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Dalla corte di Karlsruhe un sì per l’Esm, ma condizionato

La Corte costituzionale tedesca ha approvato la ratifica da parte di Berlino del meccanismo di salvataggio della zona euro. Gli otto giudici hanno tuttavia posto delle condizioni: qualsiasi incremento della partecipazione finanziaria della Germania al capitale dell’Esm – al massimo 190 mln di euro – dovrà essere sottoposto al voto del Parlamento tedesco.

Dalla corte di Karlsruhe un sì per l’Esm, ma condizionato

Alla fine è andata proprio come previsto. Il secondo senato del Bundesverfassungsgericht, la Corte Costituzionale tedesca, ha respinto il ricorso d’urgenza che richiedeva il rilascio di un provvedimento cautelare che bloccasse la ratifica del trattato Esm, il nuovo fondo salva-Stati europeo. La legge che autorizza l’entrata in vigore del Meccanismo di stabilità permanente potrà quindi essere ratificata dal Presidente della Repubblica, Joachim Gauck. Ma soltanto dopo che il Parlamento tedesco avrà modificato l’attuale legge di autorizzazione, chiarendo che la Germania non potrà assumersi rischi oltre il limite fissato a 190 miliardi senza un’esplicita legge di approvazione del Bundestag.

In sostanza, per ciascuna decisione del consiglio dei governatori dell’Esm (in particolare per quelle decisioni che possono amplificare il rischio finanziario per la Germania, limitando il diritto del Parlamento a forgiare il bilancio dello Stato) dovrà esserci una legge di approvazione del Bundestag. Fino ad oggi, quindi, il rappresentante tedesco in sede di Esm avrebbe avuto le mani un po’ troppo libere e la Corte è intervenuta ancora una volta per legarle alla volontà del Parlamento. Si tratta di una sentenza che si inserisce insomma nella tradizione giurisprudenziale della Corte Costituzionale di Karlsruhe, che fin da Maastricht, passando poi per Lisbona e per l’Esfs, ha sempre messo bene in chiaro la necessità di non privare il Bundestag del suo potere di decidere sul bilancio. La sentenza, lunga un’ottantina di pagine, contiene senz’altro tra le sue pieghe altre luci gialle sul futuro dell’integrazione europea. Luci gialle, per ora nascoste, di cui discuteranno i costituzionalisti nei prossimi mesi.

Per ora quello che conta è che l’Esm può entrare in vigore non appena il Bundestag avrà ottemperato alle modifiche richieste dalla Corte Costituzionale. Il che apre le porte ad un possibile nuovo contenzioso di fronte alla Corte. Il principale ricorrente, il deputato della CSU bavarese Peter Gauweiler, porterà senz’altro all’attenzione dei giudici di Karlsruhe la legge di autorizzazione modificata, ritardando ancora una volta – anche se magari solo per poche ore – la ratifica da parte del Presidente della Repubblica.

Per la signora Merkel si tratta senz’altro di una giornata positiva. L’Esm, voluto da lei e dal suo Ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, non è stato bocciato, come da molti temuto. D’altro canto, le forche caudine del Parlamento rappresentano un ostacolo politico non indifferente per la Cancelliera, che da inizio anno, sulle questioni di rilevanza europea, ha perso l’appoggio della sua maggioranza e deve confidare nel determinante sostegno dell’opposizione.

 

Leggi il comunicato della Corte costituzionale tedesca (in inglese). 

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