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Cinema: è morto Elio Pandolfi, attore, cantante e regista

In ricordo di Elio Pandolfi, cantante e attore appena scomparso: la sua storia

Cinema: è morto Elio Pandolfi, attore, cantante e regista

Elio Pandolfi è l’ultimo esponente di quella gloriosa e talentuosa schiera di performers eclettici e raffinati che hanno dato lustro allo spettacolo italiano. Attore, doppiatore, cantante, imitatore, e regista di cortometraggi curiosi e innovativi.

Ma Pandolfi rientra anche in quella schiera di artisti che in Italia sono underrated: ha, forse, pagato la sua libertà intellettuale, il rifiuto del compromesso, il suo non essere schierato apertamente come alcuni suoi colleghi che, pur di talento, sono stati avvantaggiati da una visibile appartenenza al politically correct.Di questo Elio se ne doleva spesso, tuttavia avendo un carattere solare (mai nome fu più appropriato!) faceva un sospiro e subito una battuta sagace per scacciare quell’ombra passeggera.

Non aveva rimpianti, era troppo affamato di novità per indugiare sul passato a riguardo del quale era un fiume in piena di ricordi. I suoi racconti appassionati con voce suadente e multiforme, avevano la capacità di trasformare le parole in immagini: ti mostrava la “sua” Roma che non esiste più; ti faceva sentire ilfischio del pastore che, all’alba, scendeva con il suo greggescampanellante lungo Corso Vittorio; gli incontri\scontri con Anna Magnani in versione gattara a via del Governo Vecchio;  le scorribande con gli amici d’Accademia d’Arte Drammatica capeggiate dalla sua adorata Bice Valori; ti immergeva nelleatmosfere teatrali tanto che avresti giurato di aver sentito lo scricchiolio delle tavole del palcoscenico durante una provamusicale; e poi gli aneddoti su i suoi amici fraterni: Lauretta Masiero, Sandra Mondaini, Raimondo Vianello, Alberto Sordi, Aldo Fabrizi, Marcello Mastroianni, Federico Fellini per citarne solo alcuni. Per poi accompagnarti nel buio di una sala di doppiaggio dove avresti ascoltato Tina Lattanzi, Andreina Pagnani , Rina Morelli, Renato Turi…

A Me Elio Pandolfi è sempre piaciuto tanto che l’ho scelto,preferendolo a nomi di mainstream, in diverse occasioni lavorative che, difatti, si sono rivelate entusiasmanti. La sua interpretazione della Principessa Arrivamale de I Papagalli sull’Arno di Violet Trefusis fu strepitosa; il romanzo soprattutto, e il mio adattamento lo aveva così conquistato che, durante le prove, fece le voci di tutti i personaggi.

Dalla collaborazione lavorativa e dalla stima reciproca è nata una affettuosa amicizia basata sulla comune passione per Firenze, per la Letteratura, l’Arte, per i film della vecchia Hollywood, per i musical: si faceva a gara a chi trovasse film introvabili, lui ne aveva una collezione da cineteca nazionale. Ma anche per l’Operetta, un genere bistrattato in quanto, come diceva Elio,difficile da interpretare: “Ci vuole il doppio del fiato e dell’estensione vocale”. Come non ricordare La Vedova Allegracon la regia di Mauro Bolognini dove Elio interpreta uno spumeggiante Njegus.

Simpatico Elio, grande umiltà, grande generosità te ne sei andato in silenzio, e penso a Edith Sitwell che dichiarava: “I miei passatempi preferiti sono la lettura, ascoltare musica, e il silenzio.”

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