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Cultura della cancellazione, nel mirino finisce anche… il Grinch

Un interessante editoriale del New York Times approfondisce l’ennesimo caso di cancel culture: riguarda il Dr. Seuss, autore di libri per bambini, tra cui il famoso Grinch. Ecco perché.

Cultura della cancellazione, nel mirino finisce anche… il Grinch

Un’omissione significativa

Alla luce della storia che vi stiamo per raccontare, la nuova ossessione censoria nei confronti dei libri sembra albergare più tra i liberal che tra i conservatori, come pare suggerire con imbarazzo Ross Douthat, opinionista del “New York Times”, in un editoriale sul quotidiano di New York.

È successo che sei libri di uno dei più noti e amati autori della letteratura per bambini, creatore del Grinch, non saranno più ripubblicati dalla Dr. Seuss Enterprises, l’organizzazione che gestisce il patrimonio letterario del Dr. Seuss. Secondo i gestori dell’eredità letteraria dello scrittore americano questi, sei libri “ritraggono le persone in modi che sono offensivi e sbagliati”. Beh un’ammissione di stampo zingarettiano. Ma i probabilmente giudiziosi amministratori della Dr. Seuss Enterprises sono in una buona compagnia.

Per esempio, il presidente Joe Biden ha omesso di citare il Dr. Seuss nella celebrazione ufficiale del “Read Across America Day”, che è la giornata dedicata alla lettura negli Stati Uniti. Lo ha fatto proprio nel giorno del compleanno dello noto scrittore e illustratore, al secolo Theodor Seuss Geisel.

Il “Read Across America Day”, istituito nel 1998, è stato fin dall’inizio legato alle opere del Dr. Seuss al punto da essere celebrato il giorno del suo compleanno. Barack Obama, il primo presidente afro-americano della storia Usa, ha sempre menzionato il Dr. Seuss affermando che i suoi libri ancora “ispirano i bimbi del mondo alla lettura, mostrando loro quanto sia divertente leggere”. Nel 2016 lo ha definito “un riverito scrittore”. Manifestazioni di stima — che durante l’amministrazione Trump sono diventati un peana — le quali sembrano oggi venire da un’epoca giurassica alla luce della fortuna attuale dell’opera del Dr. Seuss.

Tutto inizia a Mulberry Street a New York

Tra i titoli che saranno ritirati dalla distribuzione con il motivo di contenere “stereotipi razziali” non più accettabili dalla coscienza pubblica, c’è anche il libro di debutto del Dr. Seuss And to Think That I Saw It on Mulberry Street.

Si tratta di una storia scritta 85 anni fa! Nell’estate del 1936, Theodor Geisel viaggiava in bastimento dall’Europa a New York quando iniziò a buttar giù qualche appunto per distrarsi dalla tempesta. Queste righe divennero poi il suo primo libro per bambini, pubblicato da Vanguard nel 1937. È la storia di Marco, la cui fantasia lo porta trasformare il traffico di carri e cavalli su Mulberry Street a New York in una parata di stravaganti e fantasiosi veicoli.

Il libro lanciò la lunga carriera di Geisel come Dr. Seuss. Lo scrittore , scomparso nel 1991, ha pubblicato più di 60 libri con vendite che toccano i 700 milioni di copie in tutto il mondo, le quali lo rendendono uno degli autori più popolari al mondo di libri per bambini.

Oggi però alcuni contenuti del lavoro di Seuss iniziano a mostrare i segni del tempo, compreso il lavoro del suo debutto, colpevole di presentare un discutibile stereotipo somatico di asiatico, con tanto di pronunciati occhi a mandorla.

Così Mulberry Street è diventato uno dei sei libri che la Seuss Estate ha deciso di non pubblicare più.

Stranamente questo annuncio ha giovato alle vendite dei classici del Dr. Seuss. Decine dei suoi titoli sono stati catapultati in cima alla lista dei best-seller di Amazon. Così due giorni dopo l’annuncio, nove dei primi 10 best-seller della libreria online erano libri del Dr. Seuss.

L’eredità culturale di uno scrittore?

La decisione della Dr. Seuss Enterpreises ha riacceso la diatriba sulla “cultura della cancellazione” alimentata da importanti settori del mondo conservatore e guardata con l’imbarazzato beneplacito di ambienti della sinistra liberale. Togliere un libro dalla circolazione, comunque la si veda sia dal lato politico che economico, è veramente un atto criminale. E allora perché la Dr. Seuss Enterpreises ha preso questa decisione così carica di significati anche storici?

Perché rappresenta drammatico tentativo di aggiornare e curare il corpus dell’opera letteraria dell’autore, sottraendole alcune imbarazzanti sfaccettature nel tentativo di per preservare il suo lascito culturale complessivo e la sua reputazione. Una decisione a metà tra la politica e il business.

Oltre questo comprensibile intento, il caso del Dr. Seuss solleva anche molte altre domande. Le opere di uno scrittore scomparso possono essere curate e riviste in modo postumo per riflettere l’evoluzione degli atteggiamenti sociali del momento? È corretto che una porzione delle loro opere possa essere conservata e tramandata come parte della eredità culturale dell’autore e una fetta avviata all’oblio?

Secondo Philip Nel, uno studioso di letteratura per bambini della Kansas State University, e autore di Dr. Seuss: Icona americana, ne vale pena. “Questa decisione farà sì che la gente rivaluti l’eredità del Dr. Seuss e penso che sia una buona cosa” ha commentato. “Ci sono aspetti della sua eredità da valorizzare, altre invece da trascurare”.

Ha aggiunto che la motivazione che ha spinto i conservatori del patrimonio letterario del Dr. Seuss a non ripubblicare alcune opere è che “il sospetto di razzismo è un male a prescindere per la reputazione dello scrittore. Vi può essere anche, meno prosaicamente, un altro motivo, quello di voler applicare un profondo senso di giustizia razziale che il nostro tempo esprime”.

Ma c’è anche un aspetto di business.

Missione: salvare i bestseller

I classici per bambini sono bestseller sempreverdi e costituiscono un importante flusso di entrate per gli editori. Nel 2020, negli Stati Uniti, sono state vendute più di 338.000 copie di Green Eggs and Ham (in italiano Prosciutto e uova verdi edito da Mondadori). Secondo NPD BookScan, che censisce le vendita di libri fisici, One Fish Two Fish Red Fish Blue Fish ha venduto più di 311.000 copie, e Oh, the Places You’ll Go! (in italiano Oh, quante cose vedrai!, Mondadori) ha totalizzato vendite per più di 513.000 esemplari.

E l’incriminato And to Think That I Saw It on Mulberry Street, ha venduto circa 5.000 copie l’anno scorso, sempre secondo BookScan. Invece altri due libri all’indice come McElligot’s Pool e The Cat’s Quizzer non hanno registrato vendite negli ultimi anni. Senza entrare nel merito del contenuto dei libri ritirati dalla vendita, si può osservare che rimuovere Uova verdi e prosciutto avrebbe rappresentato un impatto economico completamente diverso dal rinunciare a McElligot’s Pool.

La nuova attenzione ai contenuti per bambini

Dr. Seuss è forse il più noto e rispettato autore di libri per bambini ad essere criticato per aver rappresentato in modo obsoleto e riprensibile le differenze razziali, etniche, culturali e di genere.

Negli ultimi decenni, bibliotecari e studiosi hanno iniziato a riconsiderare i classici per bambini che contengono stereotipi e caricature. Serie illustrate come “Tintin” e “Babar”, accusate di promuovere punti di vista colonialisti e imperialisti, sono state ritirate da alcune biblioteche dopo forti critiche verso i loro autori accusati di avere raffigurato personaggi di colore come selvaggi a paragone degli europei.

Gli editori per bambini e le proprietà letterarie stanno davvero camminando sulle uova nel tentativo di preservare l’eredità di un autore che consiste nel rifiutare o “censurare” quegli aspetti del lavoro di uno scrittore che non siano più in sintonia con gli attuali valori sociali e culturali.

Alcuni autori hanno auto-editato le loro opere in risposta a questa situazione. Negli anni ’70, Roald Dahl ha rimesso mano a Charlie e la fabbrica di cioccolato, che nelle prime edizioni raffigurava i lavoratori della fabbrica di cioccolato come pigmei dalla pelle scura di origine africana. Dopo le accuse di razzismo della N.A.A.C.P. (National Association for the Advancement of Colored People), Dahl spostò la provenienza degli operai Umpa-Lumpa in un paese immaginario denominato Loompaland. Ma anche questo intervento non è riuscito a placare l’ira di coloro che vedono negli Umpa-Lumpa l’espressione di un lavoro coatto e servile. Anche altre opere di Dahl, come Le streghe sono nell’occhio del ciclone per contenuti considerati discriminanti.

Il lavoro di aggiornamento dei classici

Nel tentativo di aggiornare i classici per bambini gli editori, quando necessario, sono intervenuti per modificare le illustrazioni e i testi di alcuni libri illustrati che iniziavano a mostrare il segno degli anni. I fan di Richard Scarry, il prolifico autore e illustratore di libri per bambini, si sono visti proporre ripetuti aggiornamenti delle sue opere senza gli arcaici ruoli di genere e gli stereotipi razziali delle prime edizioni.

Nel corso dei decenni, i libri di Scarry, che hanno venduto più di 160 milioni di copie, sono stati rivisti per riflettere meglio l’uguaglianza di genere. Per esempio un orso “poliziotto” è diventato un’orsa “poliziotto” e una madre gatta che spinge un passeggino è diventata un padre gatto a passeggiare il pargolo. Si è intervenuti anche sugli stereotipi razziali, per esempio, eliminando l’immagine di un topo “indiano” con un copricapo piumato accanto a un cono gelato pensato dal creativo per illustrare la lettera “I”.

Il Tintingate e il Washingtongate

In rari casi, però, le opere sono state tolte dalla circolazione. Tintin in Congo di Hergé, che oggi non si trova più negli Stati Uniti, dieci anni fa dette vita a una controversia chiamata “Tintingate” dopo che bibliotecari e librai negli Stati Uniti e in Gran Bretagna avevano rimosso il libro dalle sezioni per bambini delle biblioteche e dei negozi.

Più recentemente, alcuni novità della letteratura per ragazzi sono finite sotto scrutinio per rappresentazioni razziali inappropriate e inaccettabili e quindi sono state ritirate e le scorte distrutte. Nel 2016, Scholastic ha ritirato dai negozi un libro illustrato, Una torta di compleanno per George Washington, dopo che sono state sollevate delle critiche perché l’autore aveva sorvolato sugli orrori della schiavitù di cui anche Washington si sarebbe reso responsabile.

Molti sono rimasti sbalorditi dalla decisione della proprietà letteraria del Dr. Seuss. In una dichiarazione, la Dr. Seuss Enterprises ha detto di aver deciso di interrompere la pubblicazione dei sei titoli dopo aver consultato un gruppo di esperti, compresi gli educatori, con lo scopo di rimettere mano al catalogo.

Geisel, morto nel 1991, è noto anche per i titoli stravaganti dei libri come Prosciutto e uova verdi e Il gatto col cappello, così come quelli di altre opere (Ortone sente un chi! e The Loraz) che propongono imperativi morali volti a promuovere la gentilezza nei rapporti tra la gente e la cura dell’ambiente. C’è un po’ di tutto nell’opera dello scrittore, così come accade a tanta parte della letteratura per adulti. Ma con il Dr. Seuss ci sono dei precedenti vistosi.

L’impatto dell’opera di Seuss

Gli studiosi hanno ravvisato contenuti razzisti anche nelle sue vignette politiche di Geisel del tempo di guerra. Lo scrittore si è in seguito scusato, dicendo che erano il frutto di “giudizi improvvisati che un fumettista politico deve prendere nel suo lavoro”.

Altri hanno notato alcune venature antisemite e islamofobiche nei fumetti e nelle pubblicità che ha prodotto prima e durante la sua carriera di autore di libri per bambini.

Ma lo scrutinio sistematico dei suoi libri illustrati ha iniziato a prendere campo in tempi più recenti. Nel suo libro del 2017 dal titolo Was the Cat in the Hat Black?: The Hidden Racism of Children’s Literature, and the Need for Diverse Books, Philip Nel, professore della Kansas State University, ha sostenuto che l’amato personaggio traeva le sue origine nei menestrelli dalla faccia nera.

Nel 2019, una rivista accademica, dedicata allo studio della diversità nella letteratura per bambini, ha pubblicato The Cat Is Out of the Bag: Orientalism, Anti-Blackness, and White Supremacy in Dr. Seuss’s Children’s Books, uno studio che esamina i pregiudizi razziali e il suprematismo bianco nei libri del Dr. Seuss.

Gli autori del saggio, Katie Ishizuka e Ramón Stephens, hanno sostenuto che gran parte del lavoro del Dr. Seuss mette in luce razzismo o pregiudizi nei confronti di neri, asiatici, messicani, nativi americani ed ebrei, così come di donne e altri gruppi. I due studiosi hanno scritto:

“Minimizzare, cancellare o non riconoscere le imprecisioni razziali di Seuss in tutta la sua carriera editoriale significa negare l’impatto storico molto reale che le sue opere hanno avuto sulle persone di colore e il modo in cui continuano a influenzare la cultura, l’educazione e la visione dei bambini sulle persone di colore”.

C’è fuori catalogo e fuori catalogo

Indipendentemente dal loro contenuto, i libri vanno fuori catalogo se non vendono, e in effetti, alcuni dei libri del Dr. Seuss sarebbero probabilmente in quella categoria se fossero di un altro autore. Valerie Lewis, co-proprietaria della libreria Hicklebee a San Jose, in California, ha detto che andare fuori catalogo per mancanza di vendite è perfettamente sensato, ma mandare fuori catalogo un libro per motivi politici è qualcosa che mette a disagio.

“Penso che se in un libro c’è qualcosa che si trova difficile da accettare, allora c’è anche una grande opportunità di insegnamento”, ha detto la Lewis.

“Abbiamo tutti la possibilità di scegliere se acquistarlo o meno”, ha aggiunto, “ma togliere del tutto la possibilità di acquistarlo mi lascia sconcertata”.

La reazione del mondo politico americano

La reazione del mondo politico alla messa al bando dei sei libri non si è fatta attendere. Molti politici e commentatori conservatori, tra cui Donald Trump Jr. e il leader della minoranza della Camera Kevin McCarthy, hanno deriso la decisione della Dr. Seuss Enterprises. McCarthy dalle aule del Congresso ha accusato i democratici di voler mettere fuori legge il Dr. Seuss. Il giorno dopo ha postato un video su YouTube mentre legge Prosciutto e uova verdi.

Per molte persone, indipendentemente dalla loro fede politica, non c’è alcun collegamento tra i libri che si si sono amanti nell’infanzia e le accuse di avere contenuti offensivi.

“La gente non ricorda tanto il testo, quanto le esperienze affettive che si sono create intorno a quei libri”, ha detto Ebony Elizabeth Thomas, professore associato alla University of Pennsylvania Graduate School of Education. “I bambini bianchi o i loro genitori potrebbero non aver notato affatto gli stereotipi offensivi verso gli asiatici in Mulberry Street. Da bambina — ha aggiunto, — certamente io non l’ho notato”.

Avanza il pluralismo di genere e di razza

La riconsiderazione dei classici fa parte di un più ampio dibattito sulla mancanza di pluralismo razziale e di genere nell’editoria e si è anche sviluppato uno sforzo per diversificare non solo i personaggi dei libri per bambini ma anche i loro creatori. I dati compilati dal Cooperative Children’s Book Center presso la School of Education dell’Università del Wisconsin-Madison negli ultimi anni hanno mostrato un aumento significativo del numero di autori e personaggi di colore nei libri per ragazzi. Rimane, tuttavia, una lunga strada da percorrere.

Cathryn Mercier, presidente del dipartimento di letteratura per bambini alla Simmons University ha detto: “Cambiare fondamentalmente ciò che è sugli scaffali è qualcosa di completamente diverso dal togliere sei libri dagli scaffali”. Ed è a questo punto che si trova la letteratura per l’infanzia in questo momento”.

Hitler e Celine

Questa vicenda mi una ulteriore prova dell’eccezionalismo americano in special modo sul piano culturale. Se guardiamo all’Europa, per esempio, troviamo un ben differente scenario. Nel 2016 in Germania è stato ripubblicato il Mein Kampf in una poderosa edizione critica in due volumi con 3700 note aggiunte all’edizione originale. Il libro ha subito scalato la classifica dei libri più venduti in Germania, anche se non sono mancate le critiche alla nuova edizione. In Francia un libro sconcertante e feroce come Bagatelles pour un massacre del grande scrittore Louis-Ferdinand Céline, uscito nello stesso anno del debutto del Dr. Seuss, si può tranquillamente ordinare da Amazon al presso di 2 euro e 99. È disponibile anche in traduzione italiana al prezzo però di 26,93 euro.

Forse l’esistenza di un libro rientra nei diritti naturali indipendentemente da quello che contiene.

Fonti:

Alexandra Alter e Elizabeth A. Harris, Dr. Seuss Books Are Pulled, and a ‘Cancel Culture’ Controversy Erupts, The New York Times, 4 marzo 2021

Ross Douthat, Do Liberals Care if Books Disappear?, The New York Times, 6 marzo 2021

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