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Distretti lombardi, export oltre i livelli pre-Covid: in vetta i metalli di Brescia e l’aerospazio di Varese

Nel Monitor di Intesa Sanpaolo 15 distretti su 23 sono oltre i livelli toccati prima della crisi – Sprint dell’aerospazio di Varese e dei metalli di Brescia – Segnali di recupero anche dalla moda

Distretti lombardi, export oltre i livelli pre-Covid: in vetta i metalli di Brescia e l’aerospazio di Varese

I risultati internazionali delle aziende lombarde nel 2021 sono incoraggianti: in recupero 15 distretti industriali, sui 23 monitorati che chiudono il 2021 oltre i livelli del 2019, sfiorando i 32 miliardi di euro di export, con una crescita del 21,4%. Il confronto con il 2019 evidenzia un progresso del 6,6%: Metalli di Brescia in vetta ai distretti lombardi (+36,2%), sprint dell’aerospazio di Varese (+16,2%) e brevetti green di Milano e Monza al top in Italia. Sono i dati del consueto Monitor distretti lombardi di Intesa Sanpaolo.

Per il direttore regionale Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo, Gianluigi Venturini, i numeri parlano chiaro: “L’andamento dell’export delle province di Bergamo, Como, Lecco, Varese nel 2021 conferma l’attrattività e la qualità delle filiere produttive locali le eccellenze del Made in Italy. Metalmeccanica e sistema casa sono oltre i livelli pre-pandemici così come i distretti della gomma e della plastica sia varesino (+15,4%) che quello orobico (+11,8%)  hanno continuato loro crescita”. Così come il sistema moda anche se è lontano ancora da un pieno recupero. Ma oggi le imprese devono affrontare nuove sfide, quali l’incremento dei prezzi e le difficoltà di approvvigionamento di materie, ha sottolineato Venturini.

Distretti lombardi: metalmeccanica e aerospazio di Varese al top

Tra le filiere distrettuali che si collocano già oltre i livelli pre-pandemici spicca la metalmeccanica (+7,9% rispetto al 2019), trainata dai Metalli di Brescia. Tutti i distretti della metalmeccanica sono in progresso rispetto al 2020, e cinque su nove hanno recuperato i livelli del 2019: tra essi si distinguono Meccanica strumentale di Bergamo (+6% sul 2019), Metalmeccanica di Lecco (+3,1%) e Metalmeccanico del basso mantovano (+7,6%).

Sprint dell’aerospazio di Varese (+16,2%), tra i Poli tecnologici della Lombardia che si colloca complessivamente oltre i livelli pre-Covid.

Bene anche gomma, plastica e sistema casa

Segnali positivi anche per i distretti della gomma e della plastica, che continuano la crescita anche rispetto ai livelli pre-pandemici: articoli in gomma e materie plastiche di Varese (+15,4% rispetto al 2019) e Gomma del Sebino Bergamasco (+11,8% suk 2019).

Va bene anche il sistema casa (+8,6%), che prosegue nel beneficiare della crescente attenzione all’ambiente domestico indotta dalla pandemia e dove si registra il pieno recupero di tutti i distretti, in primis i rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane (+9,6% sul 2019).

In recupero l’agroalimentare, rimonta la moda

Anche la filiera dell’agroalimentare (+10,5%), particolarmente attiva nel corso del 2020, continua il suo trend di crescita. Rispetto ai livelli pre-Covid soffre ancora il distretto dei Vini e distillati del bresciano che sconta la chiusura, imposta nella prima parte del 2021, del canale Ho.Re.Ca. Al contrario, si sono messi in evidenza il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (+13,6% rispetto al 2019) e le Carni e i salumi di Cremona e Mantova (+18,8%).

Arrivano segnali incoraggianti anche dal sistema moda che ha mostrato un rimbalzo rispetto al 2020 (+16,7%). Performance, tuttavia, ancora insufficienti per consentire il pieno recupero di quanto perso nel 2020 (-9%), penalizzate in particolare nella prima parte dell’anno dalla chiusura delle attività ritenute non essenziali e dalle limitazioni alla vita sociale, nonché dal perdurare della diffusione dello smart working.

Distretti industriali lombardi: dove si cresce?

I mercati in cui l’export dei distretti lombardi ha registrato la crescita maggiore in valore rispetto al 2019 sono stati nell’ordine la Germania (+418 milioni), la Cina (+341 milioni), la Francia (+328 milioni), la Turchia (+156 milioni), la Polonia (+153 milioni), i Paesi Bassi (+147 milioni), dove nella crescita generalizzata di quasi tutte le filiere, si distinguono particolarmente i distretti lombardi della metalmeccanica. Segnali promettenti arrivano per il sistema moda dalla Cina, dove le vendite del 2021 recuperano e superano i livelli registrati nel 2019.

Il conflitto in Ucraina potrebbe cambiare il trend positivo

Se 15 aree su 23 monitorate hanno recuperato le forti perdite inflitte dalla pandemia, nuove ombre si addensano sull’export, alla luce del conflitto tra Russia e Ucraina. I danni potenziali diretti sono al momento limitati, tenendo conto che solo il 2,4% delle esportazioni dei distretti industriali lombardi sono rivolte a questi due Paesi, per un totale di 771 milioni.

Il macrosettore che esporta maggiormente verso queste due destinazioni è quello della metalmeccanica, con circa 471 milioni di euro, che rappresentano il 2,5% del totale delle vendite all’estero dei distretti di questo comparto. Peggio per il sistema casa, la cui incidenza sale al 3,5%, per un totale di 221 milioni.

Per quanto riguarda l’import da Russia e Ucraina è contenuto e pari a 97 milioni (ossia lo 0,6% del totale delle importazioni dei distretti lombardi) ed è attivato prevalentemente dal distretto dei Metalli di Brescia. Il Legno di Casalasco-Viadanese è particolarmente esposto verso questi paesi che rappresentano il 6,9% del suo import totale.

Tuttavia, se si considerano i paesi confinanti con la Russia e l’Ucraina, l’esposizione si fa più importante interessando mercati come Polonia, Romania e Ungheria che rappresentano il 6,5% delle esportazioni dei distretti della Lombardia. Secondo l’analisi di Intesa Sanpaolo, il quadro al momento è molto incerto e caratterizzato da forti rincari delle commodity che stanno mettendo sotto pressione i conti economici delle imprese. In prospettiva, sarà fondamentale puntare con decisione sulla diversificazione dei mercati di approvvigionamento e di quelli di sbocco. Solo così sarà possibile ridurre i rischi che caratterizzano l’attuale scenario geopolitico.

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