Dal 2022 il congedo di paternità obbligatorio e facoltativo per i lavoratori dipendenti diventa strutturale e quindi non ha più bisogno di essere rinnovato ogni anno. Lo sottolinea l’Inps in una nota, ricordando che l’innovazione è stata introdotta con la manovra 2022.
Ecco una breve guida al congedo di paternità che risponde, in sintesi, ai dubbi più comuni.
1) Congedo di paternità 2022: quanto dura?
Le regole del congedo di paternità sono semplici: nei primi cinque mesi di vita del figlio, gli uomini con un contratto da dipendente possono restare a casa per 10 giorni, anche non continuativi, senza perdere nemmeno un euro di stipendio. L’indennità, infatti, copre il 100% della retribuzione.
2) Chi ne ha diritto?
Non solo i padri naturali, ma anche quelli adottivi, affidatari o collocatari. In questi casi si può beneficiare del congedo di paternità entro il quinto mese dall’ingresso in famiglia o in Italia (a seconda che l’adozione sia nazionale o internazionale), oppure dall’affidamento. L’unica condizione è che il padre sia un lavoratore dipendente.
3) Il congedo di paternità è alternativo a quello di maternità?
No. Su questo punto l’Inps è molto chiara: “Il diritto al congedo obbligatorio del padre si aggiunge al diritto della madre e spetta indipendentemente dal congedo di maternità”.
4) Che differenza c’è fra congedo obbligatorio e facoltativo?
Sempre entro il quinto mese dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del bambino, “il papà può richiedere anche un giorno di congedo facoltativo con il riconoscimento di un’indennità pari al 100% della retribuzione”, scrive ancora l’Inps, aggiungendo che in questo caso, però, “la domanda è alternativa al periodo di astensione obbligatoria che spetta alla madre”.
5) Come fare domanda per il congedo di paternità?
I dipendenti del settore privato che riceveranno l’indennità direttamente dall’Inps possono fare domanda in tre modi:
- Attraverso il sito dell’Inps.
- Via telefono, al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure allo 06 164 164 da rete mobile.
- Tramite gli enti di patronato.
Se invece l’indennità viene anticipata dal datore di lavoro, i dipendenti del settore privato possono comunicare direttamente a lui “la fruizione del congedo, senza necessità di presentare domanda all’Inps”, conclude l’Istituto.