Condividi

Dazi e banche centrali danno la carica alle Borse

Il buon andamento delle trattative tra Usa e Cina sui dazi e i nuovi possibili stimoli monetari della banche centrali contro il rallentamento dell’economia infondono ottimismo sui mercati: Shangai guadagna il 3%, Wall Street oggi chiusa, le Borse europee sono viste in rialzo ma l’apertura è incerta

Dazi e banche centrali danno la carica alle Borse

Sarà una settimana corta per i mercati, oggi privi del riferimento di Wall Street, chiusa per il President’s day. Ma, a giudicare dalle premesse, promette di essere una settimana intensa sia sul fronte geopolitico che su quello economico finanziario.

Due le ragioni di ottimismo: l’andamento delle trattative sui dazi, che riprenderanno stasera in Usa a dimostrazione che l’accordo si avvicina; non meno importante, la sensazione che le banche centrali si apprestino a lanciare nuovi stimoli per contrastare il rallentamento delle economie.

SHANGHAI GUADAGNA IL 3%, LONDRA ASSOLVE HUAWEI

Di qui una partenza a tutto Toro. I listini asiatici hanno aperto le contrattazioni in forte rialzo: Tokyo avanza dell’1,8%, anche grazie a dati sulle macchine utensili migliori delle stime.

Spicca il volo Shanghai (+3,1%), sostenuta dal rally delle banche. Una buona notizia è arrivata da Londra: l’intelligence britannica ha assolto Huawei dall’accusa di spionaggio, il 5G potrà parlare cinese alla faccia delle accuse Usa.

Altrettanta euforia regna a Hong Kong, sul Kospi coreano e a Sidney, grazie anche ai titoli energetici.
Fa eccezione l’India: l’indice di Mumbai (-0,4%) è in calo per il quarto giorno consecutivo e da inizio anno perde oltre il 2%. La rupia è l’unica valuta di rilievo dell’Asia ad indebolirsi oggi su dollaro.

PETROLIO ANCORA SUI MASSIMI

Il petrolio Brent tratta stamane a 66,3 dollari il barile, ai livelli di venerdì ma sui massimi da ottobre, la scorsa settimana ha guadagnato il 6,7% sostenuto dalla stretta dell’Opec e dalle sanzioni su Iran e Venezuela. Da segnalare in settimana a Cuba si terrà il referendum sulla Costituzione: il presidente non potrà avere più di die mandati di cinque anni. Addio all’era di Fidel.

Da segnalare la tenuta dell’oro, trattato stamane in rialzo a 1.323 dollari (+0,2%, ai massimi da nove mesi) nonostante il ritorno della propensione al rischio.

BCE, DOPO COEURÉ ANCHE REHN TRA LE COLOMBE

È la conferma, secondo gli analisti, del ritorno ad una politica monetaria espansiva dal parte delle centrali: venerdì, il membro del comitato esecutivo della BCE, Benoit Coeuré ha ammesso che l’ipotesi di una nuova erogazione di maxi prestiti a prezzi molto bassi, potrebbe essere presa in considerazione in caso di altri segnali di rallentamento dell’economia. Nel week end anche il finlandese Olli Rehn, già tra i leader dei falchi a Bruxelles, si è espresso per una politica espansiva.

L’euro tratta stamane a 1,1312 sul dollaro.

FITCH, VENERDÌ IL D-DAY DEL RATING

Nell’Eurozona i riflettori sono accesi sulla Spagna, dopo la conferma del voto anticipato nel 28 aprile ma ancor di più il giudizio di Fitch sul rating Italia (oggi BBB), che verrà annunciato venerdì: i recenti dati sulla frenata dell’economia non fanno prevedere nulla di buono. Qualcosa di più si capirà giovedì all’uscita degli indici Pmi flash sull’andamento della congiuntura dell’eurozona.

RIFLETTORI SULLE MINUTE DELLA FED

Assieme ai dazi a tener desta l’attenzione di Wall Street saranno le indicazioni in arrivo dalla Fed. Mercoledì saranno pubblicate le minute della riunione di metà gennaio della Federal reverse, quella che ha reso ufficiale il cambio di rotta della banca centrale sui tassi e sulle dimensioni del bilancio.

Da seguire anche gli interventi del presidente della Fed di New York, John Williams, di Saint Louis, James Bullard e, soprattutto, del vicepresidente Richard Clarida. I mercati chiedono di sapere se proseguirà o meno il taglio del bilancio della banca centrale.

PIAZZA AFFARI AL TOP IN ATTESA DI TELECOM E SNAM

Piazza Affari riparte dopo aver vissuto la miglior settimana degli ultimi 22 mesi: il Ftse Mib (+4,7%) ha superato venerdì di slancio la barriera dei 20 mila punti (a 20.270 punti), livello che non si vedeva da metà ottobre.

In apertura attenzione ai conti di Snam (compresa la proposta di dividendo) usciti in mattinata.
Gli occhi sono però puntati sul consiglio di Tim che giovedì, oltre a presentare i conti, illustrerà il piano industriale. Punto cruciale, in attesa degli acquisti annunciati dalla Cdp, sarà il futuro della rete: a inizio mese Gubitosi ha incontrato l’ad di Open Fiber (50% Enel e 50% Cdp) per avviare un percorso di “confronto e collaborazione”. In arrivo oggi anche i conti di Inwit.

SABATO LO SHOW DI WARREN BUFFETT

Prevista una partenza positiva per i listini europei.

Le Borse Usa si accingono a liquidare gli ultimi scampoli della campagna delle trimestrali, 50 in tutto. Da seguire i conti di Wal-Mart, particolarmente attesi dopo i dati negativi sull’andamento dei consumi.
Sabato 23 uscirà la lettera dell’oracolo di Omaha, ovvero la sempre attesa relazione di Berkshire Hathaway firmata da Warren Buffett.

Commenta