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Covid, i miliardari cavalcano la tempesta e sono più ricchi

Secondo il Billionaires Insights 2020 di UBS e PwC la fortuna complessiva dei 2.189 milionari del mondo è aumentata vertiginosamente, sfondando quota 10.000 miliardi. Ma hanno anche toccato il record di donazioni e un approccio più sostenibile. In Italia i super-ricchi sono diminuiti in 5 anni. E’ l’innovazione che dà i maggiori rendimenti

Covid, i miliardari cavalcano la tempesta e sono più ricchi

“Riding the storm”. Cavalcare la tempesta. E’ questo, non a caso, il titolo dello studio annuale Billionaires Insights 2020, che ci rivela un fenomeno in realtà già abbondantemente constatato da altre classifiche durante quest’anno: il Covid ha provocato una crisi economica quasi senza precedenti, ma allo stesso tempo ha incrementato le fortune degli ultra-ricchi. Lo studio attinge alla vasta rete di clienti e dati dei quali dispongono UBS e PwC, con l’obiettivo di offrire informazioni dettagliate sui miliardari di tutto il mondo: ne è venuto fuori che tra aprile e luglio, quindi più o meno nel pieno dell’emergenza e della crisi economica, la fortuna complessiva dei miliardari nel mondo è aumentata di oltre il 25% a 10.200 miliardi di dollari, stracciando il precedente record di 8.900 miliardi, stabilito nel 2017.

Il numero stesso dei milionari è aumentato: benché restino una strettissima élite rispetto alla popolazione mondiale, gli individui ultra-ricchi sono oggi 2.189, trenta in più rispetto a tre anni fa. Secondo Josef Stadler di UBS siamo praticamente tornati indietro di un secolo, al 1905, quando buona parte della fortuna mondiale era nelle mani di pochissime persone: all’epoca erano le grandi dinastie come i Rockfeller e i Vanderbilt, oggi sono sempre i grandi imprenditori americani (occupano più della metà del Billionaire Insight e rappresentano anche più della metà della fortuna complessiva) ma incalzati dai colleghi cinesi. Lo studio in questione non fa classifiche, ma non è un mistero che l’uomo più ricco del pianeta sia Jeff Bezos, il cui patrimonio è spaventosamente aumentato proprio durante il Covid, grazie agli affari d’oro realizzati dall’e-commerce di Amazon.

Tuttavia, la forza dirompente della crisi ha anche messo in moto meccanismi virtuosi. E 209 miliardi, tra i più importanti del mondo, sono anche coloro che, tra marzo e giugno 2020, hanno messo a disposizione 7,2 miliardi di risorse per le comunità, a livello di pura filantropia, proprio per sollevare i meno ricchi dalle maggiori difficoltà incontrate sul piano economico-sanitario e sociale. Il livello delle donazioni filantropiche ha toccato quest’anno, afferma il Billionairs Insight, il livello più alto nella storia.

Sono naturalmente i settori più innovativi – dal tech, al settore sanitario-farmaceutico all’industria – che muovono la ripresa e trainano l’economia mondiale verso nuovi modelli. Ed è qui che si ottengono i maggiori rendimenti. Scienziati, programmatori e ingegneri stanno rivoluzionando l’industria e proprio nell’applicare le tecnologie emergenti per guidare il cambiamento, sono alcuni di loro a diventare i nuovi miliardari.

E l’Italia? Anche in Italia vale questo paradigma: il totale della ricchezza in Italia è diminuito del 12% nel 2019, a 125,6 miliardi di dollari, ma nei mesi tra aprile e luglio 2020 la ricchezza è tornata ad aumentare del 31%, a 165,0 miliardi di dollari. Alla fine di luglio 2020 il numero di miliardari italiani è aumentato a 40 (rispetto ai 36 dell’anno scorso), di cui il 67% sono uomini e il restante 33% donne. Ma nonostante questo aumento, negli ultimi 5 anni il tasso di crescita dei miliardari italiani risulta negativo (nel 2015 erano 43). Alla fine di luglio 2020 i miliardari “self made” rappresentano il 49% del totale dei miliardari italiani. Tra il 2019 e il 2020 le imprese italiane miliardarie in crescita sono state quelle operanti nei settori Consumer&Retail, Industrial e Financial Services.

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