Il primo round va alla Juventus. Per la vittoria definitiva serviranno almeno gli altri 90’ di martedì prossimo a Torino, ma certo questo 2-1 in quel di San Siro colora in buona parte la qualificazione alla finale di bianconero. Ora l’Inter, infatti, avrà bisogno di vincere con due gol di scarto o comunque con un minimo di tre: impresa non impossibile, ci mancherebbe, ma quantomeno complicata. Certo, Conte potrà contare su Lukaku (salvo decisioni della procura federale, che ha aperto un’indagine sulla rissa con Ibrahimovic) e Hakimi, non due qualsiasi, ieri assenti per squalifica e invece disponibili martedì, ma solo una grande prova, unita a una disastrosa della Juve, potrà ribaltare il verdetto. Ai punti, probabilmente, il risultato di Milano è fin troppo per i bianconeri, gagliardi nel recuperare lo 0-1 iniziale, d’accordo, ma autori di una gara senza particolari squilli, specialmente in un secondo tempo che ha visto Buffon migliore in campo.
“Abbiamo vinto il primo round, non è ancora sufficiente ma sappiamo che se siamo concentrati possiamo giocarcela con tutti – l’analisi di Pirlo – La svolta è arrivata in Supercoppa, alzare un trofeo ci ha dato grande forza, soprattutto perché è arrivato pochi giorni dopo una brutta sconfitta, abbiamo capito che siamo ancora forti e possiamo competere per tutti gli obiettivi. La sostituzione di Ronaldo? È normale che non fosse contento, ma dobbiamo preservarlo anche per il campionato: se anche esce qualche minuto prima va bene…”.
“Abbiamo fatto tutto noi, commettendo due ingenuità che la Juventus ha sfruttato alla perfezione – ha ribattuto Conte – Abbiamo creato tanto, ma dobbiamo essere più cinici, contro la Juventus devi concretizzare: la prestazione è stata ottima, c’è solo il risultato di negativo. Abbiamo messo alle corde i bianconeri, dispiace perché meritavamo molto, ma molto di più del risultato finale. Inevitabile che dopo un 2-1 in casa devi vincere con 3 gol di scarto, non sarà una passeggiata, la Juventus non è l’ultima della classe…”.
Alla vigilia avevamo ipotizzato una partita bloccata, salvo che qualcuno non segnasse subito, facendo saltare tutti gli equilibri. Così è stato, perché dopo appena 9’ Lautaro Martinez ha trovato l’1-0 finalizzando alla grande un contropiede di Barella, costringendo la Juve a tirare fuori gli artigli. La squadra di Pirlo, punita con le stesse modalità del campionato (allora l’assist di Barella, sempre dalla destra, fu per Vidal), ha saputo reagire, anche perché l’Inter si è fatta male da sola. Al 26’ Young si è fatto sorprendere da Cuadrado, commettendo un fallo da rigore tanto netto quanto inutile: il pallone crossato da Bernardeschi, infatti, sarebbe finito sugli spalti, ma la trattenuta ha indotto Calvarese a indicare il dischetto.
Lì si è svegliato Ronaldo, che dopo aver trasformato dagli undici metri ha colpito ancora, questa volta sfruttando un errore da matita rossa della coppia Bastoni-Handanovic: vado io, vai tu, alla fine è andato CR7, per il gol del definitivo 2-1 (35’). Già, perché nonostante un secondo tempo all’arrembaggio l’Inter non è riuscita a pareggiare, fermata da un’imprecisione cronica sotto porta (quanto è mancato Lukaku…) e da due grandi interventi di Demiral e Buffon, il primo capace di salvare a porta sguarnita su Sanchez, il secondo di respingere un tiro ravvicinato di Darmian. La girandola di sostituzioni (dentro Perisic, Eriksen, Sensi e Pinamonti per Conte, Danilo, Arthur, Morata e Chiesa per Pirlo) non ha cambiato nulla, consegnando agli atti una vittoria bianconera che ha tutta l’aria di essere molto preziosa, seppur non definitiva. Per quella servirà non perdere tra una settimana, oppure farlo per 1-0: le premesse per la finale del 26 maggio ci sono tutte, anche se l’Inter, c’è da scommetterci, venderà cara la pelle.