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Contro il caro gas, Verona passa alla geotermia. Il teleriscaldamento prenderà energia dal sottosuolo

Il progetto è il primo da realizzare in una media città italiana. L’utilità nazionale di aumentare la ricerca

Contro il caro gas, Verona passa alla geotermia. Il teleriscaldamento prenderà energia dal sottosuolo

Per risparmiare sul gas si può anche bucare il sottosuolo e cercare nuova energia. Non può farlo chiunque, chiaramente, ma solo società autorizzate e che gestiscono servizi. A Verona lo ha fatto la multiutility Agsm Aim che ha annunciato un progetto di geotermia per il teleriscladamento. E’ la prima città italiana che converte gli impianti in epoca di transizione energetica.

I clienti allacciati alla rete saranno servizi da una fonte di cui, si dice, il territorio veronese è ricco. Quando lo hanno annunciato in Comune è stato spiegato che nel giro di qualche anno si risparmierà più del 40% del gas consumato oggi, diminuendo anche le emissioni di CO2 di circa 30 mila tonnellate. Numeri pesanti per una media città come Verona, dove Agsm Aim ha deciso di contenere i costi per i cittadini e le imprese servite.

I buoni esempi di sfruttamento della geotermia si trovano soprattutto in Toscana. Ma in Veneto si guarda avanti mutuando, se vogliamo, esperienze consolidate sebbene non abbastanza tutelate dai provvedimenti governativi. La battaglia per il riconoscimento della funzione strategica della geotermia è sempre in primo piano con la ricerca di uno spazio più esteso verso i finanziamenti pubblici.

I prezzi del gas anche nel 2024 saranno segnati da variazioni importanti. Si capisce che ciò su cui Verona intende spingere è la disponibilità di fonti alternative ai vecchi combustibili. Il Progetto Geotermia ha preso corpo poche settimane fa, è nel piano industriale dell’azienda a capitale pubblico e porterà alla costituzione di una nuova società che si occuperà della realizzazione della geotermia.

L’obiettivo principale è il risparmio

“Investire in geotermia significa recuperare calore tramite una fonte che fornisce energia rinnovabile a emissioni zero. Un progetto che il Comune sostiene con forza e che dimostra come la transizione energetica possa portare vantaggi grazie alla stabilizzazione del prezzo” ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Tommaso Ferrari. I lavori riguarderanno nuovi pozzi vicino alle cinque centrali di cogenerazione in Verona e in futuro anche per le centrali di teleriscaldamento di Vicenza.

Nelle centrali saranno immessi minori quantitativi di gas i cui costi dovranno tradursi in risparmi finali per i veronesi. Tutta l’acqua calda che sarà prelevata sarà immessa nella rete con le tecnologie presenti sul mercato. Quanto agli impatti ambientali Verona aspira ad un primato: 31 mila tonnellate di CO2 all’anno in meno equivalgono a 2.300 ettari di bosco da realizzare.

La vicenda è un monito per le pianificazioni energetiche locali e nazionali. Quanto calore non sfruttato c’è sotto i nostri piedi? Va detto che le ricerche e le concessioni per lo sfruttamento della risorsa vengono anche contestate da gruppi di ambientalisti in alcune zone del Paese, ma la forza energetica e l’opportunità di creare nuovi campi di estrazione è utile a diversificare i nostri fabbisogni. Verona dimostra di averlo fatto.

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