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Coronavirus: cosa chiude e cosa rimane aperto

Il susseguirsi di decreti sul coronavirus sta creando non poca confusione tra i cittadini – Supermercati, centri commerciali, aeroporti e stazioni, cinema e bar, musei: vediamo cosa si può e cosa non si può fare, cosa rimane aperto e cosa chiude dopo l’ultimo decreto del Governo Conte

Coronavirus: cosa chiude e cosa rimane aperto

L’Italia, tutta Italia, è zona protetta per combattere la diffusione del coronavirus. Lunedì 9 marzo, il Governo ha deciso di estendere a tutto il territorio nazionale le limitazioni già imposte sulla Lombardia e su altre 14 province del Nord, prevedendo però alcune modifiche che incidono fortemente sulla vita dei cittadini.

Il decreto, ormai ribattezzato con l’hashtag #iorestoacasa ed entrato in vigore martedì 10 marzo, ha come effetto primario quello di limitare gli spostamenti dei cittadini (non c’è però un divieto assoluto) in entrata e in uscita, ma anche all’interno dello stesso territorio. Si può uscire da casa solo per motivi di lavoro e salute (con certificato medico) o per comprare farmaci e generi alimentari. Bisognerà però essere dotati di autocertificazione.

Il rapido evolversi degli eventi ha suscitato parecchia confusione nei cittadini, provocando ancora una volta l’assalto a supermercati e farmacie. Molti si chiedono cosa è possibile fare e cosa invece è vietato, quali sono i servizi aperti e quali invece quelli che hanno dovuto chiudere i battenti a causa del coronavirus.

SERVIZI APERTI

Il coronavirus non fermerà il trasporto merci, né le consegne dei corrieri. Attivi anche i servizi di consegna pasti a domicilio. Gli uffici pubblici continueranno a svolgere i loro servizi, così come i mezzi di trasporto. Ma attenzione alla distanza di sicurezza. Aeroporti, stazioni e autostrade rimarranno regolarmente in funzione, ma chi decide di mettersi in viaggio dovrà rispettare le regole sugli spostamenti e sarà soggetto ai controlli delle forze dell’ordine.

Tabella: FIRSTonline

LE LIMITAZIONI PER FERMARE IL CORONAVIRUS

I centri commerciali rimarranno chiusi nei weekend, e durante la settimana dovranno garantire il rispetto della distanza di sicurezza di un metro, evitare assembramenti o code, mentre le strutture di vendita di dimensione medio-grande dovranno chiudere nei festivi e prefestivi. Ristoranti e bar aperti fino alle 18 e chiusi la sera. Supermercati aperti con ingressi contingentati per evitare assembramenti, quindi “inutile prenderli d’assalto”, rassicura il Governo. “Non è necessario e soprattutto è contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni. Non c’è alcuna ragione di affrettarsi perché sarà garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare“, spiega una nota dell’Esecutivo.

Tabella: FIRSTonline

COSA CHIUDE

Musei, cinema, teatri, centri sportivi, piscine con le saracinesche abbassate. Chiusi fino al 3 aprile anche scuole, asili e università. Si fermano eventi e manifestazioni sportive – comprese le partite di serie A -, ma gli atleti professionisti potranno continuare ad allenarsi a porte chiuse. “Resta consentito – si legge nel decreto – esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzate da organismi sportivi internazionali, all’interno degli impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico”.

Tabella: FIRSTonline

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