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Draghi: troppe banche in Europa

Nel corso della conferenza stampa indetta dallo European Systemic Risk Board, il numero uno dell’Eurotower ha respinto al mittente le accuse rivolte alla Bce secondo cui il Quantitative Easing ha causato la compressione dei margini d’interesse, riducendo dunque la redditività delle banche europee.

L’area Euro ha troppe banche. Ad affermarlo chiaramente è il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, secondo cui sarebbe questo uno dei fattori chiave che causa la bassa redditività degli istituti di credito continentali.

Nel corso della conferenza stampa indetta dallo European Systemic Risk Board, il consiglio che si occupa di monitorare i rischi sistemici dell’Unione Europea, il numero uno dell’Eurotower ha respinto al mittente le accuse rivolte alla Bce da esponenti del settore bancario continentale che, nei giorni scorsi, hanno sostenuto che i bassi tassi d’interesse e soprattutto i tassi negativi sui depositi (in altre parole il Quantitative Easing), abbiano causato la compressione dei margini d’interesse, riducendo dunque la redditività delle banche europee.

Draghi ha ricordato poi che i tassi calano ormai da più di due anni per diversi fattori. Il bazooka avviato dalla Banca Centrale Europea nel marzo del 2015, secondo quanto affermato dal suo presidente, può aver contribuito alla prosecuzione della tendenza, ma in base alle ricerche effettuate da Francoforte, la compressione dei margini viene compensata, nei bilanci degli istituti bancari, dai guadagni di capitale sul loro portafoglio di titoli a reddito fisso, dall’aumento dei prestiti, nonché dal calo delle possibili perdite su crediti.

A zavorrare il livello di redditività delle banche UE è soprattutto il fatto che nell’Eurozona ce ne sono troppi. Un numero altissimo che aumenta la concorrenza, riduce l’efficienza e alza i costi. Banche e istituzioni finanziarie e alcune compagnie assicurazione che hanno spinto sulle polizze vita a rendimento garantito dovranno riprogettare il loro modello di business.

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