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Champions, per Juve e Sarri la notte della verità

La Juve e Sarri si giocano tutto nell’incontro di stasera contro il Lione di Garcia: o vincono o sono fuori – La panchina dell’allenatore traballa: in caso di insuccesso, Zidane o Mancini i suoi probabili sostituti – Incertezza sulla presenza di Dybala

Champions, per Juve e Sarri la notte della verità

La notte della verità. Per la Juventus è arrivato il momento più atteso della stagione, ma anche il più temuto: la gara di ritorno contro il Lione (ore 21), infatti, potrebbe spedirla a Lisbona, oppure in un vortice di polemiche senza fine. Troppo importante la final eight per l’immagine (e le casse) della società, tanto più che di fronte c’è un avversario tra i meno quotati dell’intera Champions League.

Insomma, i bianconeri hanno il dovere di rimontare lo 0-1 dell’andata e staccare il biglietto per il Portogallo, altrimenti lo scudetto appena conquistato lascerà il posto a rabbia e delusione, con tutto ciò che ne consegue. A rischiare di più, evidentemente, è Maurizio Sarri, anche se in molti pensano che la sua panchina sia già a forte rischio e che solo la vittoria del trofeo possa salvarla.

“La Juve è una società seria e i suoi dirigenti non sono certo dei dilettanti: se vogliono cambiare allenatore hanno già deciso e viceversa – ha glissato il tecnico in conferenza stampa – Sarebbe offensivo nei loro confronti pensare che possano decidere tutto solo in base a questa partita”.

E in effetti le voci sul suo futuro si sono infittite già da qualche giorno, in particolare dalla conferenza stampa di Agnelli: la presenza del presidente al fianco di Pirlo, con tanto di mancato ringraziamento a Sarri per lo scudetto appena vinto, ha dato il là alle ipotesi più disparate. Ad oggi non ci sono certezze, se non che l’ex regista bresciano, appena insediatosi come allenatore dell’Under 23, è troppo acerbo per guidare la Juve.

Torna così di moda il nome di Zidane, vero sogno di Agnelli per il post Allegri, anche se il francese è legato al Real Madrid fino al 2022 alla modica cifra di 12 milioni a stagione: un contratto blindato, a meno che non sia lui a decidere di cambiare aria e tornare a Torino 19 anni dopo l’addio da calciatore.

Da non sottovalutare poi la candidatura di Roberto Mancini, che secondo alcune fonti sarebbe stato contattato dai dirigenti bianconeri: notizia da approfondire, anche perché l’attuale CT non ha preso benissimo (eufemismo) l’arrivo di Marcello Lippi come nuovo direttore tecnico azzurro.

In tutto questo però sarebbe sbagliato, oltre che irrispettoso, considerare Sarri già fuori dalla Juve. L’allenatore toscano, oltre ad avere appena vinto lo scudetto, ha comunque il destino nelle proprie mani grazie alla Champions, ragion per cui il match col Lione assume una valenza ancora maggiore del solito.

“È una gara importante, vincerla ci farebbe entrare nell’élite europea e mondiale del calcio – ha proseguito il tecnico – Siamo anche contenti di aver vinto il campionato più difficile della storia per tutto ciò che è successo, a volte si attribuisce tutto all’abitudine a vincere, ma secondo me non dovrebbe essere così”.

La stoccatina ai detrattori è servita, ora però è tempo di scendere in campo, rimontare il Lione e staccare il biglietto per le final eight. Per farlo sarebbe importantissimo avere Dybala che però non è ancora pienamente recuperato, come dimostra la rifinitura di ieri che lo ha visto allenarsi a parte: Sarri lo convocherà ma solo per la panchina, per poi buttarlo nella mischia in caso di bisogno.

Il 4-3-3 bianconero vedrà così Szczesny in porta, Danilo, De Ligt, Bonucci e Alex Sandro in difesa, Bentancur, Pjanic e Rabiot a centrocampo, Cuadrado, Higuain e Cristiano Ronaldo in attacco. “Il destino è nelle nostre mani in virtù del risultato dell’andata, ma vista la forza della Juve possiamo dire che partiamo alla pari” il commento di Rudi Garcia, deciso a difendere l’1-0 di Lione (“proveremo a segnare: loro subiscono più che in passato”) e guadagnarsi un pass che avrebbe del clamoroso.

L’ex tecnico della Roma schiererà un 3-5-2 con Lopes tra i pali, Marcelo, Denayer e Marcal nel reparto arretrato, Dubois, Aouar, Guimaraes, Caqueret e Cornet in mediana, Depay e Dembelé coppia offensiva.

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