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Credito specializzato: stock +3% nel 2017, erogazioni +8,7%

Stando alle associazioni di categoria Assifact, Assilea e Assofin, l’anno scorso le nuove erogazioni hanno superato i 338 miliardi di euro: il trend però rallenta rispetto al 2016, quando la crescita era stata a doppia cifra

Credito specializzato: stock +3% nel 2017, erogazioni +8,7%

La raccolta di dati relativi al credito specializzato, che coinvolge le tre Associazioni di categoria (Assifact, Assilea e Assofin) cui aderiscono le banche e gli intermediari finanziari rispettivamente attivi nel settore del factoring, del leasing e del credito alle famiglie, è giunta al decimo anno di collaborazione. L’aggregato relativo all’insieme dei dati monitorati dalle tre Associazioni assume particolare rilevanza nel panorama economico nazionale se rapportato ad alcuni tra i principali indicatori macroeconomici.

A fine 2017 lo stock del credito specializzato, complessivamente pari a circa 480 miliardi di euro, fa registrare una crescita del +3,0%, in linea con quella rilevata l’anno precedente. Le nuove erogazioni risultano cresciute del +8,7% superando i 338 miliardi di euro: la dinamica risulta tuttavia un po’ rallentata rispetto al 2016, quando la crescita era stata a doppia cifra.

Fig. 1 – Evoluzione annuale dei flussi e dell’outstanding del credito specializzato

Grafico 1
Assifact, Assilea, Assofin

Il credito specializzato ricopre un ruolo di particolare importanza nell’ambito dell’economia italiana e questo si evince dal rapporto tra il suo valore ed alcuni aggregati macroeconomici, che mostrano la sua rilevanza come strumento per il finanziamento di imprese e famiglie. La nuova produzione di credito specializzato nel 2017 rappresenta il 24,6% degli impieghi totali di banche e intermediari finanziari, mentre l’incidenza rispetto al PIL risulta pari al 19,7%, crescendo di circa un punto percentuale. Il credito specializzato finanzia l’8,9% del totale degli investimenti a medio termine rivolti alle imprese; guardando al versante delle famiglie, il credito specializzato rappresenta l’8,7% del totale delle spese da esse sostenute nel corso dell’anno.

E sono proprio le famiglie e le imprese i settori che maggiormente ricorrono al credito specializzato, che è infatti destinato per il 71,1% a soddisfare esigenze di credito delle famiglie (soprattutto attraverso operazioni di credito al consumo e mutui immobiliari) e per il 23,1% esigenze di credito delle imprese, soprattutto attraverso operazioni di leasing e factoring. Le quote rimanenti si riferiscono al settore pubblico (3,0%), il quale è finanziato maggiormente da operazioni di factoring, dal settore finanziario per lo 0,2% e da altri soggetti per il 2,6%.

Fig. 2 – Ripartizione del credito specializzato per settore finanziato (Outstanding al 31.12.2017)

Grafico 2
Assifact, Assilea, Assofin

Analizzando nel dettaglio l’offerta del settore in termini di nuovi flussi di credito finanziati dagli operatori attivi nel mercato, si nota la prevalenza degli operatori specializzati, ripartiti tra intermediari finanziari ex art. 106, altri intermediari e banche specializzate, che complessivamente rappresentano circa i 2/3 del totale erogato nel 2017, contro il 34,2% attribuibile alle banche generaliste. Particolare rilievo è ricoperto dagli intermediari finanziari ex art. 106 che finanziano la maggior quota di credito specializzato (43,6%).

Relativamente ai dati di stock, si conferma la prevalenza delle banche generaliste, che detengono il 59,4% dell’outstanding al 31.12.2017. Tra gli operatori specializzati invece, che insieme rappresentano il restante 40,6%, gli intermediari finanziari ex art. 106 detengono la quota di maggior rilievo (23,1%) seguiti dalle banche specializzate con il 16,7%.

 

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