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Crolla Twitter, oggi tutti gli occhi sulla Bce

Twitter ha perso il 18% nel dopo-Borsa malgrado risultati migliori del previsto – Meeting della Bce: difficilmente Draghi toccherà i tassi – Fiat scorpora il brand Ferrari da Maranello – Opa e delisting per Poltrona Frau – Telecom Italia studia le regole per il Brasile – Nozze del multiplex tra TI Media e L’Espresso – Milano apre in territorio positivo.

Crolla Twitter, oggi tutti gli occhi sulla Bce

Si riprendono, con cautela, i listini asiatici dopo le brusche perdite di lunedì. La Borsa d Tokyo mette a segno un rialzo dello 0,3%, in linea con Hong Kong. La Boa di Shanghai è ancora chiusa per le festività del Capodanno cinese. Quasi piatta Wall Street: l’indice Dow Jones ha chiuso a -0,03%, l’S&P 500 -0,2%) mentre il Nasdaq è arretrato dello 0,5%.

Buone indicazioni sono giunte dalla crescita superiore alle attese dell’indice Ism servizi, ma gli investitori sono stati frenati dal dato deludente sull’occupazione nel settore privato. Desta nuove preoccupazioni il tetto del debito statunitense, ancora una volta in discussione al Congresso. Il rischio è che, in assenza di una soluzione, si mettano in moto le agenzie di rating:dopo S&P’s, anche Fitch potrebbe essere la prossima a negare la AAA agli Usa.

Il mercato,infine, è in attesa della pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro di venerdì. Seduta calma anche in Europa in attesa della riunione odierna della Bce. La Borsa di Parigi finisce la giornata invariata, Francoforte -0,1%, Londra +0,1%. Piazza Affari (+0,2%) è il listino migliore. 

TANTI FISCHI PER LA PRIMA TRIMESTRALE DEI TWEET

Il risultato della prima trimestrale della storia borsistica di Twitter è stato migliore del previsto (una perdita di 512 milioni per l’intero 2013) ma negli scambi del dopo Borsa il “cinguettio” ha subito una brusca caduta: -18%. La ragione sta nel fatto che gli utilizzatori dei tweet salgono meno del previsto: solo il 4% in più al mese meglio ultimi due trimestri, solo il 3% in Usa. E’ lo stesso ritmo di crescita di Facebook che però vanta una base di utenti ben più vasta e solida. L’obiettivo promesso dal ceo Dick Costolo, cioè il raddoppio degli utilizzatori nel 2014, sembra lontano.

FRANCOFORTE ALLE PRESE CON LA DEFLAZIONE

L’evento clou di oggi è il meeting della banca centrale europea, dominato dall’attesa delle risposte che Francoforte potrebbe dare al rischio deflazione. Il ritorno dell’inflazione europea sul minimo ciclico (0.7%) a gennaio, infatti, ha alimentato attese robuste sui mercati, come dimostra la tenuta dei bond dei Paesi periferici. Ma la maggior parte degli operatori è convinta che, per ora, Mario Draghi non toccherà i tassi né verranno varate misure forti come l’interesse negativo sui depositi presso la Bce. Più probabile , invece, la fine della sterilizzazione dei bond in carico al programma Smp, che potrebbe aumentare la liquidità nell’eurozona di 177 miliardi. 

BTP CALMI. PRENDE IL VOLO LA GRECIA

Atene, una volta tanto, ha motivo per festeggiare: lo spread decennale della Grecia è sceso di 30 punti base sull’ipotesi che la UE conceda un sostanzioso allungamento della scadenza dei prestiti (50 anni) e un taglio del costo degli interessi (mezzo punto percentuale). Il differenziale nei confronti dei Bund tedeschi è fissato a 61 punti base e il rendimento è al 7,785. Scendono assieme i rendimenti dei BTP 10 anni ( 3,75%, -2 punti base), e dei Bund tedeschi (1,62%,-2 punti base) e di conseguenza lo spread è invariato a 213 punti base.

PIACE LA BAD BANK DI MEDIOBANCA. UBI RECORD

Fra le banche milanesi spicca il segno positivo: Mediobanca+3,5%. Tra le ragioni del rally figurano le indiscrezioni sulla “bad bank di sistema”: piazzetta Cuccia sta lavorando alla creazione di una serie di fondi settoriali in cui le banche potrebbero apportare crediti incagliate e sofferenze. Al capitale dei fondi , affidati a specialisti nella gestione del debito, potrebbero partecipare investitori istituzionali. 

Intesa sale dell’1,8%, Unicredit invariata, Monte Paschi +2,7%. Ubi guadagna il 5%. I primi dettagli sugli stress test forniti venerdì scorso dall’Eba, sono visti come “favorevoli per le banche italiane domestiche”. Ubi è vista come un posto sicuro rispetto agli altri istituti. 

Generali (-1%) retrocessa a hold da buy da Kepler Cheuvreux con prezzo obiettivo che passa a 15,7 euro da 20 euro. UnipolSai invariata.

TELECOM ITALIA STUDIA LE REGOLE PER IL BRASILE

Telecom Italia (+1,8%) ha beneficiato delle indiscrezioni su di un possibile consolidamento del settore: Hutchison Whampoa, proprietaria di “3” starebbe per finalizzare dopo una lunga trattativa l’offerta per Wind. Il vertice dell’ex incumbent dovrebbe varare una riforma del cda , ridotto a 11 membri, e costituire un comitato ad hoc per valutare le offerte su Tim Brasil.

Il vicepresidente vicario Aldo Minucci, infine, dovrebbe essere promosso presidente senza deleghe fino all’assemblea di aprile quando potrebbe essere nominato un “presidente di garanzia” come chiesto da Marco Fossati.

CHARME FA CASSA. PER POLTRONA FRAU OPA E DELISTING

Poltrona Frau sale del 18% e si avvicina al prezzo dell’Opa annunciata da Haworth. Charme Investments, tra i cui azionisti figurano (Luca Montezemolo, Diego Della Valle e Nerio Alessandri, grandi difensori del made in Italy) e Moschini hanno raggiunto un accordo con il leader mondiale nella progettazione e produzione di arredi per ufficio per la cessione a quest’ultima di una partecipazione del 58,6% del capitale a 2,96 euro per azione.

Per il fondo Charme è tempo di dismissioni: dopo aver ceduto lo scorso anno il 20% della società biomedicale Bellco (con sede a Miradola), lunedì è stata venduta per 500 milioni di euro l’italiana Octo Telematics (società che produce scatole nere per il mercato delle assicurazioni auto) ai russi di Renova, ieri è arrivato l’addio a Poltrona Frau. 

Contrastato il settore lusso : Ferragamo -1%, Tod’s-1%,Cucinelli +4,3%, Yoox -1,8%, Geox +1,2%.

FIAT SCORPORA IL BRAND FERRARI DA MARANELLO

Fiat -1,7%. La Ferrari ha scorporato il marchio, separando ufficialmente le attività automotive da tutte quelle legate allo sfruttamento del proprio brand, che nel solo 2013 hanno generato un fatturato vicino a 100 milioni di euro. L’operazione è stata effettuata con il conferimento alla newco Ferrari Brand dell’intero ramo d’azienda legato al licensing e alla vendita di accessori con il marchio del Cavallino Rampante.

Il brand di Maranello può contare su 64 contratti di licenza stipulati in tutto il mondo e 28 di franchising (anch’essi distribuiti nei cinque continenti). Stando alle stime del management, il ramo d’azienda dovrebbe chiudere il 2013 con un giro d’affari di 92,5 milioni, un margine operativo lordo di 52,4 milioni e un risultato netto pari a 50,8 milioni. 

Finmeccanica + 2,5%. Kepler Cheuvreux ha alzato il target price a 7,5 euro (buy). La vendita di Ansaldo Breda anche gratis alzerebbe la valutazione a 10 euro. Tra gli altri industriali Prysmian +1,8%, StM -1%, Pirelli piatta. Nelle costruzioni scendono sia Salini Impregilo -1%, sia Astaldi -3,4%.

AL VIA LE NOZZE DEL MULTIPLEX TRA TIMEDIA E L’ESPRESSO

Brilla la scuderia Benetton: balzo di World Duty Free +5,2%. Atlantia sale del 2,3%: Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 18 a 19,5 euro, confermando la raccomandazione buy. 

Movimenti tra i media: L’Espresso +4,6%, Telecom Italia Media +2,1%. Il deal sui multiplex, valore 500 milioni, è questione di settimane. Si parla poi di un valore di 500 milioni di euro. Questa mattina il viceministro dello Sviluppo economico, Antonio Catricalà, aveva detto che è imminente il consolidamento di un nuovo soggetto detentore di cinque multiplex 

Mediaset (-1,1%) ha pagato qualche presa di profitto dopo i rialzi della prima parte della giornata. L’azione è arrivata a toccare massimi intraday a quota 3,716 euro. Goldman Sachs continua a scommettere sul titolo confermandola nella propria conviction buy list quale top pick di settore, con il target price che passa a 5,2 euro da 5,1 euro.

De Longhi +4,73%, con Berenberg che ha avviato la copertura sul titolo con rating buy e target price di 19 euro.

Dea Capital + 2,57%. Gli analisti di Equita Sim vedono nel breve periodo più difficile la vendita della controllata Migros (leader nel settore della grande distribuzione organizzata in Turchia), mentre ritengono che la vendita di Generale de Santé, società attiva nella sanità, sia diventata più probabile.

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