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Consumi record: +2,1% a luglio, è la crescita più alta dal 2010

Dopo la revisione al rialzo del Pil e la ripresa dei consumi già segnalata dall’Istat a giugno, la Confcommercio segnala un forte balzo nel mese di luglio – Comincia a pesare sui consumi anche il taglio degli 80 euro al mese di Irpef deciso dal governo Renzi per i lavoratori dipendenti più deboli, come già documentato dalla Banca d’Italia – Renzi soddisfatto

Consumi record: +2,1% a luglio, è la crescita più alta dal 2010

Consumi in netta ripresa a luglio. L’indicatore di Confcommercio registra a luglio 2015 una crescita dello 0,4% rispetto a giugno ed un incremento del 2,1% tendenziale, la variazione più elevata degli ultimi cinque anni. Lo ha comunicato stamattina il Centro Studi dell’associazione di categoria del commercio.

“Dopo un semestre di ripresa dell’attività economica, emergono segnali incoraggianti nel mercato del lavoro: a luglio, infatti, per il secondo mese consecutivo gli occupati, al netto dei fattori stagionali, aumentano in termini congiunturali di 44 mila unità”, registra inoltre Confcommercio.

I dati diffusi oggi confermano il trend che Confcommercio aveva già da qualche mese segnalato ma con un balzo decisamente più incoraggiante. Si tratta di cifre in linea con i riscontri dell‘Istat secondo secondo cui a giugno l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio è diminuito dello 0,3% rispetto a maggio 2015 ma segnava una crescita dell’1,7% su base annuale, la più ampia dall’aprile 2014. Inoltre sono il secondo segnale incoraggiante arrivato a settembre, dopo la revisione al rialzo del Pil (da 0.2 a 0,3%) operata dall’istituto di statistica.

Sui consumi comincia a sentirsi l’effetto benefico del taglio degli 80 euro al mese di Irpef per i lavoratori dipendenti più deboli deciso dal Governo Renzi, come ha documentato anche la Banca d’Italia. “E’ il segnale che l’Italia è ripartita”. 

 Il direttore dell’ufficio studi, Mariano Bella, ha spiegato che i dati degli ultimi mesi confermano il miglioramento della domanda per consumi sostenuta in larga parte da un nuovo ciclo di acquisti di beni durevoli. “Attrattori dei consumi nei primi 7 mesi del 2015 sono i beni e i servizi per la mobilità, complici, anche gli aumenti dei carburanti e del trasporto pubblico (+6,2%), – ha detto Bella – e inoltre i beni e servizi per le comunicazioni, dunque apparecchi tecnologici come telefonini e computer (dei quali cresce anche l’import) e i consumi legati al turismo, alberghi e consumazioni fuori casa (+ 1%). Mentre l’aumento di alimentari, bevande e tabacchi è di solo 0,5%”.

 Secondo l’Ufficio studi l’inflazione dovrebbe registrare a settembre un calo dello 0,3% su mese e un aumento di pari entità su anno
Infine, riguardo all’evoluzione del Pil nei prossimi trimestri, che vede una crescita dell’1,4% tendenziale nel terzo trimestre e del 2% nel quarto, il Governo potrebbe raccogliere la sfida di mantenere una crescita a questo livello (vicino al 2%) anche nella media del 2016 grazie a politiche fiscali distensive.

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