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Condono, Bankitalia avverte il Governo: “Ne abbiamo già fatti molti”

Anche via Nazionale ha detto la sua sui condoni richiamando il Governo alla cautela – Se si guarda anche alle precedenti legislature si contano già 3 scudi fiscali e se si aggiungono le sanatorie l’elenco si allunga – Il responsabile della ricerca economica di palazzo Koch, Daniele Franco, avverte: “Un condono non aiuta a combattere l’evasione fiscale”.

Condono, Bankitalia avverte il Governo: “Ne abbiamo già fatti molti”

Da Bankitalia arriva se non proprio uno stop, un deciso suggerimento alla cautela: ne sono stati fatti già tanti. E’ il responsabile della ricerca economica dell’istituto centrale, Daniele Franco, sentito sul disegno di legge di stabilità (la ex Finanziaria) a lanciare il segnale. “Sarei cauto sull’utilizzo dei condoni: ne abbiamo già avuti tanti. Questo è un Paese in cui l’evasione fiscale è molto ampia e c’è il rischio che un condono possa non aiutarci a uscire da questa situazione”, ha sottolineato Franco nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

Le sanatorie, ha aggiunto, “hanno ovviamente pro e contro: avere gettito, chiudere situazioni passate e avere risorse per interventi utili” rientrano tra i punti favorevoli. Dall’altro lato, invece, ci sono “effetti distorsivi risultanti dal segnale che viene mandato al contribuente”. E del resto, se si guarda ai provvedimenti già varati da questo e dal precedente Governo Berlusconi (tra la XIV e XVI legislatura c’è di mezzo il Governo Prodi, che però non ha lasciato in eredità alcun provvedimento di condono), si vede come le sanatorie siano più che ricorrenti.

Solo in questa legislatura si è già proceduto a riesumare lo “scudo fiscale” che era stato varato in occasione dell’introduzione dell’euro (XIV legislatura, Berlusconi premier). Sull’onda di quello precedente, il Governo ha messo a punto altri due decreti, entrambi volti a rimpatriare o regolarizzare le attività detenute all’estero (dl 78/2009 e 194/ 2009): lo “scudo fiscale 2” e lo “scudo fiscale 3”.

Lungo l’elenco delle sanatorie targate Berlusconi nella quattordicesima legislatura: oltre allo “scudo fiscale” si va dagli obblighi previdenziali alla integrazione degli imponibili dichiarati, dall’Iva alle imposte di registro e catastali, dai canoni di abbonamento Rai alle tassa automobilistica, passando per la chiusura delle lite fiscali pendenti. E poi c’è il condono edilizio. E questo è un altro capitolo corposo.

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