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Covid, le restrizioni nel mondo: ecco dove e come. A Roma evacuato il Mise

Nuove restrizioni in Francia e nel Regno Unito, lockdown totale in Israele – Usa primi per contagi e decessi, pressioni di Trump sulla Fda per i vaccini – In Italia, ipotesi prolungamento stato d’emergenza – Mattarella sferza Johnson

Covid, le restrizioni nel mondo: ecco dove e come. A Roma evacuato il Mise

Il numero ufficiale di morti causate dal coronavirus nel mondo si avvicina inesorabilmente a quota 1 milione, mentre i contagiati sono oltre trentadue milioni. 

Mentre a Roma è in corso l’evacuazione dei dipendenti dal Ministero dello Sviluppo economico dopo che un dipendente è risultato positivo al Covid (fonte: Corriere della Sera), torna a circolare l’ipotesi di prolungare lo stato di emergenza oltre il 15 ottobre e fino al 31 dicembre di quest’anno. Tuttavia il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) identifica l’Italia come a “rischio complessivo basso di Covid-19 per la popolazione generale e il sistema sanitario”. È invece “molto alto” il rischio per gli anziani.

In Europa, dove i contagi sono più di 5 milioni, diversi Paesi combattono contro la seconda ondata imponendo nuove restrizioni e lockdown mirati. La situazione è particolarmente delicata in Francia e in Spagna, dove a preoccupare è soprattutto la Regione di Madrid, mentre nel Regno Unito salta la Finanziaria ed entrano in vigore nuove regole. 

Ecco la situazione Paese per Paese.

CORONAVIRUS IN FRANCIA

Anche il 23 settembre la Francia ha fatto segnare oltre 13mila nuovi contagi da coronavirus. Nuove restrizioni partiranno tra sabato e lunedì. Ad annunciarle è stato il ministro della Salute, Olivier Veran, che ha parlato di situazione epidemiologica “deteriorata”.

Allerta massima a Marsiglia e nelll’Aix-en-Provance, dove il tasso di incidenza è salito sopra i 250 casi ogni 100 abitanti. Bar e ristoranti rimarranno chiusi da sabato per evitare assembramenti e favorire il distanziamento. Parigi e altri 10 città (Bordeaux, Grenoble, Lille, Lyon, Montpellier, Nizza Rennes, Rouen, Saint-Etienne eToulouse) sono invece sotto allerta rafforzata, che costringerà bar e ristoranti a chiudere alle 22. Scuole ancora aperte, chiusi palestre e palazzetti. No ai matrimoni, ma nei luoghi pubblici sono vietate le riunioni di gruppi superiori alle 10 persone e le feste.

COVID-19 IN SPAGNA

In Spagna il 23 settembre si sono registrati oltre 11mila nuovi casi e 130 morti. A preoccupare è soprattutto Madrid, dove i contagi sono stati 1.300. 16 distretti della regione rischiano di rimanere semi-isolati. Le autorità regionali, dopo aver imposto il lockdown in sei quartieri della città ed altri 7 comuni, hanno chiesto al governo centrale di far intervenire l’esercito per installare tende, eseguire test ed effettuare lavori di disinfezione. Nuove restrizioni potrebbero arrivare la settimana prossima. Il Governo sta pensando di ampliare il numero di aree sottoposte a mobilità ridotta. 

CORONAVIRUS NEL REGNO UNITO

Situazione non facile anche nel Regno Unito, dove sono stati registrati oltre 6mila nuovi casi, il numero più alto degli ultimi 4 mesi. Il Tesoro ha fatto sapere che in autunno non sarà presentata nessuna finanziaria. “Non è il momento giusto per delineare piani a lungo termine, le persone vogliono vederci concentrati sul qui e ora”, ha dichiarato il Tesoro.

Da giovedì scatteranno nuove restrizioni che saranno “in vigore per sei mesi” con possibilità di proroga. La stretta riguarderà pub, ristoranti e bar, costretti a chiudere alle 22 e obbligati a fare servizio solo ai tavoli. Dopo aver invitato i cittadini a tornare in ufficio, Boris Johnson fa dietrofront e spinge sullo smart working. Previsti controlli stringenti sul tetto massimo delle 6 persone nei contatti sociali. Niente spettatori negli stadi e matrimoni limitati a 15 invitati.  

Downing Street si riserva inoltre “il potere di prendere misure” più rigide, compreso “se necessario” l’utilizzo dell’esercito in compiti di backup per consentire agli agenti di concentrarsi di più nella sorveglianza sulle misure anti-Covid.

CORONAVIRUS IN ISRAELE

Da venerdì 26 settembre e fino al 9 ottobre, giorno della Festa delle Capanne, in Israele sarà in vigore un lockdown totale. Chiuse tutte le attività non essenziali e le sinagoghe, ridotte le vie di trasporto pubblico. 

Nelle ultime 24 ore è stato raggiunto un nuovo picco di contagi, con 6.861 nuovi casi su meno di 60mila test effettuati. Il tasso di morbilità si avvicina al 12%.

CORONAVIRUS NEGLI USA

Gli Stati Uniti sono il primo Paese al mondo per numero di contagi e decessi, con 6,8 milioni di infezioni e 200mila mila morti. Nonostante gli Usa contino meno del 5% della popolazione mondiale, rappresentano circa il 20% delle morti causate dal virus.

La Casa Bianca sta valutando le linee guida della Fda (Food and Drug Administration) per il vaccino contro il Covid-19 e non esclude di porre il veto sulle norme delineate dell’ente. “Devono essere approvate dalla Casa Bianca. Potremmo approvarle o meno. Mi sembra una mossa politica. Perché allungare il processo?”, ha affermato Donald Trump, sottolineando di non vedere alcun motivo per ritardare il vaccino. 

Nel frattempo il Cdc (Center for Disease Control and Prevention), ha sconsigliato gli americani di festeggiare Halloween con il tradizionale “dolcetto o scherzetto”. No ai i party in costume o nelle “case stregate”.

MATTARELLA SFERZA BORIS JOHNSON

“Anche noi italiani amiamo la libertà, ma abbiamo a cuore anche la serietà”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha replicato giovedì alla controversa frase pronunciata il giorno prima dal premier Britannico, Boris Johnson. Nel corso di un dibattito al Parlamento di Westminster, il numero uno di Downing Street aveva detto che il Covid-19 è molto più diffuso in Gran Bretagna piuttosto che in Germania o in Italia perché i britannici, a differenza di altri popoli, “sono amanti della libertà”, e dunque è difficile imporre loro le norme di comportamento che servirebbero a contenere la pandemia. A innescare questa affermazione era stato un parlamentare laburista, che aveva chiesto a Johnson se non ritenesse che la migliore situazione in Germania e in Italia fosse legata al fatto che questi Paesi hanno un sistema di contenimento e tracciamento dei contagi realmente efficace.

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