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Effetto Berlusconi su Borsa e spread. Telecom Italia apre alla Cdp sulla rete. Stamani Borsa incerta

L’incertezza politica e il rischio di crisi di governo pesano su Piazza Affari e sul differenziale Btp-Bund – Borsa incerta stamani – Telecom Italia apre a Cdp su rete: via libera del cda alla trattativa per una possibile newco ma no a Sawiris – A maggioranza il board della Bce mantiene tassi invariati – Le blue chip dell’hi-tech dominano la scena negli Usa

Effetto Berlusconi su Borsa e spread. Telecom Italia apre alla Cdp sulla rete. Stamani Borsa incerta

EFFETTO BERLUSCONI SULLO SPREAD. RETE, TELECOM APRE ALLA CDP

L’Italia, come non capitava da mesi, torna in prima pagina sulla grande stampa internazionale. Ma non è una bella notizia. La Borsa di Milano ha chiuso in ribasso dello 0,7%, con tutte le altre Borse positive,  a causa delle turbolenze improvvisamente esplose nel panorama politico italiano.

In particolare, gli investitori internazionali hanno tratto le conseguenze dell’offensiva anti-Monti scatenata da Silvio Berlusconi  con forti vendite sul Btp: il rendimento è salito al 4,56%, lo spread si è allargato a quota 327, con un incremento di 18 punti base dovuto all’”effetto B”.

In Europa, invece, è stata una giornata positiva per i mercati azionari con tutti gli indici settoriali in rialzo: La Borsa di Londra è salita dello 0,1%, Parigi +0,3%, Francoforte +1%. Il Dax è ai massimi dall’inizio del 2008. Anche negli Ua, complici dichiarazioni distensive sul fiscal cliff, i mercati chiudono in terreno positivo: Dow Jones +0,30, S&P +0,33 e Nasdaq +0,52.

L’euro è caduto contro il dollaro a 1,297 da 1,307 di ieri sera. Il petrolio si muove in ribasso con il Brent a 107,1 dollari al barile (-1,5%), quarto ribasso consecutivo.

ASIA

Seduta senza spunti di rilievo nelle Borse asiatiche. I dati macro in arrivo dagli Usa hanno favorito un lieve rialzo sia a Tokyo +0,05% che ad Hong Kong +0,23%. L’Australia +0,8% avanza dopo il taglio dei tassi. Ma le prospettive incerte dell’Europa pesano sui grandi esportatori d’Oriente.

Msci Asia Pacific, l’indice più rappresentativo dei mercati azionari dell’Asia – Pacifico, escluso il Giappone, registra da inizio anno un guadagno del 16%, dopo aver chiuso il 2011 con un calo del 18%.

AMERICA

Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione in America sono state 370.000, in calo da 395.000 della settimana precedente. Gli economisti stimavano un calo a 380.000. Domani verrà diffuso il numero dei posti di lavoro creati negli Stati Uniti in novembre. Fra le blue chip sono stati i tech a dominare la scena: Intel sale dell’1,8%, Cisco +1%, Ibm +0,7%.

Rimbalza Apple +2% a 550 dollari. Ieri il titolo ha perso il 6%, perdita giornaliera più ampia dal 2008. In un’intervista a Business Week, il Ceo Tim Cook ha detto che la società investirà 100 milioni di dollari per avviare nuovi stabilimenti per l’iMac  negli Stati Uniti, un cambio di strategia rispetto alla delocalizzazione produttiva seguita nell’ultimo decennio.

L’intesa, in realtà, segna un salto di qualità ma non una rottura dell’asse Usa-Cina. La produzione continuerà ad essere affidata al colosso cinese Foxconn, che ha in programma l’apertura di stabilimenti in Usa.

EUROPA

La Bce ha deciso ieri di lasciare i tassi invariati  ma ha tagliato le stime di crescita soprattutto per il 2013, portandole da una marginale crescita dello 0,5% a una recessione dello 0,3%, a fronte di un’inflazione limata al ribasso. La decisione sui tassi, ha detto il presiente Mario Draghi, è stata “presa a maggioranza”.

Per quanto riguarda la stabilizzazione delle prospettive economiche,  Draghi ha parlato di alcuni segnali incoraggianti nelle ultime settimane. ‘No comment’ invece su qualsiasi domanda che riguardasse l’Italia, minacciata in queste ore da una crisi di Governo, ma, nel caso, Draghi ha ribadito che le condizioni per un eventuale ricorso al piano antispread Omt della Bce sono uguali per tutti, Italia compresa: il sostegno, ha sottolineato non è automatico.

A parte il caso Italia, l’ottimismo sulla periferia della zona euro per ora non è venuto meno. Standard & Poor’s ha tagliato il rating sul debito di lungo termine della Grecia  a “default selettivo” da “CCC'”, ma il contraccolpo sui bond ellenici è piuttosto modesto (lo spread è fermo sui livelli di ieri a quota 1.343) anche per effetto dell’operazione di buy back in corso. Tonfo di Gdz Suez -13% a seguito del profit warning.

ITALIA

In Piazza Affari, oltre all’aria di crisi, pesa l’affaire Algeria: Eni ha perso lo 0,3% la controllata Saipem , protagonista dellla presunta tangente, è caduta in ribasso del 6,7%.

Le banche sono scese in parallelo all’aumento dello spread: Unicredit ha perso l’1%, Intesa-1,3%, Monte Paschi  -2,4%, Banca Popolare di Milano -1,5%. Generali -0,3%.

Nuovo appuntamento di governance  oggi per le Generali. Il comitato esecutivo del gruppo si riunirà nella mattinata nel sede del capoluogo lombardo in piazza Cordusio. In discussione ci saranno le prime valutazioni sul budget 2013 in vista del cda del 14 dicembre e in questo ambito ci saranno anche le considerazioni preliminari sulla riorganizzazione del gruppo assicurativo in Italia.

Fiat ha guadagnato lo 0,2%, Fiat Ind. +0,2%. Finmeccanica è scesa dell’1,3%. StM ha guadagnato l’1,9%. Tenaris +1,6%. In rialzo per il quarto giorno consecutivo, Mediaset è salita  dell’1,8%, promossa da Exane a neutral da underperform. Mediolanum -2,2%. In calo  Telecom Italia -1,7% nel giorno del consiglio di amministrazione. 

Sì alla possibile costituzione di una newco con Cdp, no all’ingresso nel capitale del magnate egiziano Naguib Sawiris. Sono queste le decisioni chiave prese oggi dal cda di Telecom Italia. Il consiglio, durato circa otto ore, ha dato infatti mandato al management di verificare le condizioni per un’eventuale partecipazione della Cassa deposti e prestiti al capitale di una società da costituire per la gestione della rete d’accesso.  Rinviata la decisione su Ti Media, in attesa che le due cordate rimaste (Clessidra-Equinox e Cairo Communication) rivedano le loro valutazioni. Tra le mid cap, balzo di Erg +10% dopo l’acquisto degli asset italiani di GDF nell’eolico.

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