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Doris: “Del rating di Moody’s me ne frego”. E Mediolanum presta soldi anche alle banche

Il presidente di Mediolanum resta fiducioso sul nostro sistema bancario, nonostante la bocciatura dell’agenzia – E, a prova di quanto dice, ammette di avere sette miliardi investiti nell’interbancario italiano – “Proponiamo un mutuo a prova di rialzo dell’Euribor” – Mutui Mediolanum +115% nel primo trimestre contro una riduzione generalizzata del 59%

Doris: “Del rating di Moody’s me ne frego”. E Mediolanum presta soldi anche alle banche

DORIS: MEDIOLANUM PRESTA SOLDI ANCHE ALLE BANCHE

E LANCIA IL MUTUO A PROVA DEL RIALZO DELL’EURIBOR

“Del rating di Moody’s me ne frego”. Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum, ha una certezza: “Il nostro sistema bancario è tra i più solidi del mondo”. “ Certo, le banche italiane non sono senza difetti – ha poi frenato – e per questo ho fondato Mediolanum, pero’ sono anche le piu’ attive nell’economia reale, piu’ delle banche tedesche, francesi e spagnole, nonostante che i crediti in sofferenza siano saliti dal 2001 al 2008 da 41 a 108 miliardi di euro e oggi c’e’ carenza di liquidita’, fortuna che e’ intervenuta la Bce”.

E, tanto per accompagnare i fatti alle parole, Doris fa sapere che il suo gruppo, assicurazioni comprese, ha attualmente 7 miliardi investiti nell’interbancario italiano. In Piazza Affari il titolo è in equilibrio, dopo lo scivolone della vigilia. “I ribassi sono legati all’andamento dei titoli di Stato. Mi preoccupo per il Paese più che per noi: il portafoglio è concentrato su scadenze brevi. Non c’è rischio di minusvalenze”. “Abbiamo finanziato le famiglie – ha spiegato Doris – e tutto il resto lo mettiamo in titoli di stato italiani o nell’interbancario, finanziando i nostri concorrenti”.

Intanto la “macchina da guerra” di Mediolanum, a giudicare dai dati mensili della raccolta, continua a calamitare il risparmio degli italiani. “Io investo i soldi delle famiglie esattamente come faccio per il mio portafoglio: solo fondi di investimento, badando alla massima diversificazione di prodotto, geografica e settoriale. E’ in questa cornice che arrivano le novità sul fronte dei mutui, settore trascurato dalla concorrenza, per evidenti problemi di raccolta, e in cui Mediolanum invece accelera: “nel primo trimestre di quest’anno abbiamo concesso 157 milioni di mutui ai nostri clienti, con un incremento del 115% – spiega – mentre il sistema nel suo complesso ha ridotto del 59% il totale a 4,7 miliardi di euro”. A favorire la crescita in questo segmento contribuiscono le condizioni praticate alla clientela. Lo spread praticato alla clientela rispetto alla raccolta (calcolato sull’euribor) è il più basso in assoluto: il 3,15%, venti punti meno di Che Banca, 30 bp meno di Bpm, 35 di Ing, 45 rispetto a Banca Intesa e via via a seguire ino al 5,55% di Barclays. Ma la formula Mediolanum prevede il taglio automatico dello spread all’aumentare dei tassi: la “forbice” tra quanto previsto dall’euribor e il costo del mutuo, nell’arco della durata del mutuo, non potrà superare il 2,55%. Per tutti valgono alcune clausole protettive: la possibilità (due volte all’anno) di rinviare il pagamento della rata per difficolà economiche; la possibilità di cambiare la tipologia del mutuo; la facoltà di aumentare ridurre l’importo della rata.

Un marketing così aggressivo ha un costo. Qual è il ritorno? “La nostra attenzione ai mutui – sottolinea Doris – fa parte di un quadro di interventi che ci qualificano come banca etica, che intende guadagnare nel rispetto delle esigenze dei clienti”. Per lo più clienti già nel circuito Mediolanum (“l’85% dei sottoscrittori di un mutuo è già cliente – precisa – solo un 15% circa si avvicina a noi per questo prodotto” , destinati a restarlo almeno per la durata del mutuo. Nella speranza che, prima o poi, scatti la clausola di salvaguardia contro l’aumento dell’euribor. “Sarà il segnale della ripresa – conclude Doris –. E prima o poi arriverà”.

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