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Effetto Turchia: spread in salita, tassi Btp oltre il 3%, Borsa in rosso

La crisi turca continua a turbare i mercati: ne fanno le spese soprattutto i titoli bancari e le Borse e l’Italia paga anche l’innalzamento dei tassi dei Btp, che sfondano la soglia del 3%, e dello spread – In controtendenza Azimut, su cui la speculazione allenta la morsa, Unipol, Moncler e Campari – Crolla Bayer – VIDEO.

Effetto Turchia: spread in salita, tassi Btp oltre il 3%, Borsa in rosso

Clima incerto sui mercati, travolti venerdì dal naufragio della lira turca. Il dollaro sovrasta ancora la moneta di Istanbul (+9,8%, attorno a 7 il cambio), nonostante i tentativi di sostegno da parte della banca centrale della Turchia. Wall Street apre bene, poi cambia rotta e al momento è in territorio negativo. Le Piazze europee tentano di arginare le perdite nel pomeriggio, ma alla fine chiudono in rosso. Piazza Affari -0,58%, scende sotto la soglia psicologica dei 21 mila punti, a 20.969. Le banche restano il principale bersaglio delle vendite, anche a causa dalle tensioni sul debito pubblico italiano. In fondo al listino: Banco Bpm -3,01%; Ubi -2,89%; Unicredit -2,58%; Bper -2,48%. Fuori dal Ftse Mib Carige è piatta, mentre Mps cede il 3,81%.

Il rendimento del decennale italiano sale al 3,1% e lo spread con il Bund va a 278.20 punti base, +4,7%, massimo da fine maggio. Gli investitori sembrano preoccupati dalla manovra d’autunno, nonostante il vice premier Luigi Di Maio, in un’intervista al Corriere, si dica convinto che non ci sarà un attacco speculativo sull’Italia. Intanto però Claudio Borghi, economista della Lega e presidente della Commissione bilancio della Camera, esperto delle dinamiche di mercato per il suo passato professionale in Deutsche Bank, dice a Ruters che le tensioni sugli spread di alcuni periferici in Europa, Italia in testa, possono essere disinnescate solo se la Bce deciderà di offrire una garanzia per limitare queste oscillazioni, in caso contrario “l’euro si smantellerà”.

Nel resto d’Europa Francoforte, -0,53%, è appesantita da Bayer (-10,84% a 83,21 euro). La società crolla a seguito della  condanna, negli Usa, di Monsanto (con cui ha appena completato la fusione) che deve un risarcimento milionario a un giardiniere che usava diserbanti al glifosato e si è ammalato di cancro. Madrid -0,75%; Parigi -0,04%; Londra -0,33%; Zurigo -0,32%.

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Dopo un avvio positivo la Borsa americana perde smalto. Tesla vira in negativo, nonostante le precisazioni del Ceo Elon Musk sui suoi controversi tweet del 7 agosto scorso, in cui annunciò di volersi ricomprare il gruppo e toglierlo da Wall Street. Oggi Musk sostiene che il fondo sovrano saudita può finanziare il buyout.

L’euro, dopo essere sceso in area 1,13 sul dollaro risale a 1,14. Fra le materie prime l’oro soffre la forza del biglietto verde e tratta sotto i 1200 dollari l’oncia, a 1196,43, -1,27%. In calo il petrolio, tipo Brent: -0,8%, 72,17 dollari al barile.

In Piazza Affari la seduta è tonica per alcune blue chip come Moncler +2,72%; Azimut +2,4%; Unipol +2,27%; Campari +1,9%; Unipolsai +1%. Lettera invece su Leonardo -2,66%.

Mediaset cede lo 0,54% dopo l’incontro in Sardegna tra l’azionista di riferimento Silvio Berlusconi e Martin Bouygues che ha fatto ipotizzare colloqui intorno all’alleanza internazionale con Tf1.

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