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Champions, Atletico Madrid-Juve vale una finale

La supersfida di stasera si gioca nello stadio che ospiterà la finalissima di Champions – La Juve perde Khedira ma schiera Dybala a fianco di Cristiano Ronaldo e Mandzukic – Il big match di stasera è un passaggio cruciale per arrivare fino in fondo al torneo

Champions, Atletico Madrid-Juve vale una finale

Una finale anticipata, sognando quella vera. Atletico Madrid-Juventus è “solo” l’andata di un ottavo ma vale molto di più e non solo perché si gioca nello stadio che, il prossimo 1 giugno, ospiterà l’ultimo atto della Champions. A detta di molti infatti il nuovissimo Wanda Metropolitano, erede ancora non completamente amato dello storico Vicente Calderon, sarà teatro di una sfida tra due potenziali vincitrici e dunque piuttosto indicativa per capire il proseguo del torneo.

Ad aggiungere ulteriore pepe al match, inoltre, i due “derby” personali di CR7 e del Cholo Simeone, rispettivamente contro due squadre a cui hanno tolto Champions (finali di Lisbona e Milano ai tempi del Real, entrambe segnando) e scudetto (con la Lazio nel 1999/00, peraltro realizzando il gol decisivo nello scontro diretto). Insomma, gli elementi per una sfida al cardiopalma ci sono tutti e la tensione, ovviamente, è già alle stelle.

“È un altro ottavo di finale, come è accaduto negli ultimi anni – ha glissato Allegri – Saranno due grandi partite per porre le basi del nostro cammino in Champions. L’avversario è di alto livello, fa della fase difensiva il suo punto di forza ma non c’è una pressione maggiore rispetto al passato”.

“Sentiamo molta responsabilità – ha invece riconosciuto Simeone – Siamo in Champions e possiamo giocare una partita così bella, contro una squadra molto forte. Siamo di nuovo agli ottavi e questo ci fa crescere, l’Atletico è ormai a questo livello e vogliamo continuare a crescere”.

I battiti saranno a mille, su questo non c’è dubbio, lo spettacolo invece, almeno sulla carta, non dovrebbe raggiungere livelli particolarmente alti. È risaputo infatti che entrambe le squadre fanno della fase difensiva il rispettivo punto di forza, come dimostrano i numeri: negli ultimi 5 anni di Champions i colchoneros sono quelli che hanno subito meno gol di tutti, seguiti a ruota proprio dai bianconeri. Insomma, segnare avrà un valore doppio proprio perché più difficile e dunque un ruolo importantissimo lo avranno i giocatori di fantasia, in grado di scardinare equilibri livellatissimi.

Allegri e Simeone lo sanno bene, ecco perché confidano nei rispettivi attacchi, peraltro di qualità eccelsa. “Avere Ronaldo è un vantaggio perché negli ultimi dieci anni i capocannonieri della Champions sono stati lui e Messi – ha riconosciuto Max – Se hai Cristiano, il migliore al mondo, hai più possibilità di vincere, ma non è una cosa automatica. Io non firmo per niente, ma ribadisco che è molto importante fare gol, l’ho detto anche alla squadra. Anzi, meglio due…”.

“Ronaldo? Ha fatto una scelta importante, è andato in una società come la Juventus – ha replicato Diego – Noi però pensiamo ai nostri, a Koke, a Costa, a Morata, calciatori che hanno voglia di fare una grande partita”.

Vedremo dunque se le difese avranno l’ultima parola, come sembra probabile, o se saranno i giocatori sopraccitati (a cui bisogna aggiungerne molti altri) a fare la differenza. Allegri, privo a sorpresa di Khedira (“rimasto a Torino per approfondire una possibile aritmia atriale”, si legge in un comunicato della società), se la giocherà con un 4-3-3 con Szczesny in porta, Cancelo, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Bentancur, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Dybala, Mandzukic e Ronaldo in attacco.

Consueto 4-4-2 anche per Simeone, che risponderà con Oblak tra i pali, Juanfran, Gimenez, Godin e Filipe Luis nel reparto arretrato, Koke, Rodrigo, Thomas Partey e Saul in mediana a supporto della coppia offensiva composta da Griezmann e Morata, quest’ultimo grande ex della sfida (“se segno esulto” ha detto ieri incendiando ulteriormente il clima).

Stadio esaurito e clima che sia Juve che Atletico sperano di tornare a riassaporare l’1 giugno, giorno della finalissima. Superare questo turno non sarebbe una garanzia in tal senso, ci mancherebbe, ma la sensazione è che darebbe una bella spinta, forse addirittura decisiva.

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