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Cdp sceglie Enel per Metroweb e prende il 35% di Poste

La Cassa depositi e prestiti (Cdp) ha scelto l’Enel per trattare in esclusiva per la cessione di Metroweb e rafforzare così il piano di sviluppo della banda ultralarga – Diversamente che con la proposta Telecom, resterà presente nell’azionariato. Via libera anche all’acquisizione, dal Tesoro, del 35% di Poste Italiane che poi tornerà sul mercato per il collocamento di una seconda tranche.

Cdp sceglie Enel per Metroweb e prende il 35% di Poste

Per Metroweb la Cdp sceglie Enel. Pur essendo l’offerta economica di Telecom leggermente superiore a quella del gruppo elettrico (820 milioni contro 806), la Cassa depositi e prestiti ha preferito trattare in esclusiva con Enel per due ragioni fondamentali: in primo luogo perché questo faciliterà di più lo sviluppo della banda ultralarga in Italia e in secondo luogo perché Cdp potrà restare nell’azionariato e vigiliare sulla velocizzazione dei piani di investimento. Sull’operazione è previsto anche il passaggio in Cda di F2i che controlla direttamente il 53,8% di Metroweb.

Sullo sfondo resta la questione di Fastweb, che il 10,6% di Metroweb Milano, controllata da Metroweb, in quanto il suo lock up scade nel 2017 e deve pertanto decidere che cosa fare. Con ogni probabilità resterà a bordo della società.

Ma non è, quella su Metroweb, la sola novità per Cdp. Il Tesoro infatti  ha conferito una quota del 35% in Poste Italiane alla Cassa tramite un aumento di capitale riservato da 2,9 miliardi di euro. “Si ritiene – ha precisato una nota diffusa nelle prime ore di oggi, giovedì –  che l’operazione non determini l’insorgere di Opa obbligatoria”. L’operazione prelude al collocamento sul mercato di una seconda tranche di capitale e accelera la discesa del Tesoro dall’attuale quota di controllo del 64,7%.

Il ministero, precisa infatti il comunicato di Via XX Settembre, “intende collocare sul mercato la quota di Poste di cui resta in possesso dopo l’operazione di conferimento a Cdp, pari al 29,7% del capitale”.

Il gruppo Poste è stato quotato in Borsa nell’autunno scorso; post quotazione al Ministero restava una quota del 64,7 per cento. Il collocamento dell’ulteriore tranche avverrà secondo i criteri che verranno deliberati dal prossimo Consiglio dei Ministri con Dpcm informa ancora il Tesoro.

Per effetto del conferimento inoltre, la quota del Tesoro in Cdp passerà dall’80,1 all’85 per cento lasciando il 15% del capitale in mano delle Fondazioni, il che consente di mantenere la Cassa fuori dal perimetro della Pubblica amministrazione e quindi far emergere una posta attiva di bilancio con conseguente riduzione del debito, a beneficio dei conti che il governo presenta regolarmente a Bruxelles. 

Infine, Cdp è interessata ad avere un controllo diretto su Poste visto che la società, ora guidata da Francesco Caio, colloca i libretti e i buoni fruttiferi postali attraverso i quali si raccoglie il risparmio di molti italiani.

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