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Conti pubblici: pericolo di nuove manovre, forse già da quest’anno

L’Italia potrebbe non essere in grado di coprire una serie di spese, dalla cassa integrazione alle missioni militari all’estero – Nel Def si prospetta il ricorso a nuovi interventi di varia intensità (da 20 a 60 miliardi) a seconda che nel 2015 l’Imu venga confermata o abolita.

Conti pubblici: pericolo di nuove manovre, forse già da quest’anno

Il governo ancora non c’è, ma quando sarà costituito dovrà probabilmente metter mano ancora una volta ai conti pubblici. Il rischio di una nuova manovra nel 2013 – smentito più volte da Mario Monti – a quanto pare esiste: l’Italia potrebbe non essere in grado di coprire una serie di spese, dalla cassa integrazione alle missioni militari all’estero. Il pericolo diventa quasi certezza se si guarda al 2015, quando scadranno l’Imu sulla prima casa e l’aumento dei moltiplicatori con cui si calcola la rendita catastale. Per non parlare degli altri due miliardi l’anno da trovare dopo che la Corte costituzionale ha bocciato i nuovi ticket sanitari. 

Nell’ultimo Def non si fa riferimento esplicito a nuove manovre finanziarie per quest’anno, ma si prospetta il ricorso a nuovi interventi di varia intensità a seconda che l’Imu venga confermata o abolita. In particolare – senza tener conto del fiscal compact che ci impone di ridurre il debito pubblico di un ventesimo l’anno a partire dal 2015 -, per proseguire il calo tendenziale dell’indebitamento e mantenere il pareggio di bilancio strutturale, si parla di manovre per 20 miliardi nel triennio 2015-2017 se l’attuale tassazione sulla casa sarà confermata. Se si sceglierà di abolirla o modificarla, le risorse da reperire schizzeranno a 60 miliardi.

Il responsabile economico del Partito Democratico Stefano Fassina e il relatore della finanziaria per il Pd Pierpaolo Baretta parlano inoltre della necessità di una manovra aggiuntiva da 6 a 8 miliardi di euro nel 2013. L’obiettivo sarebbe il finanziamento di una serie di voci: l’ulteriore rinvio della Tares e dell’aumento della terza aliquota Iva, la cassa integrazione in deroga, gli esodati, le missioni all’estero, i contratti di servizio con Anas, Poste, Ferrovie e il bonus del 55% per le ristrutturazioni green. 

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