Condividi

Elettronica di consumo: mercato arenato e guerra aperta tra i big player, cinesi e coreani in testa

Frena nel 2023 il mercato mondiale dell’elettronica di consumo. Ma il settore è in fermento con la presenza sempre maggiore di marchi cinesi (Hisense e TCL) che stanno mettendo fine all’egemonia delle coreane Samsung e LG. E in ballo c’è anche il futuro hitech degli armamenti

Elettronica di consumo: mercato arenato e guerra aperta tra i big player, cinesi e coreani in testa

Dopo gli anni ruggenti della crescita a due cifre, il mercato mondiale dell’elettronica di consumo si è inchiodato. Ed è cominciata la guerra tra i big: in primis tra i giganti coreani e cinesi e poi anche coinvolgendo gli zaibatsu giapponesi. Il tutto con la complicità degli americani, in funzione ovviamente anti-Cina. Una guerra passata un po’ sotto silenzio ma solo in Europa perchè lo scenario è occupato interamente da quelle vere. Ma questa dell’elettronica di consumo, coinvolgendo un mercato di miliardi e miliardi di dollari, è una minaccia per la ripresa mondiale, coincidendo con un insieme di incognite molto pesanti che possono creare deflagranti conseguenze in tutte le economie.

Una semplice sintesi della filiera mondiale spiega questo: i chip sono progettati in America e Europa, prodotti a Taiwan, Corea e in Cina, con il litio estratto in Russia, quindi inseriti in prodotti progettati in Asia, America e Europa e distribuiti da una logistica transnazionale.

Elettronica di consumo in calo nel 2023

L’anno, secondo tutte le società di rilevazione, dovrebbe chiudersi a -5-6 per cento, con crolli a due cifre per alcuni segmenti. Nei primi sei mesi del 2023 gli acquisti di smartphone, Tv, IT, videogames sono scesi in valore del 12 per cento (-8 per cento in volumi), con il primato negativo dell’IT a -13,9, seguito dai tv a -10,7 e dall’audio -video a -0,1. Quanto agli smartphone, da ben 27 mesi le vendite sono in costante caduta con un leggero rimbalzo di ottobre dovuto esclusivamente ai paesi emergenti. E il Black Friday per la prima volta e in molti paesi si è rivelato un fiasco.

Samsung accusa i cinesi di furto di brevetti

Ma è quello che sta accadendo nel settore dei tv che ha scatenato la guerra della quale abbiamo scritto in apertura.

I dati riguardanti i volumi e i valori sono discordanti secondo le fonti di rilevazione ma tutte concordano sul fatto che la più che decennale egemonia nelle tv dei duo coreano Samsung e LG sta finendo sotto i colpi dei brand cinesi. Così Hisense la star nascente in tutti i segmenti compresi i majap e TCL hanno per la prima volta rispettivamente sostituito, in cima al rank mondiale delle vendite dei tv, la LG e Sony (Fonte Trend Force). E cioè: Samsung detiene una quota del mercato mondiale dei tv del 18,5 per cento (-9,8 per cento sul 2022), seguita da Hisense con il 13,7 (+12,4 per cento) e da TCL con il 13,3 per cento (+16,3). No, non si tratta di risultati dovuti a contraffazioni e prezzi bassi. Hisense, per esempio, è la prima e l’unica ad avere presentato un 100 pollici grazie a straordinarie tecnologie. Ma non si era ancora spento all’inizio di dicembre l’eco di questi cambiamenti, che Samsung Display presentava una denuncia alla International Trade Commission degli Sati Uniti per contraffazione e furto di brevetti contro la cinese BOE Technology, ex Beijing Economics che aveva a suo tempo acquisito la coreana Toptec una delle filiali coreane di Samsung Display, facendola diventare, in Corea, un segreto strumento per rubare dirigenti e segreti a Samsung Display. E subito la ITC ha confermato l’apertura di una indagine.

I display, il futuro hi-tech degli armamenti

Tutti gli esperti del settore considerano questa azione della Samsung strategica per l’intero comparto delle tecnologie video attuali e future, delle quali quelle dei display dei tv, degli smartphone, dei pc, dei tablet e dei videogiochi, sono solo una parte. E in effetti la tecnologia dei display ha un rilievo – misconosciuto ma realmente enorme – per gli sviluppi delle future tecnologie e soprattutto per la sicurezza economica e la resilienza della catena delle forniture. L’era, già cominciata, dei veicoli autonomi e soprattutto dell’intero comparto degli armamenti robot e della realtà virtuale e aumentata, oltre che della security di siti sensibili e della sanità, dipende proprio dagli sviluppi della tecnologia all’avanguardia della visualizzazione e cioè dai componenti dei display. Di più, dal Pentagono e dai centri mondiali della guerra sono stati fatti filtrare commenti molto allarmati sul fatto che questa filiera così vitale per tutti i sistemi militari di nuova generazione, è in realtà sempre più sotto controllo dei cinesi. Come è stato possibile?

“Chi di spada ferisce di spada perisce”

Da una approfondita analisi del Financial Times risulta che questa operazione di sottrazione di tecnologie risaliva addirittura al 2003 quando la BOE aveva acquisito Hyunday Display Technology, filiale del chaebol coreano SK Group. Che viene in pratica fatta fallire così il big cinese mette in atto una “fuga tecnologica” verso la Cina di parecchi riservatissimi brevetti e tecnologie, senza che Seoul si opponga.

Il danno emerge ora in tutta la sua gravità poiché non solo la Boe ma anche altre società cinesi collegate hanno venduto e vendono illegalmente – secondo l’accusa- negli Usa display e componenti Oled basati proprio su questa lunga sottrazione di segreti brevetti. Qualcuno ha osservato che le grandi innovazioni dei chaebol coreani in tanti settori, dalle auto, all’elettronica, dai chip alle navi, sono state agli inizi e a lungo “alimentate” da altre innovazioni, quelle europee e americane. E’ stata una abile trasmigrazione con numerose azioni di dumping tollerate dai paesi occidentali e soprattutto dagli Stati Uniti che a lungo hanno affidato alle aziende coreane il ruolo di OEM. Come non notare che quello di cui oggi Samsung accusa China Inc. è stato messo in atto diversi anni fa in Corea da parte di quei chaebol che dominano –ma sempre meno- lo scenario hitech mondiale? E cioè: “Chi di spada ferisce, di spada perisce”.

Commenta