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Elezioni Usa, Obama in vantaggio di un punto su Romney

Alla vigilia del voto, questi i risultati di un’indagine pubblicata da Wall Street Journale e Nbc – Se però si considera il margine d’errore, il distacco si azzera – Il Financial Times si schiera con il Presidente uscente: “Ha dimostrato un governo propositivo”.

Elezioni Usa, Obama in vantaggio di un punto su Romney

E’ ancora testa a testa tra Barack Obama e Mitt Romney. Secondo l’ultimo sondaggio sulla corsa per la Casa Bianca, il Presidente in carica sarebbe in vantaggio di un punto: 48% contro il 47% del candidato repubblicano. L’indagine – pubblicata da Wall Street Journal e Nbc – evidenzia un distacco talmente ridotto fra i due candidati che diventa nullo se si considera il margine di errore di 2,5 punti percentuali.

Il sondaggio è stato realizzato tra l’1 e il 3 novembre, contattando 1.475 elettori. Un’inchiesta analoga, compiuta dall’istituto Gallup per Usa Today in alcuni stati ritenuti chiave per l’elezione del nuovo presidente, dà entrambi i candidati al 48%. L’istituto di ricerca Pew, che ha sondato alcuni elettori che si sono già detti certi della loro scelta, attribuisce ad Obama tre punti di vantaggio sullo sfidante: il presidente uscente è accreditato del 48% dei voti contro il 45% del rivale.

Intanto, alla vigilia dell’appuntamento elettorale “più importante dal 1980”, il Financial Times dà il suo endorsement al presidente democratico uscente Barack Obama, giudicando il voto in suo favore come “la scommessa più saggia” per gli Stati Uniti, “colpiti dalla crisi”.

“Nessuno dei due candidati ha fornito risposte convincenti su come rispondere alle sfide più importanti”, tanto in campo economico quanto in politica estera, secondo il quotidiano britannico. Ma “è chiaro che i due candidati hanno una differente filosofia di governo”. Obama è un interventista, specie in politica economica. Mentre “la versatilità di Romney si basa più sulle indagini di mercato che su una reale filosofia politica”.

Per queste ragioni, conclude il Ft, “Obama ha dimostrato che un governo propositivo può essere parte della soluzione, piuttosto che il problema. Dopo quattro anni di crisi finanziaria, con una disuguaglianza estrema che minaccia il sogno americano, resta il bisogno urgente di una guida intelligente e riformista. Obama, con la sua presidenza caratterizzata dalla crisi economica, sembra la scelta migliore”.

Leggi l’intervista a Marcello Messori: “Per l’Italia e per l’Europa meglio Obama”.  

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