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Dazi ad alta tensione, via libera al Fondo per risparmiatori truffati

Malgrado la prospettiva di una prossima pace tra Usa e Cina, la tensione sui dazi resta viva e proietta incertezza sui mercati internazionali – Nasce un asse Italia-Cina? – La Ue dà il via libera al fondo per il ristoro dei risparmiatori truffati – Fca conferma i suoi piani anche per l’Italia

Dazi ad alta tensione, via libera al Fondo per risparmiatori truffati

L’Italia potrebbe essere la porta d’accesso ufficiale della Cina verso l’Occidente. Il Bel Paese, rivela il viceministro Michele Geraci in un’intervista al Financial Times, si accinge, in occasione della visita a Roma di Xi Jingping il 22 marzo, a firmare un accordo con Pechino per sostenere ufficialmente l’iniziativa “Belt and Road”, il progetto di investimento cinese. L’obiettivo? “Vogliamo sostenere le vendite del made in Italy nell’area a più alto tasso di crescita” risponde Geraci. Ma la mossa ha già provocato allarme sia a Bruxelles che a Washington. “E’ un passo che nel breve non porterà alcun beneficio all’Italia” ha detto un portavoce del National Security Council americano, aggiungendo che “a lungo termine provocherà un grosso danno alla reputazione del Paese”.

In attesa dei prossimi sviluppi non si può che prendere atto che su dazi e commerci il clima continua ad essere ad alta tensione, nonostante la prospettiva di una prossima pace tra Usa e Cina. Intanto, a riscaldare la temperatura ci pensa Kim: la Coea del Nord ha rimesso in funzione in funzione una rampa di lancio dei missili già in disuso.

L’INDICE CSI +27% DA INIZIO ANNO

In mezzo a tanta confusione i mercati si affida alla guida delle banche centrali, impegnate a combattere la frenata delle economie, in parte provocata dl rampante nazionalismo economico. Continua così l’azione della Banca centrale cinese, in attesa che domani scenda finalmente in campo la Bce che, più del Drago cinese, può scacciare l’ombra della recessione.

Continua così il rally delle Borse cinesi. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen guadagna stamattina lo 0,2% a 3.825 punti: da inizio anno il rialzo è del 27%, ma se lo si guarda in euro è del 32%. L’Hang Seng di Hong Kong (“solo” +13% da inizio anno) sale dello 0,2%.

Frena a Borsa di Seoul (-0,3%), in calo anche Tokyo (-0,7%).

TONFO DI GENERAL ELECTRIC, SOFFRE IL BIOTECH

Ieri sera Wall Street ha chiuso sulla parità. L’indice S&P500 -0,1% ha di nuovo fallito la scalata a quota 2.800, molto importante per l’analisi tecnica. In lieve calo anche il Dow Jones (-0,05%), piatto il Nadaq (-0,02%).

Nella Borsa Usa spicca il calo di General Electric (-4,5%): l’amministratore delegato Larry Culp ha avvertito che le attività industriali del gruppo nel 2019 bruceranno ancora cassa.

In calo il comparto del biotech (-0,5%) sulla notizia delle inaspettate dimissioni di Scott Gottlieb, il numero uno della Federal Drug Administration, nominato da Trump due anni fa, che aveva introdotto procedure accelerate per la commercializzazione di nuovi prodotti. Per la stessa ragione, alcune società del tabacco, osteggiate da Gottlieb, hanno reagito alla notizia con un’accelerazione al rialzo.

PETROLIO IN CALO. LE BIG OIL INVESTONO NELLO SHALE

Il petrolio è in ribasso sull’onda del probabile incremento delle scorte Usa. Il brent è in ribasso dello 0,7% a 65,4 dollari il barile.

Exxon Mobil e Chevron hanno annunciato un incremento della produzione del greggio proveniente dal maxi giacimento bituminoso Permian Basin, situato tra il Texas ed il New Messico. Exxon prevede un incremento di un milione di barili al giorno entro il 2024, Chevron si aspetta una crescita di 0,9 milioni entro il 2013.

Per la rabbia di Donald Trump, il dollaro prende il volo, l’euro frena a 1,1298 con un nuovo calo (-0,35). I mercati scommettono che, specie dopo gli ultimi dati in arrivo dall’economia dell’Eurozona, la Bce si appresti ad interventi energici per contrastare la frenata in atto. La tendenza, peraltro, arriva a 24 ore dal confronto tra Cecilia Maelstrom, la rappresentante Ue per il commercio e il collega Usa Robert Lightizer, forse l’ultima occasione per scongiurare la guerra dei dazi sull’auto tra Usa ed Europa, Germania in testa.

LA BREXIT SPAVENTA BM E TOYOTA

Seduta piatta a Piazza Affari: -0,01% a quota 20.715,91. Quasi immobile anche Madrid (-0,02%). Fanno meglio Francoforte +0,24%; Parigi +0,21%. Londra +0,7%. Nuovi danni collaterali in arrivo con la Brexit: Bmw sta valutando lo spostamento della produzione della Mini mentre Toyota ha annunciato di voler rivedere i programmi per i nuovi modelli già annunciati per gli stabilimenti inglesi.

La Banca centrale europea e la Banca d’Inghilterra hanno attivato una linea di swap permanente, in preparazione della Brexit, in programma per fine mese. Secondo l’accordo, la Banca d’Inghilterra offrirà prestiti in euro a banche britanniche su base settimanale e la Bce riceverà sterline dalla Banca d’Inghilterra in cambio di euro.

L’Istat conferma: l’Italia è in recessione. Il Pil del quarto trimestre 2018 è sceso dello 0,1% su base congiunturale. Lo rileva l’Istat, rivedendo al rialzo la stima di fine gennaio (-0,2%). In termini tendenziali, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la variazione del PIL è invece nulla. In questo caso la correzione è stata al ribasso (+0,1%).

VIA LIBERA UE AL FONDO PER I SOTTOSCRITTORI TRUFFATI

Seduta positiva per il mercato obbligazionario italiano . Lo spread ha chiuso a quota 254 (2 punti in meno della vigilia). Il decennale rende il 2,705%.

Gli Stati membri europei possono intervenire con forme di ristoro in caso di vendite improprie di bond bancari a investitori retail.

Lo ha detto ieri, durante un’audizione in Senato, la responsabile europea per la Concorrenza, Margrethe Vestager. La legge di Bilancio istituisce un fondo con una dotazione di 525 milioni annui nel triennio 2019-2021 a favore dei risparmiatori che hanno subito un “pregiudizio ingiusto” da banche poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del primo gennaio 2018.

È stata una giornata storica per il debito greco, galvanizzato dalla promozione di Moody’s. Atene ha collocato 2,5 miliardi di euro di un nuovo titolo di Stato decennale con un tasso fissato al 3,90%, più basso rispetto alla guidance iniziale di 4,125%. Gli ordini sono stati pari a oltre quattro volte l’offerta. Lo spread tra i titoli di stato italiani e quelli greci è sceso a soli 94 punti percentuali.

BRILLA TIM, FAT CHRYSLER ELETTRICA, MASERATI NON SI TOCCA

In Piazza Affari ha brillato Telecom Italia +2,96% sostenuta dagli acquisti di Cdp che dovrebbe presentarsi all’assemblea del 20 marzo con una quota del 10% da schierare in appoggio all’ad Luigi Gubitosi.

Riflettori accesi anche sul settore auto, animato dalle indicazioni in arrivo dal Salone di Ginevra. Carlos Tavares il pdg di Psa-1,2%, ha rilanciato il suo interesse per Fiat Chrysler (+0,9%). “Tutto è aperto – ha detto il manager di Peugeot – se guadagniamo possiamo restare padroni del nostro futuro, possiamo sognare qualunque cosa”. Mike Manley, ceo di Fca non ha chiuso la porta: “Possiamo andare avanti da soli con un futuro molto solido, ma se ci saranno opportunità per rafforzare quel futuro chiaramente andrò a vederle”. Intanto il manager ha confermato il piano di investimenti in Italia e smentita l’ipotesi di una cessione di Maserati “il nostro fiore all’occhiello”. “Stiano bene – ha concluso – mai stati meglio. Il 2018 è stato un anno record”.
Ferrari -0,13%: l’ad Camilleri ha presentato al Salone la nuova F8 Tributo, erede della Ferrari 488 GTB, celebrando il motore V8. Costo: 236 mila euro-

Debole Brembo (-1,4%), che non si risolleva dopo il tonfo di lunedì(-4,1%). Kepler ha abbassato il target price a 10,80 euro da 11,0 euro. Giudizio Hold confermato. Più radicale la bocciatura da parte di Equita che ha abbassato la raccomandazione da Buy a Hold.

BANCHE DEBOLI, TONFO DI CAMPARI, MONCLER E AMPLIFON

Debole il settore bancario nonostante l’accordo raggiunto con la Ue per il rinnovo delle garanzie pubbliche sulle sofferenze. In forte ribasso Ubi banca (-2,46%) e Banco Bpm (-1,5%). In calo anche i Big: Unicredit -0,39%, Intesa -0,18%.

Effervescente invece il gestito trascinato da Azimut (+2,56%) davanti a Fineco (+0,85%) e a Banca Generali (+0,54%).

Prysmian ha chiuso il 2018 con Ebitda rettificato combined a 837 milioni e vede nel 2019 Ebitda rettificato combined tra 950 milioni e 1,02 miliardi. I dati risultano poco sotto le attese del consenso. Il management confida che il problema sul progetto WesternLink non si ripeterà.

Deludono alcuni dei titoli più apprezzati nelle ultime settimane. Precipita Campari (-6,5%), in forte ribasso dopo la pubblicazione dei risultati. Il 2018 è stato archiviato con vendite a 1,712 miliardi di euro (+5,3%), un Ebit rettificato a 378,8 milioni, per una crescita organica del 7,6%.

Sotto tiro anche Moncler (-2,6%). Berenberg ha deciso di abbassare il giudizio a Hold da Buy, ma ha ritoccato al rialzo il target price a 37 euro da 36 euro.

Corregge al ribasso Amplifon (-2,8%) che pure ha annunciato risultati migliori delle attese: gli utili in crescita a 113 milioni di euro (+19,3%) permettono la distribuzione di un dividendo di 14 centesimi (+27,3%).

A Borsa chiusa sono stati annunciati i risultati di Prysmian (+0,23%) :il 2018 si è chiuso con Ebitda rettificato combined a 837 milioni e vede nel 2019 Ebitda rettificato combined tra 950 milioni e 1,02 miliardi. I dati risultano poco sotto le attese del consenso. Il management confida che il problema sul progetto WesternLink non si ripeterà.

DEBUTTO FELICE PER PASSERA: ILLIMITY +4,2%

Nel resto del listino, da segnalare il debutto brillante di Illimity (+4,2% a 7,6 euro), la matricola nata dalla fusione tra Spaxs, la Spac fondata da Corrado Passera, e Banca Interprovinciale. L’istituto intende fornire credito a imprese ad alto potenziale, ma ancora con rating basso o senza rating, e acquista Corporate Npl (crediti non esigibili) assistiti da garanzia e senza garanzia, con l’obiettivo di gestirli attraverso la propria piattaforma.

Il Tar del Lazio ha sospeso il delisting di Parmalat su richiesta di Citi, la banca Usa che teme “un pregiudizio irreversibile” ai suoi crediti (431 milioni) già riconosciuti da un tribunale Usa.

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