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Edison, Saglia: bisogna fare in fretta

“L’accordo raggiunto è buono e positivo sia per la parte italiana che per quella francese” – Questa l’opinione del sottosegretario allo Sviluppo economico che suona come un via libera alla ripresa delle trattative sul piano bloccato a marzo da Tremonti.

Edison, Saglia: bisogna fare in fretta

Su Edison bisogna fare in fretta e l’accordo raggiunto dai soci italiani guidati da A2A e raggruppati in Delmi ed Edf era positivo per tutti. La società ha bisogno di affrontare le nuove sfide nel settore a livello internazionale e a questo punto anche la questione dell’italianità passa in secondo piano. Questa l’opinione del sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’Energia, Stefano Saglia, che ha ribadito quanto aveva detto a marzo: “L’accordo raggiunto dai manager da un punto di vista dello scambio degli asset e del ritorno economico sia per A2A sia per Edison è buono e positivo, per la parte italiana e per la parte francese”.

Il piano era stato bloccato a marzo dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per il timore che il secondo produttore di energia elettrica italiano finisse nelle mani della francese Edf. Era previsto che fosse sciolta Transalpina di energia (holding controllata al 50% da Delmi e al 50% da Edf), che detiene il 61,3% del capitale di Edison e il controllo diretto della maggioranza del capitale di Edison da parte di Edf con i soci italiani in minoranza. L’intesa prevedeva, inoltre, lo spacchettamento di Edipower, controllata al 50% da Edison e al 20% da A2A, con la spartizione delle centrali fra i vari azionisti. Secondo il sottosegretario, “Edison ha bisogno di chiarezza e di piani industriali. Per questa ragione noi non abbiamo pregiudizi rispetto a questo piano”.

Parole che suonano come un via libera al riassetto e alla conclusione delle trattative. Saglia ritiene che Tremonti “abbia posto un problema vero, quello di una presenza eccessiva delle aziende francesi in settori economici italiani strategici, ma questo non dovrebbe riguardare il tema Edison nel senso che Edison non è da oggi partecipata dai francesi, ma è da molto tempo che i francesi di fatto hanno un controllo azionario, che diventerà anche un controllo di governance. La cosa più importante e’ che Edison mantenga i suoi progetti internazionali perché sono strategici e quindi possano essere assolutamente coordinati con la politica estera italiana. Questa è la cosa fondamentale”.

Pubblicato in: News

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