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Draghi: gli acquisti Bce? Non sono scontati. Anche Trichet “riprende” Roma

Il governatore di Bankitalia, a breve alla guida della Banca centrale europea, pronuncia parole dure dirette all’Italia, a 48 ore dal direttorio di Francoforte – “Ci vogliono riforme e disciplina, non la bacchetta magica” – Interviene anche Trichet: “Subito una riforma del lavoro alla tedesca”

Draghi: gli acquisti Bce? Non sono scontati. Anche Trichet “riprende” Roma

DRAGHI E TRICHET: GLI ACQUISTI DELLA BCE NON SONO SCONTATI
ULTIMATUM A ROMA A 48 ORE DAL DIRETTORIO DI FRANCOFORTE

“Non si diano per scontati gli acquisti di titoli da parte della Bce”. Mentre Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, pronuncia queste parole al convegno parigino dedicato a “Lezioni e sfide della crisi tre anni dopo la caduta di Lehman Brothers”, i titoli di Stato italiani stanno rotolando ad un rendimento record del 5,44 per cento, ovvero 20 punti base in più del venerdì nero. Lo spread tra Btp e Bund viaggia attorno a quota 356 punti base. Il mese di tregua, reso possibile dagli interventi della Bce è ormai agli sgoccioli. E il mercato ha già emesso la sua sentenza: la manovra italiana, così come sta per arrivare nell’aula del Senato, non è quantomeno adeguata a fronteggiare una situazione esplosiva. Anzi, a giudicare dalla forbice che si allarga rispetto alla Spagna, i cui Bonos rendono ormai 30 punti base in meno di quelli italiani, la bocciatura è senza appello. E minaccia di colpire anche Draghi e Jean-Claude Trichet, autori della lettera riservata al governo di Roma in cui si sollecitava la manovra-bis. In questa cornice, Draghi e Jean-Claude Trichet hanno colto l’occasione del convegno parigino per far sapere che, quando tra 48 ore si riunirà il direttorio della Bce che, tra l’altro, il bilancio dell’operazione, né il presidente uscente né quello in arrivo impegneranno la propria autorità a favore di un governo che sta facendo di tutto per dar ragione a Jens Weidman, il governatore della Bundesbank, che si era schierato contro gli acquisti di Btp sul mercato secondario “perché solo la pressione dei mercati può spingere gli Stati inadempienti a cambiar rotta”.

“CI VOGLIONO RIFORME E DISCIPLINA, NON LA BACCHETTA MAGICA”
NON FATE AFFIDAMENTO SULL’ALLARGAMENTO DEL FONDO EUROPEO

Si spiega così il durissimo discorso di Draghi. Il governatore della Banca d’Italia ha sottolineato che ”è giunta ora l’ora che i governi si assumano le loro responsabilita’ e agiscano rapidamente per risolvere la crisi del debito sovrano” senza far affidamento sugli aiuti esterni. In particolare. Il governatore ha detto che ”sarebbe un grave errore riporre una eccessiva fiducia” nell’allargamento del fondo salva Stati perche’ questo ”non puo’ fornire una soluzione” al problema di base: ”mancanza di disciplina di bilancio e scarsa crescita”. Un richiamo che assume un sapore particolare dopo la grandi enfasi che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti continua  d attribuire alla soluzione “magica” degli Eurobond. Ma per la crescita “non occorre una bacchetta magica, bensi riforme”.

TRICHET: “UNA RIFORMA DEL LAVORO ALLA TEDESCA”
DRAGHI: “UN BUON PROGRAMMA RIDARA’ FIDUCIA”

“Abbiamo bisogno di consistenti e credibili pacchetti che comportino un ampio impegno politico per aumentare la competitivita’ e l’occupazione sulla base di strategie decise in comune”. Certo, ci vuole tempo ma “non si dovrebbe sottostimare l’impatto che un ben disegnato programma potrebbe avere sulla fiducia e le attese cosi’ come creare le condizioni per un immediato aumento nella domanda e nell’attivita”’. Draghi non lo dice , ma è esattamente l’opposto di quanto capita al Bel Paese, a fronte di un comportamento dell’esecutivo italiano che incontra sempre meno credito. Non meno severo Trichet anche se, nel suo caso, alla sbarra ci devono andare oltre all’Italia quei Paesi, vedi Francia e Germania, che hanno in pratica vanificato a suo tempo il patto di stabilità, annacquando il vincolo del 3% nel rapporto deficit/pil e del 60% debito/pil. La Germania si è parzialmente emendata con una riforma del lavoro che tutti dovrebbero adottare. La soluzione? Se un Paese non riesce a prendere le decisioni adeguate in termini di risanamento del bilancio, dice Trichet, allora dovrebbe essere consentito di imporle a livello centralizzato da un ministro dell’Economia responsabile dell’intera Ue. Nell’attesa, in conclusione, la Bce non comprometterà la sua credibilità per sostenere politiche inadeguate. Come sottolinea Draghi, ricordando il monito di Trichet, il programma di acquisti dei titoli fatto dalla Bce “non può essere usato per aggirare i fondamentali principi di disciplina di bilancio”. Difficile che un governatore bluffi. Impossibile che lo facciano in due.

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