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Edison, male in Borsa dopo lo stop di Consob.

L’azione oggi viaggia nel profondo rosso a Piazza Affari, dopo che ieri sera l’autorità di vigilanza ha pronunciato il suo no al prezzo dell’Opa su Edison fissato da Edf – Dubbi su quello che decideranno i francesi: faranno saltare il banco di un accordo raggiunto dopo mesi di estenuanti negoziati?

Edison, male in Borsa dopo lo stop di Consob.

Non si scalda Edison all’indomani del verdetto Consob sul prezzo dell’Opa Edf. Il titolo cede l’1,20% a 0,863 euro per azione (con volumi pari a 4 volte la media), poco sopra gli 0,84 euro proposti dal colosso francese e sotto i 0,895 euro indicati dalla Consob.

Con una nota giunta in serata l’autorità di vigilanza ha invitato Edf ad alzare il prezzo dell’Opa sulle minoranze in un intervallo tra 0,84 e 0,95 euro, il cui valore medio, cioè 0,895 euro, può per la Consob costituire un utile punto di equilibrio tra gli interessi delle due parti. Ma il mercato sperava si toccasse quota 1 euro, in virtù di un’operazione complessa che include altri meccanismi compensativi in relazione al contratto di fornitura di gas e alla cessione di Edipower, come certificato dalla stessa Consob. E a questo punto tanto vale realizzare.

Per i francesi il verdetto dell’autorità di vigilanza significa solo una cosa: viene meno la condizione a cui è vincolato l’accordo raggiunto dopo un lungo negoziato per il riassetto di Edison che fissava a 0,84 euro per azione l’esborso dell’Opa obbligatoria e indicato come il prezzo più elevato pagato dalla stessa Edf per l’acquisto di azioni Edison. I francesi hanno così preso tempo per valutare il da farsi. Faranno saltare il banco di un accordo raggiunto dopo mesi di estenuanti trattative? Un’impasse che tra l’altro era stata sbloccata dall’intervento del ministro Corrado Passera, da poco nominato al governo tecnico di Monti e che aveva portato alla soluzione netta di dare agli italiani tutta Edipower con un conguaglio a fronte di tutta Edison ai francesi, superando l’ipotesi spezzatino del vecchio accordo di marzo 2011.

Se gli uomini di Edf paiono irriducibili nel loro intento di non scucire un centesimo in più, la Consob ha comunque messo su piatto un piccolo ritocco, 5 centesimi per azioni per un esborso complessivo di 60 milioni su un’operazione da 800 milioni.

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