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Competenze Ict: il lavoro c’è, ma i posti restano scoperti

L’Osservatorio curato dalle associazioni Ict di Confindustria segnala la forte richiesta di laureati in informatica che sono ancora pochi mentre sono troppi i diplomati. Nei percorsi universitaria stanno entrando Big Data, Data Science e Cybersecurity ma rimangono ancora irrisolti molti problemi nella formazione

Competenze Ict: il lavoro c’è, ma i posti restano scoperti

Competenze digitali. Il lavoro c’è ma ma molte posizioni restano scoperte. La stima, dell’Osservatorio condotto dalle Associazioni Assinform, Assintel e Assinter Confindustria, è che nel triennio 2016-2018 si potrebbero creare 85.000 nuovi posti di lavoro che richiedono specializzazione in ICT, a fronte di un’occupazione complessiva che potrebbe salire da qui al 2018 del 3,5% annuo e raggiungere le 624.000 unità.

Di questi 85.000 nuovi posti di lavoro creati, fino a circa 28.000 sono riferibili al 2016, come riscontrato nelle web vacancies per le posizioni fino a due anni di esperienza. Per queste posizioni il mercato richiede il 62% di laureati e il 38% di diplomati, ma il nostro sistema formativo propone troppi diplomati (8.400 in eccesso) e troppo pochi laureati in percorsi ICT (deficit di 4.400). La buona notizia è che le immatricolazioni in facoltà dell’area ICT crescono di anno in anno, sono 26.000 nell’attuale anno accademico segnando un +11% rispetto a quello precedente,  tuttavia è alto il tasso di abbandono (60%), soprattutto nelle triennali di informatica.

Nei percorsi universitari stanno via via entrando le competenze legate a Big Data, Data Science, Cybersecurity, resta trascurato il Cloud. Nelle facoltà non ICT le competenze digitali sono invece  trascurate, nessuna formazione in proposito per circa la metà dei 4.362 corsi di laurea esistenti. Stanno in compenso aumentando, seppur lentamente, le collaborazioni fra scuola, università, imprese e associazioni: è decisamente un’area strategica da amplificare, superando i problemi legati alla dispersione del quadro normativo, al coordinamento organizzativo e all’accesso agli incentivi.

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