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Duello Francia-Germania sull’austerità: Moscovici non fa sconti a Parigi

L’eurocommissario per gli Affari economici, ex ministro delle Finanze di Hollande, sceglie la fermezza: “Se la Francia viola le regole, proseguo con la procedura” – “Sono qui per fare rispettare le regole” ha affermato di fronte al parlamento europeo

Duello Francia-Germania sull’austerità: Moscovici non fa sconti a Parigi

Nello scontro a distanza tra Francia e Germania sul rigore di bilancio, interviene Pierre Moscovici. E non fa sconti a Parigi:”Cosa farò di fronte al mio Paese d’origine? Regole, niente altro che regole, sono qui per garantire la nostra funzione di controllori del bilancio e se un paese non soddisfa gli obblighi del trattato e si trova sotto procedura come la Francia, io continuerò con la procedura“, ha detto oggi l’eurocommissario designato per gli Affari economici in audizione al parlamento europeo. E ancora: “Direi una bugia se dicessi che sono qui per cambiare le regole di bilancio, io sono qui per applicarle” .

La presa di posizione di Moscovici, ex ministro delle Finanze del governo Hollande e quindi co-responsabile della crescita del deficit francese, non poteva essere diversa visto il suo nuovo ruolo a Bruxelles. A questa fermezza è d’altronde costretto anche dalla supervisione su tutti gli affari economici affidata al vice presidente Jyiri Katainen, notoriamente vicino alla linea di rigore sostenuta da Angela Merkel. Tuttavia è verosimile che Moscovici cerchi di lavorare per creare spazi di intesa tra le due posizioni di Parigi e Berlino così distanti al momento. Impresa comunque non facile.

La presa di posizione di Moscovici arriva a 24 ore dal duello aperto dalle dichiarazioni del ministro delle Finanze francese Michel Sapin che aveva dichiarato di “rigettare l’austerità” , dopo le raccomandazioni arrivate dalla Commissione sul rispetto del vincolo del 3% nel rapporto deficit/Pil. Il disavanzo dello Stato francese è previsto quest’anno al 4,4% quest’anno, al 4,3%  il prossimo, al 3,8% nel 2016 per poi scendere al 2,8% solo nel 2017, con un ritardo di un anno rispetto ai programmi precedentemente annunciati.

Dura e sintetica la replica arrivata, senza perdere tempo, dalla cancelliera tedesca: “Fate i compiti a casa”. Un monito che nel linguaggio di Angela Merkel significa attuare le misure di austerità senza cedimenti o deroghe di sorta. 

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