Condividi

Ecco Melty, il portale rivoluzionario creato dallo Zuckerberg francese

Alexandre Malsch, 28 anni (uno in meno del Mark di Facebook), è cofondatore con il 27enne Jérémy Nicholas del portale Melty, che in soli 4 anni è diventato il primo gruppo editoriale online francese nella fascia di età 12-30 anni, con oltre 15 milioni di lettori al mese, e che da un anno è in Italia – Il segreto del successo è il nuovo algoritmo Shape.

Ecco Melty, il portale rivoluzionario creato dallo Zuckerberg francese

Lo Zuckerberg francese, che sogna di scovare il Justin Bieber italiano: è la storia del giovanissimo Alexandre Malsch, 28 anni (uno in meno del Mark di Facebook), ma già uno dei “geek” più conosciuti d’Oltralpe grazie a Melty.fr, portale cofondato con il 27enne Jérémy Nicholas e che in soli 4 anni è diventato il primo gruppo editoriale online francese nella fascia di età 12-30 anni, con oltre 15 milioni di lettori al mese.

“Quella fascia – ha spiegato Malsch all’inaugurazione della redazione di Milano del sito Melty.it, al lavoro da meno di un anno e che già vanta 1 milione di visitatori mensili – che nessuno considerava, né gli editori né la pubblicità. Abbiamo creato un sito tutto per loro, per gli studenti universitari, per gli adolescenti che vogliono emularli e per i 30enni che vogliono continuare a sentirsi cool leggendo le notizie più trendy del momento nel mondo giovanile”.

L’idea è nata quasi per caso (“Nel 2000, a 15 anni, mi trovavo in vacanza in Germania e non riuscivo a trovare un singolo sito di informazione e intrattenimento davvero capace di parlare alla mia generazione”), ma adesso Melty (che nasce da “melting pot”, amalgama, e dalla “Y” di Young) è già una solidissima realtà, pronta ad espandersi in Italia, primo Paese scelto dai due genietti transalpini per allargare i confini del successo: nel 2012 quello che è diventato un vero e proprio gruppo editoriale, dal sito generico al gossip, dal food alla produzione video, al social networking e all’advertising, ha raddoppiato il proprio fatturato a 2,3 milioni di euro, e nelle previsioni – grazie soprattutto alla nuova redazione milanese – conta di arrivare a 36 milioni nel 2016, con la presenza in 10 Paesi (attualmente esistono i siti italiano e spagnolo, i prossimi saranno in Germania e Brasile).

Ma come ha fatto il giovanissimo Malsch ad intercettare quella fascia di pubblico, e soprattutto a convogliare investimenti pubblicitari in un segmento così di nicchia? “Per quanto riguarda i ragazzi, non chiediamo a loro di venire da noi, ma siamo noi ad andare da loro: questo è possibile grazie a Shape, un innovativo algoritmo creato da noi (e al momento utilizzato solo da loro, ndr) che capta in tempo reale gli argomenti più in voga sul web”.

Spieghiamoci meglio. “In Internet – dice in tono affabile Alexandre, che come hobby ha il surf – tutto è collegato: la Rete è come un lago nel quale gettando un sasso si genera un’onda. Shape è in grado di monitorare e misurare queste onde, pescando un po’ dai social e un po’ dai motori di ricerca e incrociando infine i dati coi profili degli utenti registrati. In questo modo le nostre redazioni sono in grado di approfondire i temi più chiacchierati, producendo contenuti dedicati”. E magari anche di anticipare alcune tendenze, alle prime antifone: “Già, noi per esempio siamo stati i primi a lanciare presso il pubblico francese la star Justin Bieber, prima ancora che firmasse con la sua casa discografica”.

E così come per i contenuti, anche per la pubblicità i fondatori di Melty Group l’hanno studiata bene: coinvolgono gli sponsor nella stessa struttura del portale, non più attraverso un freddo banner o un brand content, ma attraverso la partnership di intere sezioni, come per esempio la “Coca-Cola Zero Gaming Box”, l’angolo finanziato dal colosso Usa e dedicato ai videogiochi.

E in Italia come conta di muoversi la premiata ditta Malsch-Nicholas? “In Italia – rivela il sosia francofono di Zuckerberg – contiamo di arrivare a un milione di fatturato nel 2013, ma soprattutto di coinvolgere molti giovani nel progetto. Abbiamo scelto l’Italia perché la prima scelta doveva andare su Paesi dove c’è cultura: l’Italia lo è, e i numeri ci dicono che nel suo primo anno di vita Melty.it sta facendo molto meglio di Melty.fr”.

Commenta