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Credito Fondiario torna in utile nel primo semestre

Il margine di interesse, in aumento del 72% rispetto allo stesso periodo del 2017, si attesta a 12 milioni e le commissioni nette, pari a 14,7 milioni, risultano triplicate rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio

Credito Fondiario torna in utile nel primo semestre

Credito Fondiario chiude il primo semestre un utile netto di 7,9 milioni, che si confronta con la perdita di 2,1 milioni registrata nello stesso periodo dello scorso anno.

Il margine di interesse, in aumento del 72% rispetto allo stesso periodo del 2017, si attesta a 12 milioni e le commissioni nette, pari a 14,7 milioni, risultano triplicate rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. Il risultato positivo deriva dall’incremento degli interessi attivi sugli investimenti realizzati e delle commissioni attive di special servicing e master servicing.

Con un margine di intermediazione al 30 giugno 2018 pari a 31 milioni, triplicato rispetto al primo semestre dello scorso anno (dato pari a 10,4 milioni), Credito Fondiario rafforza la propria posizione quale primario referente per i servizi sia di debt purchasing, sia di debt servicing.

I costi operativi, pari a 20,1 milioni, peraltro comprensivi di alcuni oneri non ricorrenti, riflettono non solo il piano di espansione dell’organico che ha visto aumentare le risorse, negli ultimi dodici mesi, da 122 a 216, ma anche gli investimenti in infrastrutture tecnologiche e in soluzioni che Credito Fondiario ha sostenuto a supporto del business.

La posizione finanziaria netta al termine del primo semestre dell’anno è positiva per 316,4 milioni, in aumento di 20,4 milioni rispetto al 31 dicembre 2017. L’incremento del semestre è dovuto alla raccolta retail ottenuta attraverso il conto di deposito online Esagon.

Il CET1 ratio è pari al 20,7% a conferma della solidità patrimoniale della banca.

Al 30 giugno 2018 gli Asset Under Management (GBV) ammontano a € 43,7 miliardi, in crescita rispetto a 40,6 miliardi del 31 dicembre 2017. L’incremento dei crediti gestiti dipende principalmente dai nuovi mandati di servicing acquisiti dalla banca, quali quello relativo al portafoglio di sofferenze cedute dal Gruppo Credito Valtellinese (1,7 miliardi) e quello connesso all’acquisto del ramo d’azienda (1,2 miliardi).

“Credito Fondiario è oggi uno dei principali operatori nel mercato italiano del credito secondario, con focus sui distressed asset – ha commentato Iacopo De Francisco, direttore generale di Credito Fondiario – Abbiamo realizzato importanti investimenti sul fronte delle risorse umane e dello sviluppo di soluzioni innovative nella gestione di NPL e UTP. Siamo tra i player più dinamici del settore, grazie ad un modello di business inedito in Italia che ci vede operare sia come servicer indipendente, sia come investitore diretto in portafogli di NPL e UTP”.

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