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Conte: “Evitare procedura d’infrazione, ma non cambiamo linea”

Il Premier alla Camera poco prima del consiglio dei ministri – Sulle nomine europee: “Vogliamo un portafoglio economico di prima linea”. Ma restano le divergenze nel governo sulle misure da sottoporre a Bruxelles – Juncker risponde a distanza: “Rispettare le regole europee”

Conte: “Evitare procedura d’infrazione, ma non cambiamo linea”

Entra nel vivo il dibattito sulla procedura di infrazione che, dopo la proposta della commissione e il primo via libera dell’Eurogruppo, l’Ecofin potrebbe comminare all’Italia il prossimo 9 luglio. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte hanno più volte affermato la volontà del nostro Paese di “evitarla a tutti i costi”. Intenzione ribadita dal Premier anche nel corso delle comunicazioni alla Camera sul Consiglio Ue in programma per il 20-21 giugno: “Quanto al tema della procedura d’infrazione – ha dichiarato Conte – ho avuto modo di affermare, anche pubblicamente, che siamo tutti determinati ad evitarla ma anche che siamo ben convinti della nostra politica economica. Su queste basi, intendiamo mantenere un dialogo costruttivo con l’Unione Europea, e questa nostra determinazione e disponibilità le sto rappresentando con chiarezza anche ai vertici istituzionali dell’Unione e ai miei omologhi”.

Conte si è detto contrario “a decisioni divisive” in sede di Eurosummit sulla possibile procedura di infrazione, chiarendo anche che “Non riteniamo che vi siano i giusti presupposti in merito”.  

Parole pronunciate proprio mentre il Governo si riunisce per per preparare una risposta sui tanti dubbi sollevati da Bruxelles: “L’Italia – ha continuato il Premier – intende rispettare le regole europee, senza che ciò impedisca che, come Paese fondatore e terza economia del continente, ci facciamo anche portatori di una riflessione incisiva su come adeguare le regole stesse affinché l’Unione sia attrezzata ad affrontare crisi finanziarie sistemiche e globali e assicuri un effettivo equilibrio tra stabilità e crescita e tra riduzione e condivisione dei rischi. Binomi, questi – ha rimarcato il capo del Governo – complementari e non in contrasto tra loro come continuano a sostenere i fautori di un approccio procedurale che ha costretto l’Europa a criticare ex post proprie decisioni e misure che sono poi i cittadini europei ad aver pagato e a rischiare di pagare in prospettiva. Il che comporta un prezzo molto elevato non solo per la coesione sociale ed economica di interi Stati Membri, ma per la credibilità stessa del progetto europeo, una credibilità che i fautori dell’austerity a oltranza dichiarano, almeno a parole, di avere a cuore”.

A Conte risponde a distanza il presidente della commissione Europea, Jean Claude Juncker, che dal forum di Sintra ribadisce:”È importante rispettare le regole per quanto possano essere complesse” tenendo comunque conto che le regole contengono di per sé “elementi di flessibilità”.

Il Premier è intervenuto anche sulle nomine che saranno al centro del prossimo Consiglio Ue chiedendo per l’Italia un commissario economico di primo piano. Secondo il capo del Governo “è di fondamentale importanza che da tale confronto emerga un segnale ai cittadini circa la capacità di tenere conto della domanda di cambiamento” emerso dalle elezioni europee. Conte ha poi affermato di volere un portafoglio economico di prima linea nella prossima commissione Ue allo scopo di far partire quel cambiamento richiesto dai cittadini e di attuare politiche di crescite che non siano più, come nel passato, antitetiche alla stabilità.

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