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Champions, Juve: Dybala le regala vittoria e primato

Serata di festa Champions per Juve e Atalanta – Una magia di Dybala permette alla squadra di sarri di stendere l’Atlletico di Simeone e di consolidare il primato nel girone – La vittoria sulla Dinamo Zagabria tiene in corsa l’Atalanta

Champions, Juve: Dybala le regala vittoria e primato

Una notte di festa. Juventus e Atalanta battono Atletico Madrid e Dinamo Zagabria e raggiungono così i rispettivi obiettivi, ovvero primo posto nel girone e possibilità di andare avanti. Erano queste le ambizioni massime a cui aggrapparsi ieri, nella speranza che oggi Inter e Napoli facciano lo stesso, regalandoci un ultimo turno tutto da vivere. Partiamo dai bianconeri e dalla vittoria sui colchoneros di Simeone, un 1-0 in perfetto Allegri’s style firmato però da un Dybala in versione Sarri.

Ecco, in attesa della crescita sotto il profilo del gioco è forse questa la novità maggiore rispetto al passato: certi talenti sono più liberi di esprimersi dalla cintola in su, col risultato che la Joya è tornata a fare onore al suo soprannome. Va poi aggiunto che la Juve, per tutto il primo tempo e a tratti anche nel secondo, ha dominato la partita proprio come piace al suo allenatore, dimostrando che questa può essere la strada giusta, specialmente in Europa.

“In Champions ci esprimiamo meglio, forse perché abbiamo motivazioni diverse ma è un errore, dobbiamo imparare a giocare il nostro calcio in tutte le competizioni – ha confermato Sarri. – È stata una partita di grande dispendio come sono sempre le gare di Champions, comunque abbiamo raggiunto la qualificazione con un bel percorso. Dybala? È un fuoriclasse in un momento positivo e sta facendo la differenza. Ronaldo? L’ho visto bene fisicamente e nel finale ha anche aiutato la squadra”.

Partita intensa quella di Torino, con due squadre e due allenatori agli antipodi, per una sfida che andava ben oltre il primo posto nel girone. Gli occhi di tutti erano puntati su Ronaldo ma dopo pochi minuti si sono spostati su Dybala. Non ce ne voglia CR7 ma il fenomeno, in questo momento, non è lui: con una Joya così e l’Higuain visto a Bergamo sarà difficile mantenere il posto fisso, a meno di un’impennata di rendimento che però, al momento, non si vede. Guai dolci, ci mancherebbe, perché ciò che conta, alla fine, è vincere e la Juventus continua a farlo con una voracità spaventosa.

Sarri, onde evitare di finire impantanato nella diga del Cholo, ha chiesto difesa e pressing alto e i suoi, a differenza delle ultime uscite di campionato, gli hanno dato retta. Ne è uscito un bel primo tempo con De Ligt finalmente sui livelli dell’Ajax e un Dybala monumentale, capace di far strabuzzare gli occhi al pubblico dello Stadium e, soprattutto, di sbloccare l’impasse con un colpo di genio dei suoi, vale a dire una punizione da posizione quasi impossibile per tutti ma non per lui, che l’ha piazzata alle spalle di un incredulo Oblak (47’). Era l’ultimo minuto del primo tempo e la Signora è potuta così rientrare negli spogliatoi sull’1-0, risultato che ha costretto Simeone a variare un po’ il suo spartito. Ma l’Atletico, al di là delle modifiche estive, resta una squadra che dà il meglio quando difende e riparte, è così la Juve ha gestito la ripresa senza troppi patemi, eccezion fatta per un tiro di Joao Felix murato da De Ligt e un’occasione finale di Morata.

I bianconeri si sono invece concentrati soprattutto sulle ripartenze, senza però trovare mai quella giusta: colpa di tutti, ci mancherebbe, ma certo vedere Ronaldo scattare in campo aperto e farsi recuperare come uno qualsiasi, per poi “sparare” in curva, la dice lunga sulle difficoltà del portoghese, ancora lontano dalla forma migliore.

Vittoria anche per l’Atalanta e questa fa decisamente più notizia, intanto perché è la prima in Champions della sua storia e poi, cosa ancor più importante, perché vale la “finale” di Charkiv, città ospitante dell’ultima giornata, quella dello scontro diretto con lo Shakhtar. Senza i 3 punti di ieri e il mezzo favore di Guardiola la Coppa dei bergamaschi sarebbe finita qui, per fortuna però è andato tutto secondo i piani e ora Gasperini può addirittura sperare nella qualificazione, un qualcosa di impensabile al termine delle prime tre partite, quando i suoi erano ultimi con 0 punti e 11 gol subiti.

Ora però la squadra sembra aver smaltito l’emozione da Champions, tanto da disputare una gara arrembante e spettacolare proprio come nelle migliori giornate di campionato. Il 2-0 finale (Muriel su rigore al 27’ e Gomez con una grande giocata al 47’) è addirittura stretto alla luce dell’impressionante mole di occasioni create, ma poco importa: ieri contavano i 3 punti e che lo Shakhtar non vincesse a Manchester, non il tabellino.

“Il risultato è molto stretto per la partita, il primo tempo è stato più combattuto e falloso mentre il secondo l’abbiamo dominato in lungo e in largo – il commento di Gasperini. – Con un altro gol o due eravamo ancora più contenti ma volevamo vincere e l’abbiamo fatto bene. Abbiamo dimostrato che l’andata è stata un episodio, ora andiamo in Ucraina a giocarcela”.

L’11 dicembre servirà un’altra vittoria e, proprio come ieri, un aiuto del City, che non dovrà perdere a Zagabria: se così sarà l’Atalanta raggiungerà le migliori 16 d’Europa, compiendo così la più grande impresa della sua storia. Per la Juve invece sarà una serata tranquilla in quel di Leverkusen, per un match importante solo per il Bayer, ancora in corsa con l’Atletico per passare il turno. Tutto molto bello, nella speranza che possa diventare addirittura splendido.

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