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Condono 2024: in arrivo la pace edilizia per sanare le difformità degli immobili. Ecco cosa si potrà fare

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha presentato un primo pacchetto di norme per regolarizzare le piccole difformità presenti nell’80% del patrimonio immobiliare italiano. L’obiettivo è tutelare i piccoli proprietari e liberare gli uffici comunali dalle pratiche arretrate

Condono 2024: in arrivo la pace edilizia per sanare le difformità degli immobili. Ecco cosa si potrà fare

Lo chiedeva Matteo Salvini da tempo. E ora, con le elezioni europee in arrivo, torna di moda un nuovo condono edilizio. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) sta elaborando un pacchetto di norme per intervenire sulle questioni immobiliari, in risposta alle richieste delle amministrazioni territoriali, delle associazioni e degli enti del settore edilizio.

Le misure, note come “pace edilizia“, sono state pubblicate sul sito del ministero e mirano a sanare le difformità interne agli edifici, liberando gli uffici comunali da pratiche accumulate nel corso di decenni. Il Ministro Salvini, già intervenuto su questo tema all’inizio dell’anno, ne aveva ribadito l’importanza di questa iniziativa invocando una legge per “sanare tutte le difformità interne alle abitazioni che stanno bloccando milioni di italiani e di immobili che potrebbero essere tranquillamente rimessi sul mercato liberando gli uffici comunali da centinaia, migliaia di pratiche che si accumulano da 40 anni”.

Cosa si potrà sanare

Il Mit, seguendo le richieste del settore, si appresta dunque a introdurre normative che puntano a regolarizzare le piccole difformità presenti nell’80% del patrimonio immobiliare italiano, come indicato da uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri.

Le difformità che il pacchetto normativo mira a sanare includono quelle di natura formale, legate alle interpretazioni incerte delle leggi vigenti; le difformità edilizie “interne”, che riguardano modifiche minori apportate dai proprietari alle singole unità immobiliari; e quelle che, sebbene avrebbero potuto essere regolarizzate all’epoca dell’intervento, non possono essere sanate oggi a causa di restrizioni normative, come la “doppia conforme”. Inoltre, si prevede di consentire i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.

Le linee guida emerse dalle proposte raccolte nelle precedenti riunioni sono state presentate durante una riunione sul piano casa presso il Mit. Questa riunione, presieduta dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, insieme al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (Dipe) e rappresentanti di circa 50 istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore, ha contribuito alla formulazione della bozza normativa.

L’obiettivo è tutelare i piccoli proprietari

L’obiettivo principale di questo pacchetto normativo, spiega il Mit, “è tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa”. Parallelamente, si mira a ridurre il “lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie”. Si prevede, inoltre, un intervento sulle “procedure amministrative per garantire risposte tempestive e certe ai cittadini”, nel contesto di una semplificazione e di un miglioramento dell’efficienza amministrativa.

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