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Dazi, a gennaio si firma l’accordo e Wall Street fa il record

Mercati euforici dopo l’annuncio che a gennaio Usa e Cina firmeranno l’accordo sui dazi – La sterlina frena – A Piazza Affari l’ingresso di Intesa dà la carica a Nexi

Dazi, a gennaio si firma l’accordo e Wall Street fa il record

Per le Borse, quest’anno il Natale è arrivato in anticipo. A portare i doni ci ha pensato Steve Mnuchin, ministro del Tesoro Usa, il quale ha annunciato ieri che l’accordo sui dazi sarà firmato a gennaio. I mercati ringraziano e corrono verso nuovi record. L’euforia è ai massimi, l’impeachment non spaventa gli operatori: per condannare Trump serve una maggioranza qualificata dei 2/3 dei 98 Senatori, il raggiungimento della quale è assai improbabile visto che i Repubblicani hanno la maggioranza con 53 seggi contro 45 (e nessuno ha votato a favore dell’impeachment).

TUTTI SU I LISTINI ASIATICI

L’euforia ha contagiato stamane l’Asia. Le Borse della Cina, della Corea del Sud e dell’India sono in rialzo stamattina, nella scia di Wall Street, arrivata stanotte su nuovi massimi storici.

L’Hang Seng di Hong guadagna lo 0,4%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen lo 0,3% ed il BSE Sensex di Mumbai lo 0,2%. Sulla parità la Borsa del Giappone, dopo aver toccato nel corso della seduta il massimo da 14 mesi; in lieve calo il mercato azionario dell’Australia e della Malesia.

S&P 500 +0,45%. VOLA CISCO

Ieri sera a Wall Street l’S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,45%, a un nuovo record: 3.205,37. Dow Jones +0,49%. Nasdaq +0,67%, anch’esso a livelli da Guinness dei primati, a 8.887,22.

La miglior blue chip è stata Cisco (+2,7%): a seguire 3M (+1,9%) e Intel (+1,4%).

Poco mosso il mercato delle valute in Asia, mentre in Europa la sterlina è indirizzata a registrare la peggior settimana degli ultimi due anni. L’euro pound tratta a 0,853, in calo dello 0,2%. Su questi livelli di prezzo, la settimana si chiuderebbe con un guadagno dell’euro sulla sterlina del 2,3%. Da inizio anno, invece, l’euro sterlina segna un calo di quasi il 5%.

Settimo giorno consecutivo di rialzo del petrolio tipo Brent, stamattina a 66,7 dollari il barile.

IL DECENNALE GIAPPONESE TORNA A ZERO

È proseguita anche stanotte la discesa delle obbligazioni. Il bond decennale del Giappone è arrivato intorno a zero di rendimento, sui massimi dalla fine di marzo. I prezzi al consumo, rettificati dalle componenti volatili, in novembre segnano un rincaro dello 0,5% anno su anno, dal +0,4% di ottobre.

Stesso comportamento per il Bund tedesco: Il rendimento del decennale tedesco è arrivato ieri a -0,24%, sui massimi degli ultimi cinque mesi. Nella zona euro, l’indicatore dell’inflazione stimata a cinque anni si è portato sui massimi di periodo.

IL BTP SALE A 1,40% IN VISTA DELLE ASTE

Il tasso del Btp decennale di riferimento italiano è salito fino a 1,40% ai massimi da agosto nell’attesa delle aste di fine mese. Lo spread si è portato a 153 punti.

Lunedì 23 il Tesoro sarà alle prese con l’asta del Bot semestrale e del Ctz mentre lunedì 30 sarà la volta del collocamento a medio lungo, tutti con regolamento nel 2020.

Rallenta la corsa dei bond della Grecia, saliti mercoledì sopra il livello della carta italiana. Gli operatori scommettono sulla promozione dei titoli ad investment grade da parte delle agenzie di rating.

LA SVEZIA CANCELLA I TASSI NEGATIVI

La Banca centrale svedese ha alzato il tasso di riferimento sulle operazioni contro pronto termine (Repo) a zero, dal precedente -0,25%. Una decisione attesa, ma importante, perché il costo del denaro in Svezia non è più negativo dopo cinque anni. Nelle stesse ore, la Banca centrale della Norvegia ha confermato i tassi all’1,5%.

La Banca d’Inghilterra ha confermato il costo del denaro allo 0,75%. L’istituto ha inoltre limato le stime sulla crescita dell’economia britannica degli ultimi tre mesi.

PIAZZA AFFARI +0,34%. FRANCOFORTE IN ROSSO

Il fermento sul fronte dei tassi, che anticipa un possibile cambio di rotta per il costo del denaro (le banche centrali sono sempre più scettiche sull’efficacia dei rendimenti sottozero), non ha impressionato più di tanto i mercati azionari dell’Eurozona, in parziale recupero nel finale grazie alle notizie sui dazi in arrivo dagli Usa.

Piazza Affari è salita dello 0,34%, a 23.708 punti.

Francoforte (-0,07%) è la peggiore per il secondo giorno di seguito, seguita da Madrid completamente piatta; meglio Parigi (+0,21%).

Prima della classe è di nuovo Londra (+0,51%). Boris Johnson ha vietato ai ministri del suo governo la partecipazione al Forum di Davos, la vetrina-simbolo della globalizzazione.

Ieri al Parlamento inglese c’è stata la presentazione del programma di governo: oggi si inizia a votare sui provvedimenti che nelle intenzioni di Johnson dovrebbero portare velocemente al divorzio con l’Unione Europea.

L’INGRESSO DI INTESA DÀ LA CARICA A NEXI

Regina di Piazza Affari è stata Nexi (+4,22%), dopo che Intesa (+0,59%) ha firmato un accordo strategico per i sistemi di pagamento della società. La banca entra nel capitale della società dei pagamenti con il 9,9%.

Tra le banche bene anche Ubi (+2,52%) e Unicredit (+1,5%). Da inizio 2019 il titolo guadagna il 35% e si appresta a chiudere l’anno migliore dal 2013.

Banco Bpm +1.04%. Si avvicina per Unipol Sai (+1,58%) l’ora dell’ingresso nel listino delle Mid Cap.

S&P PROMUOVE L’OUTLOOK DI EXOR

Fca invariata: per Fitch la fusione con Psa potrebbe portare a un miglioramento del rating di gruppo. In lieve flessione Exor (-0,1%): ieri sera S&P ha alzato l’outlook sul rating della holding della famiglia Agnelli a ‘positivo’ da ‘stabile’, confermando la valutazione BBB+.

Juventus -0,2%: l’aumento di capitale è stato sottoscritto al 97,5%. Hanno perso terreno Pirelli (-1,61%) e Buzzi (-2,13%).

INWIT VERSO VODAFONE TOWERS

Inwit, la società delle torri controllata al 60% da Telecom Italia, ha sottoscritto un contratto di finanziamento fino a 3 miliardi di euro con un pool di banche, destinato all’acquisizione da parte di Inwit della partecipazione di minoranza di Vodafone Towers e alla distribuzione del dividendo straordinario, previsto nell’ambito del deal, spiega la nota. Servirà inoltre a rifinanziare parte del debito esistente e a finanziare esigenze di cassa.

LE PAGELLE DI DEUTSCHE BANK SULLE UTILITY

La revisione delle pagelle di Deutsche Bank ha segnato il comparto delle utility: Terna +0,6% (giudizio alzato a Buy), Enel invariata (target tagliato a 7,30 euro), Snam +0,6% (target a 5,10 euro), Italgas +0,4% (Deutsche Bank taglia il target price a 5,40 euro).

Da segnalare nell’Aim il debutto di Doxee (+24,93%): l’azienda opera nell’offerta di prodotti in ambito Customer Communications Management e Digital Customer Experience.

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