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Coppa Italia: Juve e Toro si giocano tutto nel derby di stasera

Non accadeva da 22 anni che Juve e Toro si giocassero il passaggio al turno successivo di Coppa Italia in un derby – La Juve, che detiene il trofeo, vuole andare avanti e limita il turnover a Neto, Rugani, Hernanes e Zaza – Rientra Morata – Ma i granata di Ventura meditano il colpaccio pur non dimenticando il campionato

Coppa Italia: Juve e Toro si giocano tutto nel derby di stasera

Il derby che non ti aspetti. Juventus e Torino si ritrovano di fronte per la seconda volta in poche settimane e già questa, di per sé, è una bella novità. La cosa veramente insolita è però la cornice, quella Coppa Italia che di rado ha portato sullo stesso ring bianconeri e granata. Dei 189 precedenti complessivi infatti solo 16 riguardano la coppa nazionale e l’ultimo risale addirittura a 22 anni fa: era il 21 marzo 1993 e al Torino bastò un pareggio (2-2 con gol di Poggi e Aguilera) per espugnare il Delle Alpi juventino e raggiungere la Roma in finale. 

Oggi la storia è diversa e non solo perché i detentori del trofeo sono i bianconeri. La formula è cambiata e dunque, per la prima volta dopo tempo immemore, Juve e Toro si giocheranno la posta in gara secca nel catino dello Stadium. Una mano sola ma pesantissima, una sorta di all-in che deciderà, almeno fino al prossimo derby di campionato, il colore di una città intera. 

“Sarà una sfida difficile e complicata – il pensiero di Allegri. – Entrambe le squadre stanno bene ed entrambe tengono a vincere per superare il turno. Il Toro è complicato da affrontare, fa giocare male gli avversari e poi questa sarà una partita secca”. Massimo rispetto insomma, d’altronde il tecnico toscano ha sempre sofferto il derby della Mole. Su 3 disputati ne ha vinti 2, questo è vero, ma entrambi sono stati conquistati a recupero inoltrato (Pirlo al 96’ e Cuadrado al 94’) mentre il terzo è stato vinto dal Toro, che ha interrotto così un’astinenza che durava da quasi 20 anni. 

Merito soprattutto di Ventura, capace di riportare i granata ad essere competitivi come non accadeva da tanto (troppo) tempo. Davide e Golia, insomma, non sono più così lontani ma questo non significa che la Juve non parta favorita. Anche perché la squadra di Allegri vive un momento d’oro, ironia della sorte cominciato proprio con la vittoria nel derby di campionato. Quel sabato di ottobre è partita una cavalcata che ha portato 6 vittorie consecutive, una classifica decisamente migliore e un morale, se possibile, ancora più alto. 

Lo scudetto è tornato obiettivo concreto, ragion per cui Allegri, pur rispettando la competizione, terrà un occhio puntato sulla partita di domenica contro il Carpi. L’idea è quella di confermare il 3-5-2 delle ultime uscite ma non è da escludere un ritorno al 4-3-1-2, magari sfruttando il rientro di Hernanes, di nuovo abile e arruolato dopo un mese di assenza. Il turnover riguarderà tutti i reparti: porta, difesa, centrocampo e attacco. 

Tra i pali si vedrà Neto, davanti a lui l’attesissimo Rugani assieme a due tra Barzagli, Bonucci e Chiellini. Sulle fasce toccherà a Lichtsteiner e Alex Sandro (entrambi in panchina con la Fiorentina), là in mezzo invece mediana d’ordinanza con Khedira, Marchisio e Pogba. In attacco panchina sicura per Dybala: il posto al fianco del sicuro Morata se lo contendono Zaza e Mandzukic. 

Qualche dubbio anche per Giampiero Ventura, costretto a dividersi tra la voglia di derby e la gara di domenica con l’Udinese. Il suo 3-5-2 dovrebbe svilupparsi con il giovane Ichazo in porta, Bovo, Glik e Moretti in difesa, Bruno Peres, Acquah, Vives, Baselli e Molinaro a centrocampo, Quagliarella e Baselli (favorito su Maxi Lopez) in attacco. 

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