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Draghi: Quantitative Easing è prematuro

“In prospettiva – aggiunge Draghi – sarà importante non vanificare gli sforzi compiuti in passato ma sostenere il risanamento dei conti pubblici nel medio periodo, anche in considerazione del fatto che i rapporti debito/pil restano elevati”.

Draghi: Quantitative Easing è prematuro

“È necessario che i governi procedano con le riforme dei mercati del lavoro e dei beni e servizi al fine di rafforzare la competitività, incrementare la crescita potenziale, creare opportunità di occupazione e promuovere la capacità adattamento dell’area euro”. Lo ha detto nell’introduzione al rapporto annuale dell’istituto il presidente della Bce, Mario Draghi, che ha anche precisato, dopo aver aperto durante la conferenza stampa di giovedì scorso all’ipotesi di un Quantitative Easing, che “è prematuro”, come aveva lasciato intendere in precedenza anche Yves Mersch, esponente del board della Bce intervenuto a Londra.

“In prospettiva – aggiunge Draghi – sarà importante non vanificare gli sforzi compiuti in passato ma sostenere il risanamento dei conti pubblici nel medio periodo, anche in considerazione del fatto che i rapporti debito/pil restano elevati. Su questo fronte le strategie dovrebbero essere in linea con il Fiscal compact. Dovrebbero assicurare un aggiustamento favorevole alla crescita che coniughi il miglioramento della qualità e dell’efficienza dei servizi pubblici con la limitazione al minimo degli effetti distorsivi dell’imposizione fiscale”.

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