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Conti correnti e carte di credito: tutti i dati all’Anagrafe del Fisco

Banche e Poste devono comunicare all’Agenzia delle Entrate entro giovedì 31 marzo un fiume di numeri: saldi d’inizio e fine anno del conto corrente, giacenza media e movimentazione, depositi e investimenti, dati sull’utilizzo delle carte di credito e perfino sui bancomat

Da giovedì 31 marzo inizia ufficialmente il grande fratello fiscale, ovvero l’anagrafe dei rapporti finanziari istituita con il decreto Salva Italia nel 2011. Entro questa data le banche, le Poste e gli altri operatori finanziari dovranno comunicare una serie di dati sui loro clienti relativi al 2015. La lista delle informazioni comprende saldi d’inizio e fine anno del conto corrente, giacenza media e movimentazione, depositi e investimenti, dati sull’utilizzo delle carte di credito e sui bancomat. Perfino il numero di accessi alle cassette di sicurezza.

Il Fisco userà questi dati per incrociarli con i dati sui redditi dichiarati per verificare le posizioni poco chiare. La cyber-operazione anti evasione entra così a regime con l’obiettivo di recuperare risorse sottratte allo Stato e di battere il record storico di 14,9 miliardi raggiunto lo scorso anno.

La legge di Stabilità 2015 ha cancellato il riferimento alle “liste selettive” di contribuenti sospetti che sarebbero dovute scaturire dall’incrocio dei dati finanziari con i redditi e ha optato per un più generico riferimento alle “analisi del rischio di evasione”.

Questa formulazione, ha sottolineato in Parlamento il garante per la Privacy, Antonello Soro, “impedisce di fatto un controllo generalizzato e diffuso di tutti i contribuenti”. Soro ha inoltre chiesto una serie di garanzie sulla trasmissione “totalmente automatizzata” dei dati per evitare accessi impropri e che gli stessi vengano cancellati dopo sei anni, termine massimo per gli eventuali accertamenti.

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