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Competitività dell’Innovazione Tecnologica:secondo l’EIU index l’Italia sale dal 24 al 23esimo posto

Pubblicato l’IT Industry Competitiveness Index: nell’ultimo biennio il nostro Paese ha recuperato una posizione nel ranking mondiale, che vede ancora al primo posto gli Usa. Buone le valutazioni su ambiente economico e sistema legale, male invece (ma migliorano) la ricerca e lo sviluppo

Competitività dell’Innovazione Tecnologica:secondo l’EIU index l’Italia sale dal 24 al 23esimo posto

Nella competitività l’Italia riesce finalmente a invertire la marcia: invece della flessione, registriamo un passo avanti. Dopo la doccia fredda di Assinform sul mercato IT, infatti, ci pensa l’Economist Intelligence Unit attraverso la pubblicazione dell’IT Industry Competitiveness Index a dare una buona notizia: l’Italia guadagna una posizione e sale dal 24esimo al 23esimo posto nell’indice globale di competitività dell’Information Technology.

Giunto alla quarta edizione dal 2007, l’Index riferisce di 66 nazioni in funzione di una serie di indicatori che riflettono le aree critiche giudicate fondamentali perchè un settore IT sia fortemente innovativo: il complessivo contesto economico, l’infrastruttura IT disponibile, il capitale umano, l’avanzamento della ricerca e sviluppo, il sistema giudiziario e gli incentivi offerti dal settore pubblico allo sviluppo industriale nel Paese in questione.

Al vertice dell’edizione 2011 si trovano ancora una volta gli Stati Uniti, seguiti da Finlandia, Singapore, Svezia e Regno Unito. Il nostro Paese guadagna una posizione nella classifica globale, salendo alla 23esima nell’arco di due anni, grazie a migliori valutazioni sull’ambiente economico (che ottiene un punteggio di 74,7 su un totale di 100, ossia un miglioramento pari a 2 rispetto all’edizione 2009), sulla ricerca e sviluppo (punteggio 25,4, con un miglioramento pari a 9 rispetto al 2009) e sul sistema legale (valutazione 80, miglioramento di 7 rispetto al 2009).

Lo studio di quest’anno rivela che le nazioni tradizionalmente forti nell’IT mantengono le rispettive posizioni di leadership in parte anche perchè “vantaggio genera vantaggio”: in pratica, in anni di investimenti esse hanno costruito solide basi per l’innovazione tecnologica e ora continuano a raccoglierne i frutti.

Tuttavia, nuove nazioni emergono, anche con grandi balzi in avanti, come la Malesia, che ha conquistato 11 posizioni, l’India (+10 posizioni), e anche Singapore, Messico, Austria, Germania e Polonia.

Matteo Mille, Presidente di BSA Italia, commenta così il traguardo: “Risulta chiaro che nessuna nazione detiene a priori il monopolio della tecnologia all’avanguardia: ci sono formule che hanno dimostrato la propria efficacia, e chiunque è libero di avvalersene nella sfida per il successo. Per questo affermiamo che la tendenza, per quanto attiene la competizione nell’IT, è verso un mondo pluricentrico. L’Italia, abbiamo visto, gode di buone valutazioni sul proprio sistema economico e legale, e sta lentamente migliorando nell’investimento in ricerca e sviluppo, anche se prevalentemente grazie all’investimento delle imprese private. Infatti il nostro Paese riceve solo un 50 su 100 sulle infrastrutture IT (-2,5 punti rispetto al 2009), un 47 sul capitale umano (-1,4 punti) e 63,2 (-1 punto) in relazione ai supporti pubblici allo sviluppo industriale, su cui sara’ opportuno concentrare gli sforzi nei prossimi anni. Come dimostra l’esperienza internazionale, l’impegno sarà ben remunerato”.

Guarda il sito dell’Economist Intelligence Unit

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