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Dal 1 al 5 settembre ritorna a Rieti la Fiera campionaria mondiale del peperoncino

Quattrocentocinquanta varietà da tutto il mondo, showcooking, laboratori, dibattiti, spazi dedicati al wellness e allo sport: il mondo piccante protagonista per cinque giorni. Uno studio della Fondazione Veronesi attesta che ll peperoncino può svolgere un importante ruolo preventivo per proteggere la salute cardiovascolare. L’Italia ne consuma molto ma produce solo il 30 per cento del suo fabbisogno

Dal 1 al 5 settembre ritorna a Rieti la Fiera campionaria mondiale del peperoncino

Conto alla rovescia per la X edizione della Fiera Campionaria Mondiale del Peperoncino di Rieti, che ritorna in presenza da mercoledì 1 a domenica 5 settembre. La manifestazione che richiama nella cittadina laziale appassionati di peperoncino da ogni parte d’Italia e anche dall’estero si snoderà fra Piazza Vittorio Emanuele II, Piazza C.Battisti, Largo Alfani, Piazza Oberdan e Piazza Mazzini, oltre al Chiostro di Sant’Agostino e ai Portici del Comune di Rieti con l’esposizione di oltre 450 varietà di Peperoncino da tutto il mondo, la presenza di oltre 100 stand commerciali e un ricco calendario di eventi e appuntamenti: showcooking, laboratori, enogastronomia, spazi dedicati al wellness e allo sport, mostre d’arte e fotografiche, convegni, presentazioni di libri, concerti e spettacoli.

L’Itaia è un paese gran consumatore di Peroncino al punto che la produzione nazionale è insufficiente a esaudire la richiesta del mercato per cui ne dobbiamo importare il 70 per cento dall’estero. Essenzialmente da Cina, Turchia ed Egitto che con la loro produzione di peperoncino invadono il mercato interno con 2 mila tonnellate extra ogni anno. La Cia-Agricoltori Italiani, una delle maggiori organizzazioni di categoria d’Europa ha lanciato in passato un vero e proprio grido d’allarme. La concorrenza estera può consentirsi prezzi enormemente più bassi rispetto al prodotto italiano. In Italia, da 10 chilogrammi di peperoncino fresco si ottiene 1 chilogrammo di prodotto essiccato, macinato in polvere pura al 100% e viene commerciato a 15 euro. Quello prodotto in Cina, costa appena 3 euro. Ma è molto facile capire il perché per motivi di osservanza delle norme sanitarie, di corretta coltivazione, di autenticità del prodotto che spesso nasconde triturame di foglie varie, per i metodi di conservazione tutti elementi che incidono pesantemente sulla reale salubrità del prodotto. Per questo il settore richiede da anni una politica di valorizzazione, tutela e incentivazione che deve basarsi su una filiera innovativa e integrata per poter reggere completivamente il confronto con la concorrenza estera.

Se si consuma sempre più peperoncino sulle nostre tavole e negli integratori alimentari è merito delle grandi capacità medicinali di questo prezioso componente della nostra alimentazione che sono state via via scoperte dalla scienza medica.

Per la Fondazione Veronesi il peperoncino aiuta a perdere peso (nell’ambito di una dieta dimagrante). E, forse anche per questo, è un fido alleato del nostro cuore. Oltre a essere ritenuto da molti un piacere per il palato, il peperoncino può essere considerato una valida opportunità per proteggere la salute cardiovascolare. L’evidenza, già emersa da due studi condotti in Cina e negli Stati Uniti, trova adesso conferma in una ricerca italiana. Anche in uno schema alimentare di tipo mediterraneo, dunque, il peperoncino sembra svolgere un importante ruolo preventivo. Con buona pace di chi, a tavola, ama dare spazio al piccante.

Il lavoro, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, è stato condotto – si legge in una nota della fondazione Veronesi – come seguito del più ampio studio osservazionale Moli-Sani. A coordinarlo Licia Iacoviello (a capo del dipartimento di epidemiologia e prevenzione dell’Irccs Neuromed di Pozzilli) con l’ausilio, tra gli altri, di Maria Benedetta Donati (vicepresidente del comitato scientifico di Fondazione Umberto Veronesi) e di due ex borsiste di Fondazione Umberto Veronesi (Maria Laura Bonaccio e Simona Costanzo). Al loro fianco, a fare luce sulle proprietà del peperoncino, anche i ricercatori del dipartimento di oncologia e medicina molecolare dell’Istituto Superiore di Sanità (tra cui Claudio Tabolacci, sostenuto da Fondazione anche nel 2020), dell’Università dell’Insubria di Varese e del Cardiocentro Mediterranea di Napoli. Monitorando per oltre otto anni lo stato di salute di quasi 23mila adulti arruolati nello studio Moli-Sani, gli autori sono giunti a dimostrare che, nelle persone che consumavano peperoncino quattro o più volte a settimana, il rischio di morire era più basso. «In maniera particolarmente significativa a causa di un infarto e di un ictus cerebrale», precisa Bonaccio, prima firma della pubblicazione.

Il peperoncino ha inoltre un alto contenuto di sostanze antiossidanti, tra cui vitamina C, polifenoli e carotenoidi, sostanze che contribuiscono ad abbassare il livello di radicali liberi nell’organismo, responsabili di diversi processi antinfiammatori e dell’invecchiamento dei tessuti e degli organi interni.

Tra i benefici del peperoncino, un altro importante contributo alla salute è dato dalla presenza di capsaicina, la molecola che conferisce la piccantezza. È dimostrato, infatti, come la capsaicina sia capace di legarsi ad alcuni ricettori del dolore, svolgendo così un’attività antidolorifica naturale. Per questa ragione è spesso inserita in integratori alimentari con attività antinfiammatoria e antidolorifica.

Un’area di grande interesse dalla Fiera 2021 sarà quella di Piazza C. Battisti nella quale verranno organizzati una serie di showcooking live, degustazioni e Lab Training. Nella stessa location spazio anche al progetto “Made in Rieti” curato dal Comitato Gemellaggi e Relazioni Internazionali del Comune di Rieti per la promozione dell’enogastronomia locale in collaborazione con chef del territorio.

Grazie alla collaborazione con Coldiretti, in Piazza C. Battisti verranno proposti laboratori sulla coltivazione del peperoncino. Nella stessa location ogni giorno si avrà anche la “consulenza Bio” di agronomi e professionisti del settore sull’utilizzo dei prodotti biologici nell’uso professionale e nell’hobbistica.

Particolarmente ricco il programma degli approfondimenti: presso il Chiostro di Sant’Agostino ogni giorno alle 18.30 verranno proposti dibattiti tematici legati all’evento Fiera, al turismo e al commercio, mentre alle ore 21 “Spazio Italia” in Piazza C. Battisti proporrà quotidianamente confronti con protagonisti di primo piano delle istituzioni regionali, nazionali ed europee.

“Abbiamo compiuto una vera e propria impresa, sia nel riproporre questo importante evento, sia nell’organizzarlo nella tradizionale e suggestiva cornice del Centro Storico – dichiara il Presidente del Comitato Organizzatore  Livio Rositani. Rieti aveva bisogno del ritorno di questa manifestazione e noi siamo orgogliosi di poter offrire di nuovo una ribalta così importante a questo territorio. Tra  l’altro, abbiamo cercato di elevare ancora di più la portata promozionale della manifestazione e crediamo che questo possa essere il modo migliore per festeggiare il decennale”.

Il programma integrale e dettagliato dell’evento, insieme a tutte le news, è consultabile sul sito web www.fieramondialedelpeperoncino.com.

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