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Cinque Stelle e Pd, primo incontro: “Non ci sono problemi insormontabili”

Nel primo incontro tra Pd e Cinque Stelle (assenti Zingaretti e Di Maio) i grillini insistono: “Il taglio dei parlamentari è irrinunciabile”, anche se non necessariamente immediato – Il Pd non lo esclude ma vuole collocarlo all’interno della riforma elettorale – Il clima sembra positivo

Cinque Stelle e Pd, primo incontro: “Non ci sono problemi insormontabili”

“Clima positivo e nessun ostacolo insormontabile”. Queste le parole del Partito democratico, per bocca del capogruppo renziano al Senato Andrea Marcucci, dopo il confronto con i colleghi del Movimento 5 Stelle per verificare i presupposti di una nuova maggioranza, per dare eventualmente vita a una nuova alleanza di governo dopo la brusca fine dell’esecutivo legastellato. Di tempo ce ne è poco: i partiti dovranno tornare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella martedì, e quello di oggi è stato solo il primo incontro tra Pd e Cinque Stelle: “Sono ottimista – ha proseguito Marcucci -, la riunione si è svolta in un clima assolutamente costruttivo e questo ci fa ben sperare sulle prospettive”. Un po’ più prudenti Graziano Delrio ma soprattutto il vicesegretario del’area Zingaretti, Andrea Orlando, anche loro presenti al confronto che è durato un paio d’ore.

“Stiamo facendo un tentativo”, ha detto Delrio, ammettendo tuttavia che con i grillini c’è stata finora “un’ampia convergenza sull’agenda sociale e sull’ambiente”. “Abbiamo chiesto garanzie su un’interlocuzione unica”, ha invece commentato Orlando davanti ai giornalisti, alludendo al fatto che la trattativa potrebbe complicarsi qualora il Movimento 5 Stelle continuasse a lasciare la porta aperta all’ex alleato Matteo Salvini e alla Lega. La quale, da parte sua, sta lavorando sotto traccia per avvelenare i pozzi: “Veramente volete portare al governo il partito di Bibbiano? Le porte e le vie della Lega sono infinite pur di evitare un esecutivo con Renzi”, ha detto il ministro dell’Interno su Facebook, e anche il pentastellato Alessandro Di Battista sembra essere su quella linea.

Il Movimento 5 Stelle dopo l’incontro ha espresso ancora una volta la necessità di chiarirsi col Pd innanzitutto su un punto: il taglio del numero dei parlamentari. Luigi Di Maio, che non ha partecipato al vertice ma era a Montecitorio, si è limitato a dire: “Il nostro obiettivo è approvare i nostri 10 punti e su quei punti ci è stata data una disponibilità da parte del Pd, ma vedo anche che già litigano”, ha detto il vicepremier uscente, che alla domanda “Avete chiuso con la Lega?” non ha però risposto. Hanno però risposto, uscendo da Montecitorio, i capigruppo M5S Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, che hanno confermato le sensazioni positive espresse dai colleghi dem, e precisato che “non c’è alcun tavolo aperto con la Lega”.

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