Condividi

Diario del terremoto: il decreto blocca anche le imprese integre

Confindustria Modena chiede di modificarlo – Ieri il presidente Napolitano aveva parlato di una soluzione equilibrata e alcuni ostacoli sono stati superati, ma a quanto pare non tutti.

Diario del terremoto: il decreto blocca anche le imprese integre

Il decreto legge per gli interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dal sisma blocca anche le imprese che non hanno subito danni. E’ l’allarme che viene da Confindustria Modena, che dal suo sito chiede rapide modifiche alla norma. Ieri il presidente Napolitano aveva parlato di una soluzione equilibrata e alcuni ostacoli sono stati superati, ma a quanto pare non tutti. “Non si mette in discussione l’obiettivo della massima sicurezza, che è una priorità assoluta – sostiene il presidente Pietro Ferrari – ma si nota una rigidità ancora troppo forte e generalizzata nel punto in cui il decreto cerca di coniugare la sicurezza con la necessità di ridare fiato alle imprese.

In particolare, l’articolo 3 ha bisogno di essere modificato. Così com’è impedisce di fatto la ripresa dell’attività anche per le aziende che non hanno subito danni e i cui capannoni sono stati verificati dai tecnici dopo aver sopportato le scosse più forti. Gli esperti e i tecnici ci dicono che in determinate situazioni la messa in sicurezza delle fabbriche e la ripresa dell’attività produttiva possono andare di pari passo. Facciamo un ulteriore sforzo, e qui mi rivolgo espressamente alla Regione e al Governo, per consentire al nostro sistema imprenditoriale di sopravvivere”.

Intanto anche lo sport sta facendo i conti con i danni da terremoto. Molte squadre di basket, pallavolo o calcio della bassa modenese dovranno probabilmente rinunciare ai loro campionati. E’ il caso ad esempio della squadra femminile di basket di Cavezzo, che milita in serie B. Palasport e palestra dove le cestiste facevano gli allenamenti sono inagibili e così le ragazze sono a spasso. In questo contesto molti sponsor hanno chiuso i rubinetti, mentre le spese continuano a correre. E’ molto probabile quindi che il Basket Cavezzo non si iscriva al prossimo campionato.

“A fine mese, se non si trovano altre soluzioni – risponde Giancarlo Trampellini, dirigente responsabile della società di pallacanestro – studieremo i termini con cui permettere alle nostre giocatrici di andare in prestito per uno o due anni in altre squadre. E come noi, purtroppo non se la passano bene neanche le squadre di basket di Finale Emilia, Medolla e Mirandola, la polisportiva Cavezzo calcio, la pallavolo”. Gli impianti sportivi dichiarati inagibili nelle aree colpite sono una trentina e anche lo sport paga il suo pegno a questa calamità. Nella tragica situazione d’altra parte ci sono delle priorità da rispettare: circa 80 impianti sono stati infatti destinati all’accoglienza degli sfollati, alle tendopoli o sono stati adibiti a magazzini.

Le critiche di Ferrari sono condivise dal Presidente di Confindustria Ceramica Franco Manfredini, secondo il quale l’attuale formulazione dell’articolo 3 “non tiene presente le diverse situazioni nelle quali si possono trovare gli edifici industriali e prospetta un possibile prolungato fermo delle attività nei Comuni perimetrati. Una situazione preoccupante per le imprese della ceramica, che vendono il 75% su mercati esteri sempre più competitivi. E’ necessario che nella fase di conversione del decreto, la cui veloce calendarizzazione parlamentare è indispensabile, vengano apportate modifiche utili a coniugare sicurezza e attività produttive”

Commenta