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Champions, per Milan e Juve è l’ora della verità: dentro o fuori. Ma per i bianconeri serve un miracolo

Dinamo Zagabria-Milan e Benfica-Juve infiammano la notte di Champions: i rossoneri possono accontentarsi di un pareggio mentre per la squadra di Allegri solo la vittoria a Lisbona può evitare la clamorosa eliminazione

Champions, per Milan e Juve è l’ora della verità: dentro o fuori. Ma per i bianconeri serve un miracolo

Dentro o fuori. Per Milan e Juventus è arrivato il momento della verità, in cui si decidono i rispettivi cammini in Champions. Certo, le due squadre non partono allo stesso modo: i rossoneri, infatti, sono ancora padroni del proprio destino e potrebbero restare in corsa anche in caso di pareggio a Zagabria, i bianconeri invece devono necessariamente sbancare Lisbona e sperare che il Maccabi riesca a fare qualche punto tra stasera (col Psg) e settimana prossima (Benfica).

La situazione, insomma, è molto più favorevole a Pioli, a cui però serve uno scatto europeo finora mai visto, mentre ad Allegri non resta che un piccolo lumicino di speranza, figlio di un percorso sin qui sciagurato, peraltro poche ore dopo i nuovi sviluppi sull’inchiesta plusvalenze della Procura di Torino: indagini concluse e accuse pesanti per i componenti del cda bianconero, che vanno dal falso in bilancio all’aggiotaggio, passando per l’ostacolo alla vigilanza e le false fatturazioni (la giustizia sportiva invece aveva già archiviato tutto qualche mese fa). Situazione tutt’altro che semplice, come dimostra il fatto che la Procura avesse addirittura chiesto gli arresti domiciliari per Andrea Agnelli, trovando però il rifiuto da parte del giudice per le indagini preliminari. In attesa di capire come si evolveranno le cose torniamo al campo e alla serata odierna, assolutamente fondamentale sia per la Juventus che per il Milan.

Dinamo Zagabria – Milan (ore 21, Sky, Now Tv e Mediaset Infinity)

Il Diavolo avrebbe voluto evitare questo dentro o fuori in terra croata, ma il doppio confronto con il Chelsea, al netto di alcune decisioni arbitrali sfavorevoli, lo ha visto tornare a casa a mani vuote. Il girone è diventato così aperto a tutto, con quattro squadre che possono ancora qualificarsi agli ottavi, scivolare in Europa League, oppure venire mestamente eliminate. Sul match di Zagabria inciderà sicuramente il risultato tra Salisburgo e Chelsea, visto che si giocherà due ore prima (18.45), ma è evidente che il Milan avrebbe tutto l’interesse a prendersi i 3 punti a prescindere, se non altro per continuare a essere padrone del proprio destino anche settimana prossima, quando a San Siro arriveranno proprio gli austriaci. 

Pioli: “L’abbiamo preparata al meglio, l’ambiente caldo ci stimolerà”

“Ci giochiamo tantissimo, dobbiamo fare un risultato positivo, così come i nostri avversari – ha confermato Pioli -. È una partita importantissima e l’abbiamo preparata per quello che è, l’affrontiamo come se fosse la più importante, come se fosse l’ultima. Ne abbiamo giocate tante così, non credo servano motivazioni particolari, sanno tutti quando sarà importante la sfida di domani. Giocare in un ambiente caldo penso sia più motivante e stimolante rispetto ad altre situazioni, darà carica ulteriore ai nostri avversari, ma ci saranno anche i nostri tifosi. Sappiamo che per superare certe sfide devi avere quel carattere, quella mentalità e quella voglia rimanere concentrato sul tuo gioco”.

Dinamo Zagabria – Milan, le formazioni: Diaz solo in panchina, giocano De Ketelaere e Rebic

Il tecnico rossonero riesce a recuperare Diaz in extremis, ma le sue condizioni sono evidentemente precarie: per questo lo spagnolo, migliore in campo contro il Monza, dovrebbe partire solo dalla panchina. Ancora una volta dunque il Milan andrà reinventato, tanto più che mancherà pure Tomori, espulso contro il Chelsea e squalificato. Il 4-2-3-1 rossonero vedrà così Tatarusanu in porta, Kalulu, Gabbia, Kjaer e Hernandez in difesa, Tonali e Bennacer a centrocampo, Rebic, De Ketelaere e Leao alle spalle dell’unica punta Giroud. Cacic, già capace in questo stadio di battere il Chelsea (da lì l’esonero di Tuchel), risponderà con lo stesso sistema di gioco con Livakovic tra i pali, Ristovski, Sutalo, Peric e Ljubicic nel reparto arretrato, Ademi e Misic in mediana, Spikic, Ivanusec e Orsic sulla trequarti, Petkovic in attacco.

Benfica-Juventus (ore 21, Canale 5, Sky, Now Tv e Mediaset Infinity)

L’altra grande sfida di serata è quella del Da Luz di Lisbona, dove la Juventus cercherà di restare aggrappata alla sua Champions League. Inutile nascondersi, serve un miracolo: i portoghesi, proprio come il Psg, hanno 8 punti, la Signora solo 3 assieme al Maccabi Haifa. A due turni dal termine, insomma, appare quantomeno complicato ribaltare uno scenario del genere, ma i bianconeri hanno il dovere di provarci, dunque di battere Benfica e Psg e sperare che gli israeliani riescano a strappare almeno un punto nelle prossime due. In molti ritengono impossibile la rimonta, prova ne è che la sfida odierna, inizialmente presentata come la resa dei conti, ha vissuto una vigilia sottotono, quasi fosse solo un fastidioso intermezzo di una campagna europea da dimenticare. Allegri però ci crede, consapevole che le imprese, a volte, possono verificarsi, specialmente in campo internazionale.

Allegri: “Non siamo padroni del nostro destino, ma vogliamo provarci”

“Abbiamo solo un risultato a disposizione, ma non siamo padroni del nostro destino – il pensiero di Allegri -. Il Benfica è una delle quattro squadre in Europa che non ha ancora perso assieme a Napoli, PSG e Real Madrid. Dobbiamo fare una gara come gran parte dell’andata, aumentando il minutaggio dell’intensità, davanti al loro pubblico hanno una spinta diversa, ma sarà una sfida particolare: non dovremo avere fretta ma giocare con la stessa compattezza, anzi migliorandola, delle ultime due gare. Sappiamo che è una partita importante che ci dirà se abbiamo la possibilità di sperare in un passaggio del turno, nello stesso modo però ci garantirebbe il posto in Europa League”.

Benfica – Juventus, le formazioni: torna la coppia Milik-Vlahovic

Serve solo vincere, dunque la Juventus non potrà fare una partita rinunciataria e speculativa, anche se gettarsi all’attacco in maniera scriteriata sarebbe un clamoroso autogol. Allegri, costretto (come sempre) a fare a meno di Chiesa, Pogba e Di Maria, se la giocherà con un 3-5-2 con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci e Alex Sandro in difesa, Cuadrado, McKennie, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Milik e Vlahovic in attacco, con il ritrovato Kean pronto a subentrare dalla panchina. Schmidt, sin qui autore di un cammino sbalorditivo (nessuna sconfitta in 19 partite stagionali, 43 gol segnati e solo 11 subiti), proverà invece a chiudere i giochi con un 4-2-3-1 con Vlachodimos tra i pali, Bah, Silva, Otamendi e Grimaldo nel reparto arretrato, Florentino e Fernandez in mediana, Neres, Rafa Silva e Joao Mario alle spalle dell’unica punta Ramos. 

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