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Creval: “Opa Agricole non concordata”, rilancio alle viste

Si scalda l’Opa del Crédit Agricole Italia sul Credito Valtellinese, che la definisce “inattesa e non concordata”: il rialzo continuo del titolo in Borsa lascia intravvedere l’inevitabilità di un rilancio

Creval: “Opa Agricole non concordata”, rilancio alle viste

In tutto il mondo si celebra il Black Friday, festa virtuale dei consumi che cade in un momento di grave debolezza per le vendite, specie in Europa, come ha voluto sottolineare il capo economista della Bce, Philip Lane, che ha ormai assunto nel dopo Draghi il ruolo di mente politica della Banca centrale. Ieri, dopo la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione di Francoforte, Lane si è spinto a lanciare un nuovo, vibrante allarme: il rischio, ha detto, è che il credito imploda scatenando un effetto perverso se non verranno prese misure molto robuste. Un grido di dolore che, per la verità, non emerge dai verbali, che semmai rivelano lo scetticismo di una parte dell’istituto verso nuovi stimoli. Ma il mercato è ormai convinto che nella riunione del 10 dicembre il direttorio della Banca centrale voterà per allargare la rete degli acquisti di bond e nuove misure a favore dei prestiti cheap.

IN CADUTA LIBERA ANCHE IL BUND, PIATTA LA CINA

Questa convinzione si è tradotta in un’ulteriore discesa dei rendimenti a partire dai Bund per poi sfociare in una novità impensabile anche in tempi recenti: il decennale portoghese viaggia sottozero, favorendo così il piano di privatizzazione del patrimonio immobiliare lusitano. Le Borse, ieri orfane di Wall Street (oggi aperta solo fino alle 12), continuano ad approfittare dell’offerta di denaro a sconto.

Brillanti i listini giapponesi. Il Nikkei ha accelerato stamattina e si avvia a chiudere in rialzo dello 0,4%; ancora meglio il Topix, l’indice più considerato dai grandi investitori stranieri in quanto permette di avere un’esposizione più precisa sulla terza economia del pianeta. Si indebolisce lo yen su dollaro, a 103,9. Negli ultimi sei mesi la valuta del Giappone ha perso circa il 3,5% e la Borsa del Paese ha guadagnato quasi il 15%.

L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è sulla parità nel giorno della pubblicazione dei dati sugli utili delle aziende dell’industria manifatturiera: mai così alti negli ultimi nove anni.

Rallenta l’Australia (-0,53%), colpita dalla guerra sui dazi. Non c’entra Donald Trump, ormai avviato all’uscita, ma la decisione di Pechino di colpire il vino: Treasury Wines Estate ha perduto il 12%.

Ieri sera l’ambasciata della Cina a Washington ha diffuso un comunicato nel quale si congratula con il nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

AMAZON PAGA UN BONUS AI RIDER (IN USA)

Giornata campale per Amazon. Per far fronte ad un picco di ordini nei suoi centri di spedizione, il colosso dell’e-commerce ha deciso di pagare a gennaio un bonus di 300 dollari a tutti i suoi magazzinieri degli Stati Uniti, 300 sterline a quelli della Gran Bretagna. La cifra si dimezza, nel caso di lavoratori part time. I rider di Amazon Flexa che a dicembre lavoreranno per almeno venti ore avranno 100 dollari. Il tutto costerà ad Amazon 500 milioni di dollari, lo 0,03% del valore della sua capitalizzazione. Da inizio anno la società ha pagato bonus ai lavoratori per un totale di 2,5 miliardi.

VACCINI: ASTRAZENECA DEVE RIFARE I CONTI

Si fanno sentire sui mercati dell’energia gli effetti del passo indietro di Astrazeneca sul suo vaccino low cost per il Covid 19, la società ha ammesso che ci sono stati dei problemi e sta valutando la possibilità di spostare in avanti di qualche giorno, o settimana, la richiesta di approvazione alle autorità sanitarie. Lo ha riconosciuto lo stesso ceo, Pascal Soriot, a pochi giorni dalla pubblicazione dei primi risultati sulla sperimentazione che indicavano un’efficacia del prototipo compresa fra il 62 e il 90% a seconda dei tipi di dosaggio.

Petrolio Brent in calo dello 0,5% a 47,6 dollari il barile, ieri sera -1,5%.

MILANO IN ROSSO, SCAMBI AL LUMICINO

La Festa del Ringraziamento americana e l’approssimarsi delle scadenze di fine mese hanno rappresentato un convincente invito agli operatori per procedere alle prime prese di profitto, più che giustificate dalle performances di novembre e dai segnali di nervosismo che trapelano delle minute delle banche centrali. Ma gli umori dei mercati, caratterizzati dalla bassa volatilità e privi delle indicazioni di Wall Street che oggi aprirà solo mezza giornata, restano improntati al bello stabile.

Piazza Affari chiude in rosso (-0,46%), tra scambi modesti, dopo due sedute chiuse con transazioni per oltre 3,3 miliardi.

IL CENTRODESTRA VOTA LO SCOSTAMENTO, RESTA IL NODO DEL MES

Schiarita sul fronte del governo. Tutto il centrodestra ha votato lo scostamento di bilancio, in cambio del rinvio dei pagamenti fiscali per diverse categorie. Superato lo scoglio si torna a discutere della riforma del Mes e della possibilità che il governo decida di ricorrere alla linea di credito per coprire gli investimenti nella sanità.

Lunedì si terrà l’Eurogruppo che dovrebbe dare il via libera alla riforma del Meccanismo europeo di stabilità. Il M5S continua a opporsi ma alla fine, scrive La Stampa, potrebbe dire sì alla riforma ribadendo che l’Italia non deve in alcun modo utilizzare quelle risorse.

EUROPA PIATTA, LONDRA SOFFRE

Sulla parità gli altri listini dell’Eurozona: senza slancio Francoforte, che negozia con un -0,02%, Parigi è stabile, riportando un moderato -0,08%. Remy Cointreau arretra del 2% nonostante le previsioni positive sulla ripresa. Ma per Morgan Stanley il titolo è caro. Più arretrata Madrid (-0,73%).

Londra -0,45%. Il responsabile del Tesoro britannico, Rishi Sunak, ha dichiarato davanti al Parlamento che il Regno Unito quest’anno vivrà la peggior recessione degli ultimi 300 anni, con un Pil in contrazione dell’11,3% e 2,6 milioni di disoccupati. Il deficit di bilancio salirà al massimo dal dopoguerra verso i 400 miliardi di sterline. E su questo scenario, già nefasto, incombe anche il rischio di una Hard Brexit.

SPREAD AI MINIMI, OGGI L’ASTA BTP

Lo spread Bund-BTP è sui minimi degli ultimi due anni a 118 punti base. Con l’asta di stamane da otto miliardi di euro dei BTP a 5 e 10 anni e dei CcTeu, il Tesoro dovrebbe arrivare con un mese di anticipo all’obiettivo di raccolta del 2020: il ministero ha collocato un ammontare lordo di circa 340 miliardi, vicino al fabbisogno per l’intero anno.

IL DECENNALE DEL PORTOGALLO SOTTO IL RENDIMENTO ZERO

Giornata storica per il debito portoghese. Il tasso del decennale è sceso sotto lo zero per poi chiudere a +0,015%, quello spagnolo sta a circa 0,06%, livelli che rendono interessante il modesto 0,55% del decennale italiano e lo 0,67% della carta greca.

STM LANCIA INTERNET NELLO SPAZIO CON SPACE X (ELON MUSK)

Sugli scudi in Piazza Affari Stm (+1,75%), in rialzo da sette sedute di fila. Business Insider Usa ha rivelato che la jv italofrancese ha concluso con Elon Musk un accordo per montare sulla navicella Space X una serie di antenne nell’ambito del progetto Starlink: “Una costellazione di satelliti che consentiranno l’accesso a internet satellitare, in banda larga a bassa latenza, attraverso una rete di satelliti miniaturizzati collocati in un’orbita terrestre bassa, che lavorano in sintonia con ricetrasmettitori terrestri”. Liberum ha portato il prezzo obiettivo a 40 euro. Le azioni della società sono in crescita da inizio anno del 35,9%.

SI RISVEGLIANO LE MUNCIPALIZZATE: A2A E IREN SUGLI SCUDI

Balzo in avanti delle municipalizzate. A2A mette a segno un rialzo del 4,1% dopo l’annuncio di un accordo di cooperazione con la società d’investimenti Ardian riguardante l’idrogeno verde, quello prodotto senza emettere CO2. Vola Iren (+4,80%). Il titolo, da inizio anno, perde ancora il 18%: peggio del -5% del Ftse Mib e soprattutto del +8% dell’Eurostoxx Utility. Il confronto con le altre municipalizzate italiane evidenzia la netta sovraperformance di Acea (-2,29%).

TIM +3,9%: L’ACCORDO CON ENEL SEMBRA VICINO

Brilla anche Telecom Italia (+3,92%). Una decisione sul tema Open Fiber potrebbe essere presa dal Cda di Enel (-0,2%) previsto per il 17 dicembre. La Commissione europea non vede ostacoli al progetto di separazione della rete secondaria in Fibercop e la sua vendita di una quota di minoranza a KKR in quanto non si profila una concentrazione, e pertanto Tim non deve notificare l’operazione, secondo una fonte vicina alla vicenda. In attesa di novità, Equita mantiene una view bullish su Telecom Italia, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 0,47 euro.

Seduta nera per Mediaset (-3,96%). Il governo e Vivendi cercano di lavorare assieme sul dossier rete unica e di appianare le tensioni esplose dopo il varo della norma che potrebbe limitare i margini di azione del gigante francese dei media in Italia, secondo due fonti vicine al dossier.

CREVAL: PER IL CDA OPA AGRICOLE “INATTESA E NON CONCORDATA”

Debole il settore bancario. Le vendite più forti si sono concentrate su Bper (-2,59%), poco meglio di Unicredit (-2,46%). In caduta libera Mps (-3,33%). In controtendenza Creval (+1,3%): il Cda della banca ha esaminato l’Opa volontaria “inattesa e non concordata” promossa da Crédit Agricole: sarà necessario un rilancio per convincere gli azionisti.

ANCORA IN ROSSO AUTOGRILL, UN GREEN BOND DI ATLANTIA

Atlantia -1%. Aeroporti di Roma, società del gruppo Atlantia, ha collocato il suo primo green bond da 300 milioni di euro con ordini superiori a 3,6 miliardi.

In rosso Autogrill (-4,57% a 5,22 euro), su cui Fidentiis ha ridotto il rating a hold da buy, prezzo invariato a 5,5-6 euro. Da notare Aeffe (+4,9%), che ha proseguito la corsa (+17,7% mercoledì), dopo che Chiara Ferragni ha siglato un accordo di licenza pluriennale con Velmar, la società del gruppo specializzata nella produzione di intimo e beachwear.

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