Condividi

Champions, Inter e Napoli al bivio: dentro o fuori

Serata cruciale per Inter e Napoli in Champions: i nerazzurri vanno agli ottavi se battono il Psv e il Totthenam non vince contro il rimaneggiato Barcellona di Messi mentre il Napoli si gioca la qualificazione contri o vicecampioni d’Europa del Liverpool

Champions, Inter e Napoli al bivio: dentro o fuori

Dentro o fuori. Il giorno decisivo è finalmente arrivato, con Inter e Napoli attese da una notte senza appello, dalla quale passeranno gioia sfrenata o tremenda delusione. Insomma, non ci saranno mezze misure per Spalletti e Ancelotti, chiamati a sfangare gli ostacoli Psv e Liverpool e a prendersi la qualificazione agli ottavi, conditio sine qua non per evitare il primo fallimento della stagione.

Sfide senza appello con alcune sostanziali differenze: il Napoli affronta l’avversario più forte, per giunta in trasferta, con l’assoluta padronanza del proprio destino, l’Inter invece deve vedersela contro il Psv già eliminato ma non può prescindere da un risultato positivo del Barcellona in casa col Tottenham. E proprio da quest’ultimo aspetto partiamo per presentare la serata di Champions, visto che, nei giorni scorsi, si è parlato molto di un possibile “biscotto” in favore degli inglesi.

Il termine, in realtà, non è del tutto corretto (si usa quando entrambe possono guadagnare qualcosa e i catalani, in questo caso, non hanno nulla da chiedere) ma rende l’idea della paura con cui il popolo interista guarderà al Camp Nou: una vittoria di Pochettino, infatti, eliminerebbe automaticamente Spalletti.

“Io penso che sia offensivo ragionare così, loro sono il Barcellona e dunque un club serio – il pensiero del tecnico nerazzurro – Non dobbiamo spostare l’attenzione sulla loro partita ma pensare alla nostra, il Psv è un avversario importante e a noi serve una vittoria”.

Concetto condivisibile eppure il retro pensiero resta, tanto più dopo aver ascoltato la conferenza di Valverde e preso atto delle sue scelte: al Camp Nou ci sarà Messi, d’accordo, ma anche tanti big in panchina (Suarez, Rakitic, Busquets, Piqué, Vidal) a fronte di alcune seconde linee. Guai però a fasciarsi la testa prima di essersela rotta, molto meglio concentrarsi sul Psv e su una partita da vincere.

Spalletti deve far fronte a una grossa emergenza a centrocampo: Vecino non ci sarà, i fuori lista Joao Mario e Gagliardini neanche, Nainggolan andrà al massimo in panchina. Contro gli olandesi vedremo un inedito 4-4-2 con Handanovic in porta, D’Ambrosio, De Vrij, Skriniar e Asamoah in difesa, Politano, Brozovic, Borja Valero e Perisic a centrocampo, Icardi e Keita (favorito su Lautaro Martinez) in attacco.

Consueto 4-3-3 invece per l’ex milanista Van Bommel, che tenterà di chiudere al meglio l’esperienza europea dei suoi con Zoet tra i pali, Dumfries, Viergever, Sainsbury e Angelino nel reparto arretrato, Rosario, Pereiro e Hendrix in mediana, Lozano, De Jong e Bergwijn nel tridente offensivo.

Alla stessa ora, 1.036 km più a nord rispetto a Milano, il Napoli di Ancelotti si giocherà le sue carte in casa del Liverpool, con la consapevolezza di avere due risultati su tre a disposizione (andrebbe bene perfino perdere con un gol di scarto a patto di segnarne almeno uno), ma anche di affrontare una squadra decisamente proibitiva. I Reds di Klopp sono primi in campionato e tra le mura amiche di Anfield tendono a esaltarsi, gli azzurri però possono dire la loro, a patto di non farsi travolgere dall’ambiente e fare il proprio calcio.

“La partita d’andata (1-0 Napoli, ndr) ci ha dato fiducia e convinzione – ha spiegato Ancelotti – Non so se saremo in grado di ripeterla, dipende anche dall’avversario ma è quello che vogliamo fare. Andremo a giocarcela con un piccolo vantaggio relativo a classifica e scontro diretto, la torta è stata fatta, adesso ci vuole la ciliegia…”.

Il tecnico azzurro sa che molto di questo match si gioca a livello psicologico, dunque sta cercando di raffreddare la mente dei suoi, in particolare di chi ha poca esperienza europea. Tutto il contrario di Klopp, deciso a infiammare Anfield per far sì che diventi un fattore in grado di spostare la qualificazione.

“Siamo padroni del nostro destino, ci siamo trovati in un gruppo difficile ma ora dipende da noi – le parole del tecnico tedesco – Dobbiamo creare il nostro gioco e, con il clima caloroso, anche le situazioni giuste”.

Capitolo formazioni. Il Napoli, dopo l’ampio turnover di sabato col Frosinone, rispolvererà l’undici dei titolarissimi, dunque 4-4-2 con Ospina in porta, Maksimovic, Albiol, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Callejon, Allan, Hamsik e Fabian Ruiz a centrocampo, Mertens e Insigne in attacco.

Formazione tipo anche per Klopp, che risponderà con un 4-3-3 con Alisson tra i pali, Alexander Arnold, Matip, Van Dijk e Robertson nel reparto arretrato, Wijnaldum, Henderson e Keita in mediana alle spalle del “trio delle meraviglie” composto da Salah, Firmino e Mané.

Commenta