank, che controlla un terzo degli attivi bancari in Russia.

Censurate 3 emittenti pubbliche russe

L’Europa stringe anche le maglie della censura: tre emittenti pubbliche russe considerate “strumenti di propaganda” non potranno più diffondere “i loro contenuti nella Ue, in qualsiasi forma, via cavo, via satellite, su internet o tramite applicazioni per smartphone”, ha aggiunto von der Leyen.

Sanzioni contro il Patriarca Kirill

Inoltre, la Commissione propone di inserire nella lista delle personalità sanzionate anche il patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa.

Altro giro di vite sugli spostamenti

Non solo: è previsto anche il divieto di lavorare in Russia per i consulenti di servizi e finanza.

“Vogliamo anche allungare la lista delle persone a cui è vietato il viaggio in Europa, inserendovi ufficiali militari di alto rango e altri individui che hanno commesso crimini di guerra a Bucha e che sono responsabili dell’inumano assedio della città di Mariupol”, ha concluso la presidente della Commissione.

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