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Coppa Italia, trionfo Juve: è la quarta vittoria di fila

I bianconeri entrano nella leggenda: nessuno aveva mai vinto Coppa Italia e scudetto per quattro anni consecutivi – Quattro gol al Milan, che va ko anche per gli errori di Donnarumma – Allegri: “I miei sono ragazzi straordinari”

Coppa Italia, trionfo Juve: è la quarta vittoria di fila

La Juve entra nella leggenda. Mai nessuno, prima di Lei, aveva ottenuto 4 accoppiate Coppa Italia-Scudetto consecutive, e visto che al tricolore manca solamente la matematica è già il caso di celebrare questo fantastico, ennesimo, double. Il trofeo di ieri, paradossalmente, era quello più difficile da raggiungere, l’ultimo prima di poter parlare, in modo del tutto legittimo, di dominio assoluto bianconero: è arrivato e questo è ciò che più conta, contribuendo a rendere ancor più incredibile il ciclo di vittorie degli ultimi 7 anni.

Dall’altra parte va registrato il fallimento del Milan, costretto a fare i conti con una delle stagioni più tristi della sua storia: i 230 milioni spesi in estate stonano con il sesto posto, peraltro tutt’altro che certo, in classifica e, soprattutto, con il 4-0 di ieri sera, peggior risultato di sempre nelle finali giocate da 119 anni a questa parte. Un ko che si spiega con le qualità della Juve, ormai specializzata nel capitalizzare al massimo ogni occasione le si presenti davanti e con le deficienze della squadra, in particolare di Donnarumma.

È stato lui il grande protagonista della sfida, però in negativo: i suoi errori clamorosi hanno deciso una sfida che regnava sul filo dell’equilibrio, per quanto i bianconeri fossero già passati in vantaggio con Benatia, spietato nello sfruttare al meglio un corner e portare così i suoi sull’1-0 (56’). Coppa indirizzata verso Torino ma ancora in bilico: poi però Gigio ha letteralmente regalato due gol a Douglas Costa (61’) e ancora Benatia (64’), rendendo così il finale solo un’esibizione.

E quando Kalinic, subentrato all’insufficiente Cutrone (si è visto solo a inizio partita quando ha “sparato” addosso a Buffon da ottima posizione), ha “segnato” nella sua porta (i maligni dicono sia il gol più bello della sua stagione), ecco che il risultato ha assunto proporzioni addirittura umilianti: un trionfo per la Signora, una debacle senza scuse per il Diavolo.

“I ragazzi hanno conquistato il primo trofeo, ora devono festeggiare – ha esultato Allegri – Ci voleva una serata così anche per i nostri tifosi, ora cerchiamo di vincere il campionato e chiudiamo il cerchio. Ricevo tante critiche ma ho pazienza da vendere e aspetto tutti al varco…”.

Parole di rivalsa di chi, a un certo punto, s’è visto addirittura sulla graticola nonostante i tanti trofei conquistati. Il contrario di Gattuso, esaltato dalla critica per un 2018 che sembrava di altissimo livello e che invece torna a casa con una brutta batosta, che rende il finale di stagione davvero complesso.

“È una sconfitta che brucia ma dobbiamo accettarla – le parole del tecnico rossonero – Per 65’ abbiamo fatto un’ottima partita, poi abbiamo commesso alcuni errori di gioventù ma credo che il risultato sia fin troppo penalizzante. Donnarumma? È uno dei portieri più importanti al mondo, poi se la società farà altre scelte allenerò chi avrò a disposizione…”.

Se non è un addio poco ci manca, tanto più che Reina ha già salutato Napoli e non aspetta altro che trasferirsi. Il contrario di Allegri, che forse, dopo questa Coppa, avrà qualche elemento in più per valutare il proprio futuro.

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